(Nella foto, alcuni giocatori viola, di Andrea Martini)
Nella ventunesima giornata di campionato, la Fiorentina affronta nel lunch match domenicale, il Torino.
Lo storico gemellaggio tra le due tifoserie, porta un clima di festa tra gli spalti, con tanti granata che oltre al settore ospiti (ridotto nella capienza, per i lavori di restyling del Franchi, ndr), si notano in tutto l’impianto.
Grande commozione dei tifosi gigliati nel ricordo di uno dei rappresentati del tifo, scomparso prematuramente in settimana, Massimiliano Mearini, detto “Ciccio” del club Fiorenza, striscioni, cori ed applausi, anche i supporter granata si associano con uno striscione nel loro settore.
Prima della gara, il capitano viola Luca Ranieri, depone un mazzo di fiori sotto la Curva.

Luca Ranieri depone un mazzo di fiori, di Andrea Martini
La temperatura mite, con un sole tiepido, porta sugli spalti 19.313 spettatori.
Prima dell’ingresso delle squadre, così come in tutto l’arco della gara, l’atmosfera di grande amicizia consolidata negli anni, si sottolinea con cori di supporto da parte delle due tifoserie.
Nella formazione di partenza qualche novità, con il modulo del 4-2-3-1, De Gea tra i pali, Dodo, Comuzzo, Ranieri, Gosens, Adli, Mandragora, Colpani, Gudmundusson, Folorunsho, Kean.
Parte subito in pressing la Fiorentina, che sbilanciata in avanti, subisce qualche pericolo in contropiede, che la difesa controlla.
Le prime occasioni viola con un paio di azioni di Gudmundsson, che i compagni in attacco non sfruttano, lo stesso islandese calcia in porta ma il portiere granata blocca senza problemi.
Si prosegue con buone manovre di gioco dei padroni di casa senza la concretezza del tiro finale.
Al 26esimo ammonito Dembele, il difensore granata, in ritardo su Gosens, costretto al fallo.
Al 28esimo ancora un’azione da rete, cross di Gosens, nel mezzo, con Comuzzo che manda alto sulla traversa.
Al 33esimo ennesima trattenuta di Dembele, questa volta a centrocampo su Folorunsho, l’arbitro di turno Marinelli, per doppia ammonizione, manda anzitempo negli spogliatoi il difensore, il Torino in inferiorità numerica.
Al 39esimo cross dalla sinistra di Gudmundsson, aggancia Colpani che tira verso la porta, il portiere Milenkovic respinge, ma pronto con un colpo di testa, Kean porta in vantaggio i viola.

