Dopo la qualificazione agli ottavi in Conference League, la Fiorentina nella 17esima giornata di campionato, al Franchi affronta i friulani dell’Udinese.
L’orario delle 18.30, del posticipo di lunedì, un giorno lavorativo, portano un numero importante di spettatori, con 20.505 presenti sugli spalti.
Sul terreno di gioco anche Edoardo Bove, tornato dopo il malore accusato il primo dicembre contro l’Inter. Il centrocampista con la divisa dello staff, siede in panchina, per assister alla gara, grazie ad una deroga della Figc, al suo ingresso tutto il Franchi applaude, ma anche durante la gara, con le telecamere che riprendono il giocatore, le immagini sul tabellone.

Edoardo Bove assiste alla gara dalla panchina, di Andrea Martini
La formazione presenta qualche novità, in panchina Gudmundsson, Beltran sulla trequarti, Colpani a destra, Sottil a sinistra dietro alla prima punta Kean. In difesa Kayode a destra al posto di Dodo squalificato, Comuzzo e Ranieri centrali, Gosens a sinistra, in mediana Adli e Cataldi.
Gli undici di partenza con il modulo del 4-2-3-1, sono De Gea, Kayode, Comuzzo, Ranieri, Gosens, Adli, Cataldi, Colpani, Beltran, Sottil, Kean.
La prima azione offensiva nei primi minuti, con un’accelerata sulla fascia sinistra di Sottil, che entra in area e strattonato da Kristensen cade in terra, l’arbitro di turno Marcenaro, in un primo tempo lascia proseguire l’azione, e ammonisce Sottil per proteste.
Dopo la visione al check Var dello stesso direttore di gara, cambia la decisione e indica il dischetto.
Dagli undici metri si porta Kean, dopo che Beltran aveva in mano il pallone.
All’ottavo minuto il centravanti realizza il rigore e porta i viola in vantaggio. La rete sembra il preludio di una gara in discesa.
Ancora arrembante la Fiorentina, con diverse occasione non concretizzate, i friulani trovano qualche spiraglio in avanti, De Gea para dopo un corner, un presunto tocco di mano di Ranieri, portano alla visione del Var, ma si prosegue senza penalità.
Tra interruzioni e occasioni mancate di Kean, una in fuorigioco, il portiere De Gea sembra avere qualche fastidio alla gamba, ma resta in campo.
Nei 4 minuti di recupero Sottil da buona posizione calcia verso un avversario, Lucca manda fuori ,con De Gea inattivo.
Nella ripresa il freddo pungente comincia ad essere sempre più intenso, ma cala il ghiaccio sul Franchi impietrito, quando un errore di un superficiale Ranieri, che in area per rinviare, regala un pallone a Ekkelenkamp, che pronto passa a Lucca che infila l’angolino a destra di De Gea, si torna in parità.
Gli ospiti galvanizzati dal pari, due minuti dopo sfiorano il raddoppio, con una rovesciata di Lucca che colpisce il palo.
Pochi minuti dopo succede l’imprevedibile, da una ripartenza con un rimpallo fortunoso a centrocampo, l’Udinese con Thauvin dalla destra con un diagonale trova l’angolino basso, dove De Gea non arriva, per il vantaggio dell’Udinese, gara ribaltata in pochi minuti.
Il tecnico viola Palladino cerca di sopperire allo svantaggio con il primo doppio cambio, fuori Adli e Beltran per Mandragora e Gudmundsson.
Al 69esimo Kean su passaggio di Cataldi, sfiora la porta. Al 70esimo altra doppia sostituzione Sottil e Colpani lasciano il posto a Ikoné e Kouame.
La gara spesso interrotta, il portiere bianconero Sava ammonito ,per perdita di tempo nel rinvio.
Al 75esimo ancora un episodio sfortunato per Kean che non riesce a colpire il pallone. Dall’83esimo una serie di corner a ripetizione dei gigliati non portano a nulla di fatto, all’85esimo Parisi entra al posto di Gosens.
Nei 5 minuti di recupero, i viola cercano il forcing finale al quale partecipa anche il portiere De Gea, ma i minuti scorrono e il triplice fischio chiude il match.
La squadra come al solito si porta sotto la curva, i cori di sostegno non mancano, come contro la nemica di sempre Juventus, la tifoseria comprende il momento di crisi e si stringe alla squadra.
Dopo due mesi straordinari, con un record di vittorie che mancava da sessant’anni, i viola nel mese di dicembre, per diverse situazioni difficili e complicate, rallentano la loro marcia con la seconda sconfitta, che non mette in discussione tutto il buono fatto, ma porta a qualche riflessione per individuare le problematiche e le cause di questo momento negativo.
A tal proposito al tecnico campano, Raffaele Palladino (anche lui in un periodo di grande dolore per la scomparsa della mamma, ndr) toccherà uscire da questo periodo di difficoltà, per ritrovare solidità e l’equilibrio di squadra.

Mister Raffaele Palladino, di Andrea Martini
Sotto gli occhi di tutti l’assenza pesante di Bove, collante tra difesa e attacco, giocatore a tutto campo, che spesso sopperiva alle carenze dei compagni, non sarà facile trovare un sostituto con le stesse caratteristiche.
La delusione per la sconfitta è tanta, soprattutto per lo stop in casa, (non avveniva da marzo), ma anche per diversi giocatori sotto tono, per l’atteggiamento sbagliato, per gli errori dei singoli, per la fortuna in qualche caso a favore, con le spalle girate.
La prestazione non è delle migliori per nessun reparto, una difesa incerta, un centrocampo che alla distanza cede alla stanchezza, un attacco che crea e non concretizza, il solo Kean realizza il rigore, arriva in doppia cifra con 10 reti, combatte come al solito, ma manca un paio di volte la giusta traiettoria.

Moise Kean, di Andrea Martini
Una serata da archiviare già proiettati alla settimana che porta alla sfida dell’anno, quella che non sarà mai uguale alle altre, l’acerrima nemica di sempre Juventus, la prossima domenica a Torino.
Una sfida che porta da sola motivazioni e atteggiamento, per ripartire e tornare alla vittoria.
La strenna natalizia per l’ambiente viola, non è stata quella desiderata, ma di certo diventa qualcosa di speciale aver abbracciato Edoardo Bove, al quale auguriamo insieme alla Fiorentina un sereno e magico Natale.
Da tutta la redazione auguri a tutti nostri lettori.
Nella foto di Andrea Martini, Moise Kean festeggia il momentaneo vantaggio
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