Diario Viola Fiorentina

L’ultima gara al Franchi

(Nella foto Moise Kean, fonte Instagram Fiorentina)

Un mese di maggio complicato per la squadra gigliata, che in poche settimane ha visto sfumare diversi obiettivi, una posizione di alta classifica, per disputare le competizioni europee importanti, la mancata finale di Conference League.

L’ultima sconfitta contro il Venezia, di certo inferiore a livello tecnico, ha acuito il malumore generale, soprattutto dopo la conquista della Coppa Italia dell’ex tecnico di turno Vincenzo Italino, sulla panchina del Bologna, prossimo avversario nella penultima giornata di campionato.

Nella settimana antecedente la sfida,  i media locali concentrati sull’accoglienza riservata all’ex allenatore, un confronto costante ed estenuante con l’attuale, ingeneroso ed irrispettoso, poco o nulla della gara.

Come avviene spesso l’audience si alza con critiche e polemiche, quando più giusto sarebbe una riflessione ponderata sul percorso fatto, considerando le difficoltà affrontate.

In questo clima di pesante tensione, con inevitabili scissioni nella tifoseria, finalmente qualche buona notizia per la squadra, le convocazioni di Kean e Gudmundsson, anche se non al massimo della condizione fisica.

Il programma della gara alle 20.45, uniformato con tutta la serie A, per evitare disparità alle squadre in lotta per lo scudetto, per l’Europa, per la salvezza.

Buona l’affluenza del pubblico con 21.280 presenze totali. La squadra scende in campo con la nuova maglia, un disegno che ricorda quella della fine degli anni ‘90, viola con righe bianche.

Le squadre si posizionano in campo, come tradizionale la foto di rito con i propri bambini.

Assenti per squalifica Beltran, Folorunsho, Zaniolo, Cataldi per infortunio, il tecnico campano Raffaele Palladino cambia modulo con un 4-5-1.

Gli undici titolari sono: De Gea, Comuzzo, Pablo Marì, Ranieri, Parisi, Dodo, Mandragora, Richardson, Fagioli, Gosens, Kean.

Dopo il fischio d’inizio del direttore di gara Zufferli, netta la posizione della Curva con cori specifici, per la maglia, per gli ultras, per i diffidati.

Il ritmo della gara blando, si accende con la rete al 12esimo di Parisi, il terzino parte dalla trequarti, si porta al centro dell’area avversaria e con un gran tiro, toccato con la deviazione di Lucumi, porta in vantaggio la squadra di casa.

Fabiano Parisi, fonte Instagram Fiorentina

I viola continuano a a portarsi in avanti, ma l’attenzione va verso una serie di striscioni contro il direttore sportivo e l’allenatore, con cori eloquenti verso tecnico e dirigenza, ma anche verso la proprietà, invitata a spendere per vincere.

Sul campo di gioco contrasti duri a centrocampo, interruzioni, primo giallo per Ranieri, momenti di nervosismo tra Dodo e Miranda.

Alla mezz’ora problemi fisici per Comuzzo, che al 39esimo lascia il campo, al suo posto Pongracic.

Al 42esimo contatto in area di Lucumi su Fagioli, dopo il controllo Var l’arbitro fa proseguire, anche se restano dubbi.

Al 44esimo altra occasione dei gigliati con Gosens con il portiere rossoblù Skorupski che chiude gli spazi. Dopo 3 minuti di recupero si va all’intervallo.

Nella ripresa al 60esimo arriva il pari degli ospiti, Orsolini appena entrato, dalla destra mette un pallone nel mezzo dove Dallinga con un colpo di testa, manda il pallone in rete sul secondo palo.

La Fiorentina protesta per un presunto fuorigioco, ma il Var conferma la rete del centravanti olandese.

Al 68esimo dalla sinistra Parisi entra in area e calcia verso la porta, respinge il portiere nel mezzo, dove pronto Richardson di mancino manda in rete, per il raddoppio.

Amir Richardson, fonte Instagram Fiorentina

Al 79esimo Ndoye dalla sinistra mette in mezzo con un perfetto cross, dove Orsolini non può che ribattere in rete, torna in parità il risultato.

All’81esimo cross di Mandragora per Kean, il cui tiro è parato dal portiere, ci prova subito dopo dalla distanza Dodo, ma alto sulla traversa.

All’84esimo cross di Mandragora per Kean, stop dell’attaccante e dribbling su Lucumi, tiro e respinta del portiere, il centravanti viola recupera e di mancino gonfia la rete, il Franchi esulta e festeggia con cori ed applausi, il ritorno al goal del numero 20, dopo un mese di digiuno.

All’87esimo cambio di Pongracic per Colpani, un minuto dopo, Bologna in dieci per fallo di reazione di Miranda su Mandragora, l’esterno rossoblù con l’espulsione, il centrocampista viola con ammonizione.

Nei 5 minuti di recupero esce Fagioli tra gli applausi, per Ndour. Il triplice fischio chiude la sfida.

La squadra viola si porta verso la Curva, ma si ferma prima, un clima paradossale dopo una vittoria, mentre i ragazzi tornano verso lo spogliatoio, si avvicina alla Curva il tecnico Italiano e il vice Niccolini, che ricevono applausi.

Una serata complicata per la Fiorentina, che sebbene abbia più punti della precedente stagione, settima in classifica, rischia di restare fuori dall’Europa, o come minima possibilità di partecipare alla quarta Conference League, con la combinazione della sconfitta della Lazio e tre punti da conquistare ad Udine.

Nel post gara, grande amarezza del tecnico Palladino, che accetta le critiche, esalta le doti della forza del gruppo capace di lottare e di non mollare, sottolinea la difficoltà del periodo con giocatori assenti, senza essere un alibi.

Una buona prestazione di tutta la squadra, costretta a giocare in un clima ostile per tutta la gara, interventi e sicurezza dalla difesa, buona la prova di Dodo, che nella ripresa riprende la spinta in avanti.

A centrocampo, si conferma in piena forma Mandragora, che smista palloni e offre due assist perfetti per Kean.

Sul podio i realizzatori, Richardson che pronto ribatte in rete per il raddoppio, la sua seconda rete, dopo quella realizzata in Conference.

Un protagonista della gara Fabiano Parisi, terzino sinistro, elogiato dal tecnico Palladino (che lo ha valorizzato), per la sua disponibilità e duttilità, partito da gregario, nella stagione ha ricoperti diversi ruoli, nella parte sinistra del campo, alla seconda rete in campionato.

Infine, solo per ordine cronologico delle marcature, il ritrovato bomber Moise Kean, terza decisiva rete che vale vittoria e tre punti, il centravanti, classe 2000, raggiunge 24 reti stagionali, recupera e mette in difficoltà le retrovie avversarie, con carattere e grinta lotta su ogni pallone, determinante, acclamato da tutto lo stadio.

L’ultima gara al Franchi, si chiude in bellezza con una vittoria, ma con l’amarezza di vivere altro epilogo, dopo le gioie e l’entusiasmo dei successi ottenuti in casa, con quasi tutte le big.

Il verdetto finale, dopo i novanta minuti ad Udine, porterà bilanci ed eventuali processi, consapevoli di poter ripartire da buoni basi, per migliorare e costruire, una squadra competitiva per il futuro.

Autore

Patrizia Iannicelli

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