Fiorentina

La tappa spagnola per continuare a sognare

Dopo una scia di nove successi consecutivi, la Fiorentina è impegnata nella prima semifinale di andata di Conference League, contro il Real Betis a Siviglia, una delle squadre di maggiore livello della competizione.

I bianco verdi in questo momento sesti nella Liga, ad un punto dalla zona Champions, anche per merito dell’esperto tecnico, Manuel Pellegrini (101 panchine in europee), sono alla prima semifinale, dall’anno di fondazione avvenuta nel 1907.

La cornice della sfida nel maestoso impianto del Benito Villamarin, inaugurato nel 1929, dal 1982 al 1997 intitolato al presidente della società andalusa, negli anni cinquanta e sessanta.

Successivamente intitolato a Manuel Luiz de Lopera che decise di ristrutturarlo ed ampliarlo, nel 2010 ritorna alla vecchia denominazione. Tra il 2016 e il 2017  ampliato con il secondo anello che porta alla capienza di 60.720 spettatori, il più grande stadio dell’Andalusia, il quarto più grande della Spagna.

Data l’importanza della gara, l’impianto esaurito in ogni singolo settore, anche una parte di quello riservato agli ospiti, con i supporter della squadra locale.

La tifoseria viola mobilita da settimane prima della conferma del passaggio del turno, con diversi voli prenotati, anche con costi esosi, considerato il giorno festivo.

Dalle organizzazione un charter con 168 tifosi, con l’inconveniente di ritardi nell’orario previsto, per problemi  tecnici al decollo. In tutto circa 1500 supporter a Siviglia.

La squadra gigliata, dopo giorni difficili per le assenze di Kean e Dodo, come da programma, nella vigilia della mattina effettuano la rifinitura al Viola Park, per proseguire nella città andalusa in serata.

Il gruppo oltre i dirigenti, al gran completo, compresi i giocatori non inseriti nella lista Uefa, Ndour e Marì,  la conferenza di presentazione di mister Palladino e un giocatore, in questo caso, il tedesco Gosens.

La gara presenta diversi ostacoli negli undici dei verdi bianchi, oltre il cannoniere di Conference Bakambu, il brasiliano Antony arrivato in prestito dal Manchester, l’ex nazionale spagnolo Isco, con l’ambiente caldissimo dei 60mila, l’ulteriore spinta per gli andalusi.

Dal fronte viola, ancora diversi dubbi per il tecnico Palladino, Folorunsho e Parisi in sostituzione di Dodo, Kean rientrato nelle ore precedenti, in dubbio se titolare o dalla panchina.

Prima della gara, il saluto in campo di un ex viola, due anni sulle rive dell’Arno, Joaquin, dirigente degli andalusi.

All’ingresso in campo delle squadre un’autentica bolgia, il dato ufficiale è di 56.400 spettatori.

La Fiorentina con il modulo del 3-5-2, De Gea, Pongracic, Comuzzo, Ranieri, Parisi, Mandragora, Cataldi, Fagioli, Gosens, Gudmundsson, Beltran. Il direttore di gara l’inglese Michael Oliver.

Prima del fischio d’inizio le squadre al centro area effettuano un minuto di raccoglimento in memoria del Pontefice scomparso.

Inizio di possesso palla del Betis e primo cartellino per Bakambu, entrato in ritardo su Gudmundsson.

Al settimo minuto, i biancoverdi in vantaggio, passaggio per Bakambu, Comuzzo che lo ostacola, cade e lascia l’attaccante libero di crossare dalla parte opposta, con Ezzalzouli che manda il pallone sotto la traversa e in rete, per la convalida l’arbitro aspetta il check Var, che conferma il goal.

Dopo qualche minuto di sofferenza, i viola guadagnano metri, dalla sinistra Gosens verso il centro, il colpo di testa di Mandragora di poco al lato.

Al 28esimo tegola per i viola con l’infortunio di Cataldi, che dopo le cure in campo, costretto ad uscire. Al suo posto l’ingresso del francese Adli.

