E’ l’anniversario della nascita di Oriana Fallaci. Questo giornale è pieno di articoli che la commemorano e la ricordano. Di più, è intitolato alla sua memoria ed alla sua opera, come ad un nume tutelare professionale. Non saremo mai come lei, non smetteremo mai di cercare di esserlo.
Per farle cosa gradita, per fare cosa gradita a tutti noi – almeno quelli di noi che onorano la sua memoria e conservano i suoi libri in biblioteca -, abbiamo scelto un brano dalle sonorità che crediamo lei avrebbe apprezzato.
Magari il film, unanimemente riconosciuto come un gioiellino, a lei non sarebbe piaciuto, perché parla di fughe. E lei non era una che scappava. O forse, si sarebbe semplicemente lasciata trascinare dalle note di una musica proveniente da una terra da cui un giorno ormai lontano si era lasciata stregare.
«Panagulis era molto simpatico. Compensava il protagonismo di Oriana. La quale a un certo punto cominciò a sbraitare, non ricordo più contro chi. Ma questa era la cosa meno importante. Panagulis prese a battere con la forchetta sul bicchiere. Richiamò la mia attenzione e mi disse: cosa mi dai se la faccio tacere? Credo fosse il solo ad avere influenza su di lei».
(Alberto Ongaro, 1925 — 2018, giornalista, scrittore e autore di fumetti italiano )
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