Fiorentina

La delusione di un sogno infranto

Dopo la sconfitta non meritata in campionato contro la Roma, l’attenzione massima della squadra gigliata, si proietta nella semifinale di ritorno di Conference League.

All’andata gli andalusi del Real Betis di Siviglia si imposero per due reti zero, i viola costretti alla remuntada per ribaltare il risultato.

Nei giorni antecedenti la gara, la società comunica il sold out dell’impianto.

Alla vigilia un migliaio di tifosi, sotto la torre di Maratona, fuori dai cancelli del Franchi, davanti la squadra, fanno sentire il loro supporto con cori, fumogeni e applausi.

Nello stesso tempo un comunicato della Curva, annuncia che la coreografia prevista per la gara, non sarà effettuata per disposizione della questura, ma invita tutta la tifoseria a colorare di viola lo stadio con bandiere.

Nel primo pomeriggio nel Wind Media Center del Viola Park, nella consueta conferenza stampa del pre gara, a sorpresa, dopo l’annuncio sul canale ufficiale, il tecnico Palladino emozionato, commenta con grande gioia della opzione esercitata dalla società (una telefonata personale dal patron Rocco Commisso, ndr), per il terzo anno di prolungamento del suo contratto.

In questo clima di entusiasmo, di attesa, di speranza, finalmente il giorno della gara. In città tutto predisposto per garantire la sicurezza, salvaguardare i monumenti, per l’arrivo di 1200 tifosi spagnoli, con misure e divieti adottati in questi casi. Gli spettatori totali risultano 21.379.

La Curva della tifoseria viola

Tra le fila degli spagnoli, un ex delle due squadre, Joaquin Sanchez, a Firenze dal 2013 al 2015, (71 presenze, 7 goal e 13 assist), attualmente brand ambassador del Real Betis.

L’orario del match fissato alle 21.00, con la zona adiacente il Franchi in pieno fermento dal primo pomeriggio, con conseguenti problemi di traffico e rallentamenti.

Nella lista dei convocati, il rientro record di Dodo dopo l’intervento subito, Cataldi fermo per infortunio, al suo posto Adli.

La formazione titolare senza sorprese, si parte con il 3-5-2, De Gea tra i pali, Pongracic, Comuzzo, Ranieri, Dodo, Mandragora, Adli, Fagioli, Gosens, Gudmundsson, Kean.

La Fiorentina in completo viola, gli andalusi con la divisa bianco verde.

L’arbitro della gara lo svedese Glenn Nyberg. Dopo la sigla della Conference, con le due squadre posizionate in campo, nella bolgia totale, il fischio d’inizio.

Fase di studio nella prima fase, ma gli ospiti più incisivi, con De Gea impegnato in due parate, la seconda respinta su un cross di Fornals.

Al 19esimo prima occasione per i viola, Kean salta due avversari, il tiro finale alto sulla traversa, ma è ancora De Gea decisivo su un tiro di Antony.

Al 29esimo Fagioli ferma Lo Celso al limite dell’area, la conseguente punizione battuta da Antony, con un colpo balistico perfetto, centra il palo e il pallone entra in rete, vantaggio del Betis.

Immediata reazione della Fiorentina, che da un corner battuto da Mandragora, trova il colpo vincente di Gosens che fa esplodere il Franchi, per l’importante pari.

Robin Gosens, il migliore della gara, di Andrea Martini

Gara piacevole con ribaltamenti di fronte continui, i biancoverdi recuperano palla sulla tre quarti, Lo Celso al volo manda sulla traversa, subito dopo Carsoso, dal limite dell’area colpisce la traversa.

Dalla parte opposta ancora un corner guadagnato dai viola, crossa Adli e colpo di testa di Gosens, delirio totale e gara ribaltata, con perfetto equilibrio con l’andata.

Dopo 3 minuti di recupero e un tiro di Kean sulla traversa si va all’intervallo.

Nella ripresa il primo cambio Richardson prende il posto di Adli.

Un avvicendarsi di azioni ed episodi, i viola con il passare dei minuti, soffrono il pressing degli avversari, che anche con l’ingresso di Ezzalzouli e Mendy, mettono a repentaglio la difesa dei gigliati.

I padroni di casa rispondono con Kean, che salta tre avversari, con il portiere Vieites che manda in corner.

