Diario Viola Fiorentina

Per i viola un’altra amara sconfitta

(Nella foto, la squadra sotto il settore dei tifosi, di Andrea Martini)

Dopo il successo del turno infrasettimanale di Conference League, la Fiorentina ancora tra le mura del Franchi, nella sesta giornata di campionato, affronta la Roma.

L’orario delle 15.00, la temperatura fredda per il periodo, ma con sole, porta sugli spalti 20.480 spettatori.

Prima del fischio d’inizio, giro di campo per il pesista Leonardo Fabbri, grande tifoso viola, bronzo ai recenti mondiali, che riceve gli applausi da tutto lo stadio.

Il tecnico gigliato Stefano Pioli, mette in campo la stessa formazione della precedente gara, si parte con un 3-5-2, De Gea tra i pali, Pongracic, Marì, Ranieri, Dodo, Mandragora, Nicolussi Caviglia, Fazzini, Gosens, Gudmundsson, Kean.

Parte subito propositiva la Fiorentina, che in pressing si porta in avanti, prime scaramucce tra avversari, Kean e Ndicka, Pongracic ferma Baldanzi.

I viola con un buon impatto e con la grinta messa in campo, trovano il meritato vantaggio al 14esimo, Nicolussi Caviglia lancia Kean, che in contropiede arriva al limite dell’area, e con un gran destro gonfia la rete difesa da Svilar.

Moise Kean autore della rete, di Paolo Giuliani

La Fiorentina galvanizzata dalla rete dell’attaccante, sembra controllare la gara senza lasciare spazi, ma alla prima azione offensiva dei giallorossi, arriva il pari, Kone per Dovbyk in area, sponda del centravanti per Soulè, che di sinistro manda il pallone in rete.

I viola in vantaggio per soli sette minuti,  abbassano il proprio baricentro, con i giallorossi, che acquistano metri in avanti.

AL 30esimo, corner battuto da Soulè, colpo di testa del capitano Cristante, che anticipa Mandragora, e rete del vantaggio.

I viola si proiettano in area avversaria, un possibile tocco di mano, su tiro di Dodo, viene controllano al Var, ma si prosegue con un calcio d’angolo.

La gara continua con incursioni dei giallorossi, che mettono in apprensione la retroguardia gigliata, un cross di Wesley in area, non viene sfruttato dall’attaccante ucraino Dovbyk, che manca la presa.

Al 38esimo, incredibile occasione per i gigliati, azione Gudmudsson Fazzini, con il centrocampista che serve con precisione Kean, l’attaccante di prima sul sinistro, trova il palo, a portiere battuto.

Nella fase finale momenti di nervosismo, ammonito Gudmudsson per fallo su Celik, il tecnico Pioli per proteste.

Nei 3 minuti di recupero, un’azione per parte, Cristante verso il centro dell’area, respinge De Gea, Kean in contropiede fermato dalla difesa.

Termina la prima frazione, con buoni spunti dei viola, costretti nella seconda parte, a ribaltare il risultato negativo.

Nella ripresa mister Pioli effetua la prima sostituzione esce Gudmudsson per Piccoli, si passa ad un 3-4-1-2, con Fazzini alle spalle degli attaccanti Piccoli e Kean.

Sempre molto attivo Fazzini che dopo un tiro verso la porta, si ferma per un problema fisico, si porta verso bordo campo, mentre Ndour si scalda per subentrare, dopo le cure necessarie il trequartista resta in campo, si prosegue senza cambio.

I viola ancora in avanti, Kean ancora servito da Fazzini, ma il tiro del centravanti, ribattuto dalla difesa avversaria.

Altra occasione per i viola con un cross di Dodo, che sia Piccoli, Gosens e Ranieri non riescono a spingere in porta.

Al 67esimo Fazzini costretto ad uscire, al suo postio Ndour.

La Fiorentina ancora in avanti, da una punizione battuta da Nicolossi Caviglia, Piccoli di testa non riesce a mandare il pallone in rete.