Moise Kean autore della rete, tra Gudmundsson a sinistra e Mandragora a destra, di Andrea Martini
I padroni di casa vicini al raddoppio con un cross teso di Gosens per Gudmundsson, provvidenziale Marisan che devia il tiro.
Dalla parte opposta i granata, con un tiro di Karamoh sfiora il palo, vicini al pareggio. Kean su cross di Gosens risponde con un gran tiro deviato dal portiere, nell’occasione il centravanti viola ammonito per fallo su Coco.
Nei due minuti di recupero, da corner dei granata, Comuzzo scivola in area e nel respingere, manda il pallone sulla traversa.
Nella ripresa le prime fasi sono di contenimento per i gigliati, tanti passaggi semplici e banali in orizzontale, poco pressing verso l’area avversaria.
Solo al 67esimo un buono spunto di Folorunsho verso la porta, chiuso dalla difesa, dalla respinta Gudmundsson passa verso Adli, che vanifica il tiro alto sulla traversa.
Nella calma della gara, arriva il solito errore sotto porta dei gigliati, dopo un’occasione di Njie appena entrato, pasticcio tra Comuzzo e Adli, con il centrale che passa al francese, anticipato da Gineitis che solo davanti la porta, manda il pallone in rete, un regalo per gli ospiti, che riporta in pari il risultato.
I viola in campo accusano il colpo tramortiti, non riescono a trovare spunti di gioco, lenti e prevedibili, sembra la squadra in inferiorità numerica,, i granata veloci e compatti creano diverse difficoltà.
Al 76esimo il primo doppio cambio, escono Gudmundsson e Mandragora per Beltran e Sottil, una bordata di fischi accompagna le sostituzioni, il pubblico manifesta il proprio dissenso per l’uscita dell’islandese.
In campo non si trovano spunti, si prosegue nell’inerzia di non avere la forza di cambiare le sorti della gara, la perdita di tempo degli avversari in terra, che spezza il ritmo già blando, mentre passano minuti preziosi.
Un paio di azioni nella fase finale, un guizzo all’83esimo con cross di Colpani per Adli, il cui tiro debole del francese arriva al portiere, ci prova anche Beltran entrato con volontà, ma senza esito positivo.
Al 90esimo esce Colpani per Kouame, l’uscita dell’ex Monza subissata da sonori fischi. Dopo 4 minuti di recupero, pochi rispetto alle tante interruzioni, si chiude la gara, con i giocatori viola distesi in campo, a sottolineare la difficoltà del momento, ed i granata a festeggiare un punto insperato.
Come da rituale, una parte della squadra si avvicina alla Curva, in questo caso, solo incessanti fischi e cori di disappunto, da “rispettate la nostra maglia”, “meritiamo di più”, “undici leoni”, a” bisogna correre per vincere”, pochi minuti dopo, a capo chino i giocatori lasciano il terreno di gioco.
Una gara che evidenza il momento di crisi che sta attraversando la squadra viola, non solo per la mancanza di risultati, ma anche per il caos dopo le dichiarazioni nel post Monza, tante polemiche ed incognite, con il tecnico sul banco degli imputati, reo per le scelte tecniche effettuate.
Una settimana di illazioni, di prese di posizione a favore e contro, di possibili stravolgimenti, il mercato estivo, osannato poche settimane fa, già considerato fallimentare, quello di riparazione carente (in attesa di un vice Kean e di un centrocampista, con il mistero del difensore Pongracic), e in ritardo.
Durante la presentazione del centrocampista Folorunsho, il direttore generale Ferrari, conferma la grande unità della società nei confronti del tecnico, la fiducia del patron Commisso, ma il dopo gara è ancora di grande confusione e nessuna certezza.
Sulla prestazione abbiamo poco da dire, i risultati purtroppo sono quelli che contano, 2 punti in 6 gare, mostrano la fragilità della squadra, la mancanza di reazione dopo il pari subito, gli errori dei singoli una costante.
In difesa in calo Dodo, non con la solita brillantezza, Comuzzo esaltato in tante gare per la sua giovane età al primo anno nella massima serie, mostra stanchezza fisica e poca lucidità nel passaggio ad Adli, il centrocampista francese lento e distratto.
Tra le note positive una buona prova di Gosens, il francese nel post gara, da leader parla di momento difficile, di negatività mentale che blocca le gambe, difende gli errori dei compagni e chiede unità da parte di tutti.
Passi in avanti anche per l’islandese Gudmundsson, il pubblico per i progressi visti dissenta al suo cambio, arrivato come il giocatore più rappresentativo, deve dimostrare tutto il suo valore tecnico.

Michael Folorunsho, di Andrea Martini
Buono l’esordio da titolare di Folorunsho, grinta e volontà, sulla fascia e come terzo centrocampista, causa l’espulsione dell’avversario.
Sul podio ancora il centravanti Moise Kean, il piemontese arriva a 16 reti stagionali, 12 in campionato, conferma le doti di attaccante di ruolo.
La delusione di un pari amaro, quasi una mezza sconfitta, è lecita e giustificabile, ma che diventi la forza di reazione, per superare gli ostacoli di questo momento complicato.
La classifica con 33 punti, posiziona i viola al sesto posto (con una gara in meno), in coabitazione con il Bologna, con un girone di ritorno da disputare, buoni motivi per invertire la rotta e ripartire con l’unione di intenti, per raggiungere gli obiettivi della stagione.
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