Il Betis, quando si proietta in contropiede, mette in difficoltà la difesa di casa, nervosismo tra giocatori con diversi cartellini gialli da una parte e dall’altra, rischia Kean trattenuto da Natan, il centravanti viola reagisce con una spinta sul difensore andaluso, e rimedia l’ammonizione.

All’88esimo esce Fagioli, polemico nella sostituzione l’ex bianconero, per Folorunsho.

Il Betis ancora in avanti con un destro di Antony parato da De Gea, dalla ribattuta Ezzalzouli calcia verso la porta, il portiere viola non si fa sorprendere.

Nei 4 minuti di recupero diverse interruzioni, si chiude con lo stesso risultato dell’’andata, 2 a 1, si prosegue con i supplementari.

Al 95esimo doppio cambio, fuori Gudmundsson e Gosens per Parisi e Beltran, resta lo stesso modulo.

Al 97esimo Ruibal subentrato dalla panchina, dalla destra allarga per Antony, il brasiliano entra in area e mette nel mezzo per Ezzalzouli, che davanti la porta, mette il pallone in rete, pari degli ospiti, Franchi ammutolito.

I viola ci provano con un tiro di Dodo, deviato in corner dal portiere, con un colpo di testa di Comuzzo parato. Due minuti di recupero chiudono il primo supplementare.

Si riparte con un altro doppio cambio Pongracic e Dodo lasciano il posto a Colpani e Zaniolo, viola super offensiva, in questa frazione di tempo.

Diverse interruzioni e tempo di gioco effettivo minimo, i biancoverdi in contropiede mettono i brividi, Isco da solo a centro area, manda in alto sulla traversa.

Gli andalusi mostrano migliore tenuta fisica e continuano a pressare, alcuni giocatori viola senza fiato, il marocchino Ezzalzouli scatenato, solo davanti De Gea di sinistro colpisce il palo.

Nei tre minuti di recupero, gli ospiti controllano, cercano di perdere tempo, il triplice fischio mette fine alla sfida, con gli ospiti che festeggiano, i viola mesti e amareggiati, ricevono gli applausi della tifoseria, encomiabile per sostegno totale, nei 120 minuti.

La Fiorentina esce dalla competizione a testa alta, in campo grinta e carattere al massimo, con un avversario, che riteniamo più forte di quelli affrontati nella competizione, con la differenza che i subentrati dalla panchina viola, non hanno dato lo stesso supporto e contributo dei corrispettivi andalusi, superiori a livello fisico.

In realtà anche alcuni giocatori più rappresentativi non hanno inciso, l’assenza di Cataldi, che porta equilibrio a centrocampo, non è stata sostituita con la stessa qualità da Adli, anche se diamo il merito dell’assist della seconda rete, lo stesso islandese Gudmundsson, non porta una giocata o un guizzo vincente, spesso surclassato dagli avversari.

Fagioli in difficoltà, a corto di fiato, esce comunque tra gli applausi del Franchi, più per incoraggiamento, che per la prova complessiva, anche Kean, il solo punto di riferimento in avanti, lotta come un guerriero, ma ben controllato e fermato con diversi interventi, manca di precisione.

Un protagonista della serata il portiere De Gea, un pilastro della squadra, che si oppone con diverse parate, tiene aperta la gara, un muro davanti la porta.

L’eroe della serata, il match winner, Robin Gosens, che poteva avere maggiore gloria se fosse stato diverso l’epilogo, un trascinatore in campo e nelle dichiarazioni, una doppietta da goleador, esce stremato dopo aver dato tutto, a bordo campo  un vero leader, continua ad incitare i compagni. Il tedesco un acquisto di esperienza, di qualità tecniche e capacità mentali, un punto di riferimento, un vero capitano.

Dopo due finali della Conference League, senza nessuna vittoria, arriva l’ennesima delusione di un sogno infranto, ancora più amaro, in quanto interrompe la possibilità di poter alzare un trofeo, che manca da più di vent’anni, 2001, di poter stabilire un record nella storia viola.

Per questa stagione, cala il sipario sulla terza competizione europea, inferiore per incassi e prestigio, ma vetrina di esperienza per la squadra, di entusiasmo per la tifoseria, che con orgoglio rappresenta la città del giglio, da anni in tanti stadi spesso sconosciuti.

Nella totale amarezza della finale mancata, resta vivo lo spiraglio di ritornare nella strada che porta all’Europa, con le ultime tre gare di campionato, Venezia, Bologna ed Udinese, il solo percorso per tornare a vivere notti di passione ed emozione.

Autore

Patrizia Iannicelli

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