(Nella foto il tecnico Raffaele Palladino)
A poche ore dalla trasferta di Atene, la Fiorentina, nella 28esima giornata di campionato, è di scena nello stadio Maradona, per il big match contro il Napoli, una delle candidate alla vittoria finale.
Una sfida che si prospetta difficile, per la squadra gigliata, sia per i valori in campo, ma anche per il poco tempo a disposizione tra una gara e l’altra, con spostamenti logistici importanti.
L’impianto del capoluogo campano si prevede una bolgia, pronta a spingere la squadra, sold out con oltre sessantamila spettatori, nel settore ospiti, circa 600 supporter viola.
Come avviene da sempre una trasferta complicata, i tifosi arrivati con pullman organizzati sottoposti a controlli accurati e stringenti, con foto e video, perquisizioni ad oggetti personali, con conseguenti ritardi nel settore ospiti.
Un gruppo non riesce ad assistere alla gara e come protesta nel corso della sfida, gli striscioni che rappresentano i vari club, vengono rimossi. Situazioni incomprensibili che si verificano in determinate città, dopo che ogni tifoso acquista un tagliando a costi non irrisori, con ulteriori costi per i viaggi
Dopo questa divagazione che ci sembrava necessaria, passiamo alle scelte tecniche, mister Palladino deve fare a meno di Adli, Colpani e Folorunsho per infortunio, di Zaniolo e Mandragora per squalifica.
Il modulo si conferma del 3-5-2, in difesa Parisi prende il posto di Gosens, in avanti Gudmundsson a supporto di Kean. Gli undici di partenza sono: De Gea tra i pali, Comuzzo, Mari, Ranieri, Dodo, Ndour, Cataldi, Fagioli, Parisi, Gudmundusson, Kean. I viola in campo con la divisa rossa, i partenopei con la classica azzurra.
Parte subito in avanti il Napoli che al nono minuto ha la prima occasione con Raspadori, De Gea chiude lo spazio. Prosegue la manovra dei partenopei, che protestano per una trattenuta in area di Comuzzo su Lukaku, l’arbitro fa proseguire.
Al 25esimo si spezza l’equilibrio a favore dei padroni di casa, Mc Tominay dalla sinistra calcia verso la porta, De Gea para ma non trattiene il pallone, Lukaku senza sforzi aggancia e gonfia la rete, vantaggio degli azzurri.

Il portiere David De Gea, fonte Instagram Fiorentina
Il portiere spagnolo si riscatta subito con una bella parata su Raspadori. Al 31esimo azione che arriva da corner con Fagioli che offre un bel pallone a Kean, il centravanti alza la traiettoria sulla traversa.
Il Napoli ancora in forcing, Di Lorenzo scheggia la traversa, su un tiro di Spinazzola De Gea si oppone. Dopo un minuto di recupero si va all’intervallo.
Nella ripresa i viola entrano con più carattere, Kean salta la difesa avversaria e costringe al fallo Bongiorno, ammonito. Ancora in avanti i viola con Fagioli fermato al limite dell’area, l’arbitro Colombo fa proseguire.
Dalla parte opposta ancora un’incursione del Napoli con Raspadori al tiro, De Gea pronto a bloccare.
Al 58esimo i primi cambi escono Parisi e Ranieri per Gosens e Pongracic. Al 59esimo tiro di Kean ribattuto dalla difesa azzurra.
Al 60esimo arriva il raddoppio dei padroni di casa, Lukaku passa al centro per Raspadori, che controlla e manda in rete, Pongracic, non esente da colpe sulla marcatura mancata.
I gigliati aprono la gara al 65esimo, Pongracic verticalizza per Kean che di sponda passa a Gudmundsson, l’islandese con un tiro da 25metri batte Meret, si dimezza lo svantaggio.

A sinistra l’autore della rete viola, Albert Gudmundsson, con Robin Gosens, fonte Instagram Fiorentina
Al 73esimo altra sostituzione in difesa esce Comuzzo per Moreno. Al 77esimo ancora una parata di De Gea su tiro di Politano, rispondono i viola con Fagioli con un tiro dalla distanza alto, e con Kean che sbilanciato manda sulla traversa.
All’81esimo Beltran al posto di Cataldi. La parte finale prosegue con spunti da una parte e dall’altar, Gosens mette nel mezzo un pallone, fermato dal portiere Meret.
Nei cinque minuti di recupero, i viola in pressing non trovano il colpo vincente, gioco interrotto e perdita di tempo, ma rischia la Fiorentina con l’ex Simeone fermato da De Gea, l’ultimo tiro di Ndour da dimenticare.
Al triplice fischio, il rumore assordante del repertorio napoletano dello stadio, surclassa i pochi cori dei tifosi viola, con la squadra sotto il settore.
Una sconfitta sulla carta preventivabile, sia per la costruzione che per gli obiettivi diversi delle due squadre, il Napoli senza impegni europei inoltre, ha il solo compito di arrivare in cima alla classifica.
La Fiorentina timorosa nel primo tempo, si salva con le parate del portiere De Gea, anche dopo l’errore sul primo goal subito, che mantiene il minimo svantaggio, rientra nella seconda parte con carattere, alza il baricentro e cerca di creare azioni manovrate, mettendo in difficoltà l’avversario superiore.
In alcuni casi ha la meglio, gli azzurri controllano, fino al raddoppio che spegne le speranze di rimonta, si riapre la gara con la bella rete di Gudmundsson, con i recuperi di Fagioli, non sfruttati dai compagni, ma anche dai salvataggi del portiere De Gea che evita un passivo più ampio.
Sulla prestazione dei singoli e dei reparti, il solito canovaccio in chiaro scuro, ancora disattenzioni dalla difesa, centrocampo con incertezza, il reparto offensivo poco preciso.
Nei singoli citiamo come detto, il portiere De Gea, l’autore della rete Gudmundsson, alla sesta rete personale, che ci auguriamo possa avere continuità ed essere decisivo, la generosità di Kean, a disposizione della squadra, leader nell’atteggiamento, unico pericolo per le retroguardie avversarie.
Il migliore della gara l’ex bianconero Nicolò Fagioli, grandi doti tecniche, visione di gioco, ben inserito nella squadra, giocatore ormai indispensabile.

Nicolo Fagioli, il migliore della gara, fonte Instagram Fiorentina
Una sconfitta che porta diverse analisi e opposti pareri, ma il momento delicato che vive la squadra gigliata, deve portare all’unione di intenti di tutte le componenti, con la consapevolezza di andare oltre numeri e classifica.
La reazione nel finale deve essere un segnale per ripartire, già il prossimo giovedì nella decisiva sfida contro i greci al Franchi, per sovvertire l’andata e passare ai quarti.
La squadra viola in alto mare, in piena tempesta (anche mediatica) nell’ultimo periodo, per diverse vicissitudini, avrà bisogno di tutte le componenti, per portare la nave sulla terra ferma, e riprendere la rotta per il finale di stagione.
Firenze saprà fare la sua parte sugli spalti, come dodicesimo uomo in campo, ma toccherà alla squadra mettere grinta e cuore, per affrontare ogni gara come una finale.
Lascia un commento