(Nella foto, il protagonista del match Moise Kean, di Andrea Martini)
Dopo il pari a reti inviolate del turno di campionato nella precedente domenica, i gigliati ancora tra le mura del Franchi, affrontano il Celje, nella gara di ritorno dei quarti di Conference League.
La giornata incerta dal punto di visto meteo, con scrosci di pioggia già dalla mattina, l’orario delle 18.45, non agevola una presenza massiccia di spettatori, il numero totale si ferma a 13.867, compresi i 600 sostenitori sloveni.
In tribuna il patron Rocco Commisso e la consorte Catherine, i dirigenti viola.
Il tecnico Palladino, nel giorno del suo compleanno, manda in campo la migliore formazione, torna tra i convocati Gosens dopo il suo infortunio, Zaniolo fermo per un turno, Dodo e Moreno squalificati, sulla fascia destra si posiziona Folorunsho, a sinistra Parisi, in mediana Mandragora, Cataldi e Fagioli, in avanti Gudmundsson e Kean.
Il modulo resta del 3-5-2, De Gea tra i pali, Pongracic, Comuzzo, Ranieri, Folorunsho, Mandragora, Cataldi, Fagioli, Parisi, Gudmundsson, Kean.
Il direttore della gara è il portoghese Joao Pinheiro, lusitani i componenti della squadra arbitrale. La Fiorentina con la prima maglia viola, gli sloveni con la divisa da trasferta arancione.
Parte subito in avanti la squadra viola, con un paio di occasioni, la prima con il croato Pongracic alto sulla traversa, la seconda con un tiro di Kean con il portiere Silva che manda in corner.
Dalla parte opposta anche gli ospiti si portano verso l’area avversaria, un tiro di Svelin deviato in angolo dal portiere De Gea. Con il passare dei minuti la pioggia aumenta di intensità, il pallone quasi fermo in campo, la visibilità al minimo.
Il ritmo della gara alto con occasioni da una parte e dall’altra, bella azione con tacco di Fagioli in area per Gudmudsson che passa al centro per Mandragora, il colpo di testa del centrocampista, parato dal portiere.
Momenti di tensione per un tocco in area del terzino Nieto su Parisi, l’arbitro non ritiene di essere sanzionato.

Rolando Mandragora autore della prima rete, di Andrea Martini
Al 37esimo rompe l’equilibrio la rete di Mandragora, assist di Pongracic in profondità per il centrocampista che con un destro manda il pallone sul secondo palo.
Fase finale di pressing degli ospiti, dopo un minuto di recupero si va all’intervallo.
Nella ripresa ritmo blando, ma al 54esimo da un errore di posizione della difesa, arriva il pari di Matko che batte De Gea.
I viola in questa fase accusano il colpo, Folorunsho e Mandragora rimediano due ammonizioni in pochi minuti.
Al 65esimo arriva l’inaspettato vantaggio del Celje, angolo battuto da Seslar sul secondo palo, dove Nemacic arriva senza ostacoli davanti la porta, e porta al raddoppio degli sloveni.
Al 67esimo assist di Mandragora per Kean, l’attaccante con un destro da fuori area gonfia la rete. Il boato del Franchi si ferma in gola, controllo check Var, per la posizione del numero 20. Le immagini confermano la rete, si resta sul doppio pari, festeggia il bomber e tutto lo stadio.
Al 77esimo confusione in area slovena con il portiere Silva che esce e lascia sguarnita la porta, Ranieri sfrutta l’errore e manda il pallone in rete, ancora un controllo Var, che decreta la posizione di fuorigioco del capitano viola.

Il capitano Luca Ranieri tra avversari, di Andrea Martini
All’80esimo i primi cambi, lasciano il campo Parisi e Fagioli per Gosens e Richardson.
Si prosegue con maggiore foga agonistica degli ospiti in cerca del vantaggio, una punizione dal limite battuta da Kvesic sopra la traversa.
All’89esimo altro boato fa esplodere il Franchi con un’altra rete di Kean, ennesimo controllo e questa volta, rete annullata per posizione irregolare.
Al 90esimo altra doppia sostituzione escono Mandragora e Gudmundsson per Adli e Beltran, applausi per i giocatori che lasciano il terreno di gioco.
Nei 6 minuti di recupero forcing degli ospiti, ma il triplice fischio chiude la gara con un sospiro di sollievo del Franchi.
A bordo campo qualche parola di troppo tra i componenti delle due panchine, compresi i due allenatori, Palladino e Riera, che separati si allontanano, le scaramucce proseguono anche nelle dichiarazioni del post gara.
La squadra festeggia sotto la Curva dei tifosi con applausi e cori, ancora una serata complicata per la tifoseria dopo ore sotto la pioggia battente, non manca di supporto e attaccamento incondizionato alla maglia viola.
La gara dopo il vantaggio dell’andata in Slovenia, presenta qualche sofferenza di troppo, per l’avversario tecnicamente inferiore, ma in campo con un buon palleggio, approfitta degli errori viola.
Sulla prestazione dei reparti e dei singoli, con i titolari dall’inizio, De Gea risponde presente, incolpevole sulle reti subite, la difesa ha momenti di distrazione, il centrocampo meno dinamico, sottotono Fagioli e Gudmudsson.

Albert Gudmundsson, di Andrea Martini
I protagonisti della serata sono Mandragora e Kean, momento d’oro per il centrocampista sempre attivo in fase offensiva, apre le marcature e porta la gara in discesa, quinta rete nella competizione, assist per il goal di Kean.
Il migliore in campo, il guerriero Kean, un trascinatore per la squadra, ancora una volta decisivo, recupera e lotta su ogni pallone, sfiora la doppietta personale, un rendimento straordinario che porta a sognare il popolo viola. Il classe 2000 nato a Vercelli a suon di reti, 17 in campionato, 23 stagionali, dimostra classe e doti tecniche da top player.
Nonostante qualche momento di apprensione, la Fiorentina conquista la terza semifinale consecutiva di Conference League, un grande risultato, che rappresenta motivo di soddisfazione e di esperienza per crescere e migliorare, per le successive competizioni di maggiore prestigio.
L’ultima tappa prima della finale di Breslavia in Polonia, la doppia avvincente sfida con il Real Betis a Siviglia, una semifinale tra società importanti, che preannuncia due serate di grande calcio ed emozioni.
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