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ABBA….. Mamma mia!

Non si sono mai ufficialmente lasciati, semplicemente apparvero l’ultima volta al Late, Late Breakfast Show della BBC la sera dell’11 dicembre 1982. Il giorno prima erano gli ABBA, cofondatori della pop music e tra i di lei massimi esponenti, con 400 milioni di dischi venduti in tutto il mondo. Il giorno dopo, non esistevano più.

Agnetha Fältskog, Björn Ulvaeus, Benny Andersson, Anni-Frid Lyngstad (meglio conosciuta come Frida) erano quattro talenti svedesi incontratisi per caso. Björn e Benny avevano i loro gruppi, ma dal 1966 avevano cominciato un sodalizio musicale che dura tutt’oggi. Agnetha era già un fenomeno del pop svedese, aveva interpretato la Maddalena nella versione svedese di Jesus Christ Superstar. Incontrò e si innamorò di Björn ad un concerto. Un anno dopo, nel 1971, le loro furono le nozze dell’anno per la Svezia.

Mancava la quarta, come a briscola. Nel 1967 Anni-Frid Lyngstad aveva partecipato e vinto un concorso per giovani talenti. Proprio quella notte si celebrava in Svezia il cambio del senso di guida automobilistico (da sinistra a destra) e la televisione nazionale aveva messo in cantiere una serie di grandi show per convincere la gente a restare in casa il più possibile e moderare il traffico. Frida era stata invitata ad apparire in televisione ad eseguire la canzone vincitrice. Fu la sua prima uscita televisiva pubblica e di lì a poco l’incontro con Benny, il secondo matrimonio e la consacrazione di quel gruppo il cui nome era costituito dalle quattro iniziali. Semplice e di grande effetto.

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Da fenomeno svedese a fenomeno mondiale, il passo fu breve. Nel 1974 all’Eurovision Song Contest presentarono Waterloo. Da lì presero il volo, e quando 18 anni dopo conclusero la loro storia professionale (poco dopo i loro matrimoni) lasciarono in tutto il mondo una quantità di orfani incredibile. Prima band non anglofona a raccogliere un successo di quelle dimensioni, ancora nel 2000 gli impresari offrivano loro un miliardo di dollari per riunirsi e avviare una tournée di concerti. Loro rifiutarono per non deludere i fan, che sicuramente non sarebbero rimasti delusi.

Nel 2010 la Faltskog dichiarò che gli ABBA sarebbero tornati nuovamente a cantare insieme. Ne hanno discusso a lungo a quano pare, sui modi e sui tempi. Sembra che l’idea non fosse quella di un ritorno in grande stile con tour europei o mondiali ma, più semplicemente, di «partecipare ad alcuni eventi benefici».

Nel 2013 si sono presentati all’Eurofestival di Malmö, con una nuova canzone dal titolo significativo We Write the Story. Nel 2018 l’annuncio ufficiale del ritorno all’attività, con il brano I Still Have Faith In You.

Abba191211-004Con i loro abiti di scena perennemente anni settanta e quel loro stile musicale che è stato definito europop, gli ABBA hanno scritto davvero la storia, e noi tutti la conserviamo gelosamente a casa, da quando uscì quell’ABBA GOLD che ci precipitammo tutti ad acquistare. E che a tutt’oggi, con 26 milioni di copie, resta l’album più venduto degli ABBA e quello che a scadenze periodiche ritorna in vetta alle classifiche di tutto il mondo. Quando uscì il film nel 2008, Mamma Mia! The Movie Soundtrack, arrivò alla numero uno negli Stati Uniti, ricevendo il disco di platino.

Su di loro e sulla loro musica è stato scritto e detto di tutto: kitsch, leziosi, stucchevoli, goffi e malvestiti. Giudizi più che mai leciti, condivisibili o meno che però risultano poco fondati al momento in cui si ascoltano i loro impeccabili intrecci vocali, quando se ne analizzano gli arrangiamenti e quando ci si arrende alla maestria di cui gli va dato merito nel confezionare melodie perfette, semplici da ricordare eppure di complessa scrittura (lezione mutuata tanto da Bacharach quanto dai Beatles).

Abba191211-005In poche parole: gli opposti, gli estremi, della musica pop, sublimati in una delle massime espressioni della musica per le masse.

Durante il loro decennio di attività, gli ABBA furono una vera e propria fucina di memorabili e malinconici ritornelli capaci di rivaleggiare in numero soltanto con quelli dei Bee Gees.

Destinati a inserirsi tra i venti artisti di maggior successo di sempre, i quattro daranno il via a quella tradizione che porterà la fredda Svezia a diventare la terza potenza mondiale della pop-music. Non soltanto grazie a epigoni meno efficaci come i più rockettari Roxette , quanto per le decine di produttori e songwriters che ancora oggi tengono letteralmente in mano le redini delle tendenze dominanti a stelle e strisce.

Nella scena pop, l’influenza degli ABBA è sempre stata tangibile, fondamentale e forse soltanto ora che il mainstream fa prevalentemente rima con il r’n’b, sembra diventare meno imprescindibile. Eppure sono tantissimi e insospettabili i musicisti di diversa estrazione che nel corso degli anni hanno eletto gli svedesi quale loro band preferita, da John Lennon a Elvis Costello; in molti hanno più volte espresso sincera ammirazione per loro e molti altri hanno persino reinterpretato le loro canzoni e duettato sulle note di successi quali Dancing Queen.

Non si contano più i musei, le mostre, i documentari, le tribute-bands a loro dedicati. A quasi cinquant’anni dal loro debutto, volendo tirare le somme, critica a favore o meno, bisogna ammettere che i traguardi raggiunti da questo gruppo sono stati davvero tanti e la loro impronta si è resa indelebile nell’universo del pop. Probabilmente sono ancora in molti ad avere l’impressione che tutto ciò fosse immeritato, a conferma che non sempre ciò che vende fa rima con qualità, ma quando si ascolta nessuno riesce a trattenersi dall’intonare un coretto sull’inciso, oppure a muovere due passi di ballo!

Dancing Queen la eseguirono per la prima volta al Teatro dell’Opera di Stoccolma il 18 giugno 1976, alla vigilia del matrimonio del re Carlo XVI Gustavo di Svezia con Silvia Sommerlath. Vestiti con costumi tradizionali del XVIII secolo, ormai loro stessi re consacrati con una fama consolidata alle spalle, onorarono così la futura regina di Svezia.

Autore

Simone Borri

Simone Borri è nato a Firenze, è laureato in scienze politiche, indirizzo storico. Tra le sue passioni la Fiorentina, di cui è tifoso da sempre, la storia, la politica, la letteratura, il cinema.

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