Lo stesso attaccante, da un rinvio di De Gea, tira al volo di potenza con il pallone che si ferma sulla traversa, dopo il palo di Kean, ancora un legno per i viola, molto sfortunati.

Al 75esimo altri cambi, Dzeko e Comuzzo prendono il posto di Mandragora e Pablo Marì.

Il tecnico prova con il tridente d’attacco, Dzeko, Piccoli, Kean.

Si ferma il gioco per un problema al ginocchio del terzino Dodo, che all’80esimo lascia il posto a Fortini, come ultima sostituzione.

Subito dopo occasione incredibile non sfruttata, Fortini dalla destra crossa verso il secondo palo, Gosens da pochi passi non riesce a deviare in rete.

Dalla disperazione per il mancato pari, al sinistro di Dybala subentrato, che viene respinto in corner da De Gea.

Nei cinque minuti di recupero tutti i giocatori viola in area avversaria, ma la stanchezza e la poca precisione, condanna oltremodo la squadra viola, con il triplice fischio del direttore di gara.

A fine gara come di consueto, la squadra si porta sotto il settore, per un saluto alla tifoseria, con una situazione paradossale, dai due settori di Maratona e Tribuna, arrivano diversi fischi e indifferenza, dalla Curva cori di sostegno.

Un clima pesante che non risparmia nessuno, la Curva prima della gara con una sorta di volantino distribuito in Curva (nel post gara pubblicato sui propri social), punta il dito ancora una volta (dopo la contestazione di maggio, e nella gara di settembre contro il Como, ndr), contro il direttore sportivo Pradè, mentre dalla società filtra totale fiducia al tecnico, con la tifoseria divisa, un inizio complicato che nessuno avrebbe immaginato.

La prestazione non rispecchia il risultato, e penalizza non poco i ragazzi di Pioli, che a differenza delle precedenti gare avrebbero meritato almeno il pari, per le diverse occasioni create, per i due sfortunati legni, che potevano avere altro risvolto.

Le problematiche del gruppo restano, alcuni giocatori a corto di fiato, coloro che dovevano fare la differenza poco incisivi e in affanno, i reparti poco collegati tra loro con errori individuali.

Una prova poco brillante della difesa, dove si distinguono anche se con due reti subite, sulla seconda meno pronto, il portiere De Gea, che resta tra i migliori, con grandi parate, il neo entrato Fortini classe 2006, subito in gara, deludono Dodo e Gosens.

A centrocampo, si conferma  con un’ altra prestazione di livello Fazzini, velocità, dribbling e lanci verso Kean, l’ex Empoli il giocatore più in forma del momento.

In avanti ancora in ombra l’islandese Gudmundsson, uno dei pochi capace di saltare l’avversario, di portare fantasia alla manovra, mai determinante, come il bosniaco Dzeko, lontano dai suoi standard, Piccoli ancora non al meglio della forma fisica, comincia ad entrare nei meccanismi offensivi, peccato per la traversa che gli nega la rete.

La palma del migliore, al centravanti Moise Kean, che in tutta la gara combatte con gli avversari, si slocca con la prima rete della stagione, sfortunato per il palo centrato, che poteva indirizzare la gara ad altro esito, grinta, doti tecniche e classe da protagonista, finalmente è tornato il bomber.

Un’altra amara sconfitta, la terza subita tra le mura del Franchi, ma la più indigesta per come arrivata, soprattutto per la classifica deficitaria, tre punti in sei gare, che relega la Fiorentina nella parte bassa.

La sosta per gli impegni delle Nazionali arriva provvidenziale, per trovare correttivi ad una squadra che ha buoni valori tecnici, per competere per obiettivi di prestigio, con il tempo a favore dei viola.

In una stagione momenti delicati possono capitare, poi nel calcio basta poco per sovvertire situazioni e numeri, l’importante affrontare questo periodo di crisi con senso di responsabilità e unione di intenti, da parte di tutte le componenti.

Società, dirigenti, allenatore, giocatori, tifoseria, tutti insieme per riportare in alto il nome della Fiorentina, ed esser di Firenze vanto e gloria.

Autore

Patrizia Iannicelli

Lascia un commento