La gara prosegue senza grandi sussulti, un tiro di Bartra alto sulla traversa. Dopo 4 minuti di recupero si va all’intervallo.

Nella ripresa Beltran lascia il posto a Kean. Al 49 esimo punizione di Isco e stacco di Bartra che De Gea respinge in corner.

Il miglior momento dei viola che pressano ma non trovano il tiro vincente, con la beffa al 64esimo del goal di Antony. Il brasiliano in area ostacolato da Ranieri, con il pallone che resta al limite, riprende Antony che di destro manda il pallone in rete.

Al 67esimo, ancora i biancoverdi in proiezione offensiva, con Fornals che centra il portiere De Gea.

Al 69esimo doppia cambio Folorunsho e Richardson, prendono il posto di Fagioli e Parisi.

Al 73esimo lancio di Mandragora per Gosens, che appoggia a Ranieri, davanti la porta manda il pallone in rete, dimezza lo svantaggio e riapre la gara.

Il capitano Luca Ranieri, di Andrea Martini

Al 67esimo un tiro di Gosens di poco al lato della porta. All’84esimo giallo per Adli, e punizione dal limite dell’area per il Betis, la barriera respinge il tiro di Celsi.

Nel frattempo Zaiolo al posto di Gudmundsson. Minuti finali concitati con i biancoverdi pericolosi, un tiro di Bartra a distanza ravvicinata fuori.

Nei 4 di recupero, un colpo fortuito tra Kean ed il portiere Fran Vieites, l’attaccante viola resta a terra, ma si rialza senza conseguenze.

Al 93esimo contatto tra Folorunsho e Lo Celso in area, l’arbitro fa proseguire. Al 96esimoil triplice fischio che chiude la gara, e rinvia il passaggio del turno, ai prossimi novanta minuti del Franchi.

Una gara iniziata in salita con l’ambiente ostico che di certo condiziona i giocatori, ma il carattere non manca e si potrebbe riportare in pari il risultato, nel momento di maggior spinta dei gigliati, il raddoppio che poteva chiudere la sfida, ma bravi i ragazzi di Palladino che non si arrendono e trovano un pari prezioso, che consente di affrontare il ritorno con meno apprensione.

Sulla prestazione dei singoli ancora determinante De Gea, in difesa concreto Pongracic che risolve diverse situazioni, dal croato il lancio per Gosens che crossa per Ranieri, meno brillanti anche per poca esperienza Comuzzo e Parisi.

A centrocampo Mandragora e il subentrato Folorunsho pressano e chiudono gli spazi, prove di grande caratura, anche Cataldi costretto ad uscire, ed Adli portano il loro contributo, sottotono Fagioli che potrebbe dare altro supporto.

In avanti Kean anche se non decisivo, porta la squadra in avanti, e mette a repentaglio la retroguardia avversariea, considerato i pochi allenamenti nell’ultima settimana una buona prova.

Beltran e Gudmundsson meno evidenti, con le aspettative per giocatori che dovrebbero fare la differenza.

L’esperienza di Gosens, abituato a palcoscenici di questo livello, con qualità e doti tecniche personali lo collocano tra i migliori della gara, copre su diverse azioni, offre l’assist vincente per la rete di Ranieri.

Il capitano Luca Ranieri, che riapre la gara, parte con le solite incertezze difensive, ma trova una rete fondamentale, eccessivo come al solito nelle proteste, ma esce stremato e conferma la sua grinta agonistica, merita un posto di prestigio come migliore del match, e combattente fino al termine.

La serata europea porta sempre entusiasmo e grande fascino, la tappa spagnola ha messo di fronte due grandi squadre, che si daranno battaglia nella gara di ritorno, per arrivare alla finale di Wroclaw, la terza consecutiva per i viola, per continuare a sognare, un trofeo da festeggiare.

Autore

Patrizia Iannicelli

Lascia un commento