Fiorentina

Sempre insieme…oltre errori e delusioni

(Nella foto la squadra sotto il settore ospiti, fonte Instagram Fiorentina)

 Dopo la brillante vittoria del precedente giovedì al Franchi,  nel recupero della gara rinviata per il malore del centrocampista viola Bove, il calendario mette di nuovo di fronte nerazzurri e viola, nel monday night della 24esima giornata.

Per la tifoseria il turno infrasettimanale, comporta diversi disagi e problematiche, sia per l’orario che per il rientro che avviene a tarda notte. La  passione supera ostacoli e difficoltà, oltre  i costi non irrisori, nell’anello in alto della Scala del Calcio del Meazza, sono presenti un migliaio di sostenitori, altri gruppi negli altri settori.

Il tecnico campano Palladino, mette in campo la stessa formazione scesa al Franchi, unico cambio Moreno al posto di Comuzzo, squalificato dopo il giallo rimediato contro il Genoa.

Il modulo resta del 4-4-2, De Gea tra i pali, Moreno, Pongracic, Ranieri, Gosens, Dodo, Richardson, Mandragora, Parisi, Beltran, Kean. I viola con la seconda divisa bianca da trasferta, l’arbitro di turno Federico La Penna.

L’Inter come prevedibile subito in avanti, con possesso palla e avversari chiusi nella propria metà campo, i gigliati difendono spazi, pronti a ripartire in contropiede.

I nerazzurri sfiorano la rete con una rovesciata di Barella di poco fuori, il primo tiro degli ospiti di Richardson, con Sommer che para senza difficoltà.

Il forcing nerazzurro prosegue, al 21esimo il primo legno colpito da Carlos Augusto, arrivato dopo un corner, tre minuti dopo stesso copione, da corner Lautaro centra la traversa.

Al 28esimo  grave episodio e svista incredibile di arbitro e assistente di linea, il pallone supera la linea di fondo, prima che Mandragora mette fuori, il Var in questi casi non prevede il controllo.

Dagli sviluppi del corner inesistente, nella mischia in area, Pongracic sfortunato, manda il pallone in rete.

Gli ospiti subiscono lo svantaggio e rischiano subito dopo con un tiro di Arnautovic, allontanato con i piedi da De Gea.

Il clima incandescente in campo e sulle panchine, ammoniti i due tecnici per reiterate proteste dopo il discusso corner, il mister viola costretto a saltare il prossimo turno contro il Como al Franchi, in quanto diffidato, cartellini gialli anche per Mkhitaryan e Richardson.

Al 41esimo su cross di Mandragora, un colpo di testa di Gosens si ferma sul braccio di Darmian e termina sul fondo, in questo caso check Var in corso, con l’arbitro La Penna che si porta al monitor, dopo il consulto, il direttore di gara indica il rigore.

Dagli undici metri si porta Mandragora, freddo e lucido nella bolgia del Meazza, spiazza Sommer e ristabilisce la parità.

Rolando Mandragora realizza il pari, fonte Instagram Fiorentina

Nel post gara il centrocampista ringrazia i compagni per avergli permesso di battere il rigore, il tecnico Palladino parla di altruismo, con tanti giocatori pronti alla responsabilità della massima punizione.

Nei tre minuti di recupero altri due ammoniti Calhanoglu e Parisi, subito dopo si va all’intervallo.

La ripresa riprende con il solito canovaccio, padroni di casa aggressivi, i gigliati chiusi nella propria metà campo.

Al 52esimo arriva il raddoppio dei nerazzurri, azione prolungata e pallone in area viola, Carlos Augusto crossa nel mezzo, dove Arnautovic stacca più in alto di tutti, e manda il pallone in rete, la difesa viola, insieme a Pongracic e Mandragora, non riescono ad ostacolare il centravanti austriaco.

La gara per i viola prosegue in salita, resta la difficoltà di ripartire e creare azioni offensive.

Al 62esimo i primi cambi, escono Richardson e Parisi per Folorunsho e Cataldi. Pochi minuti dopo un contrasto, arriva il giallo anche per Kean, che diffidato salterà la prossima gara.

Al 66esimo altra doppia sostituzione, la prima in maglia viola per i nuovi arrivati, Fagioli e Zaniolo, al posto di Moreno e Beltran.

Con i nuovi innesti la Fiorentina alza il proprio baricentro, cross di Fagioli per Kean con il centravanti che non riesce a colpire di testa, buone anche i passaggi di Zaniolo, con il pallone che finisce sul fondo prima di arrivare a Folorunsho, poi per Gosens, il tedesco manda alto sulla traversa.

Bella ripartenza di Kean servito da Zaniolo, fermato da Barella, con conseguente giallo per l’interista.

All’81esimo ultimo cambio per i viola, esce Mandragora per Gudmundsson.

I viola cercano di spingere per arrivare al pari, Zaniolo conquista un ottimo calcio di punizione sulla trequarti, senza esito positivo.

Dalla parte opposta un sinistro di Carlos Augusto impegna  il portiere De Gea che devia. Nei 4 minuti di recupero ancora un lancio per Kean che non riesce ad agganciare.

Il triplice fischio vede l’entusiasmo sfrenato del tecnico Inzaghi, che festeggia come aver vinto un trofeo, consapevole della gara complicata, senza tenere conto della svista arbitrale, che ha indirizzato la gara verso una direzione.

I gigliati dopo aver causato la debacle interista al Franchi, nei secondi novanta minuti non demeritano, mettendo a dura prova la corazzata nerazzurra.

Al triplice fischio la squadra viola si porta sotto il settore occupato dai supporter, grandi applausi da una parte e dall’altra, cori di incitamento e sostegno, oltre la rabbia degli errori subiti e la delusione della sconfitta, insieme a testa alta, in un abbraccio comune.

La squadra applaude i tifosi sotto il settore ospiti, fonte Instagram Fiorentina

Le due squadre con valori tecnici e potenzialità dei singoli differenti, soprattutto perché costruite per obiettivi diversi, le seconde linee nerazzurre potrebbero essere titolari nel resto delle squadre, a tratti si equivalgono, anche se i valori poi si distinguono, motivo per il quale ci dovrebbe essere una giusta equità di giudizio nelle decisioni arbitrali.

In realtà in tutte le giornate di campionato, si notano torti e ingiustizie, la sudditanza dei grandi a discapito delle piccole società, resta radicata nel sistema calcio, anche l’ingresso della tecnologia spesso non risolve dubbi e le infinite polemiche che ne conseguono.

Questa non vuole essere una giustificazione, la sconfitta ci poteva  stare, anche senza il vantaggio iniziale.

La Fiorentina meno spavalda della precedente sfida, riesce comunque a recuperare nel finale della prima fase, e forse con maggiore attenzione (Ranieri e Mandragora poco reattivi nella marcatura verso Arnautovic), poteva portare a casa un pari prezioso.

Sui reparti e sui singoli poche note da rilevare, qualcuno sottotono, altri meno incisivi, non manca volontà ed impegno, su tutti buona la prova di Gosens, dei subentrati dalla panchina.

Restano comunque sensazioni positive, nel doppio confronto con una delle squadre più forti candidata al primato finale, un gruppo compatto con voglia di lottare (anche in questa sconfitta senza timori reverenziali), i rinforzi arrivati a gennaio che daranno un notevole contributo e diverse alternative al tecnico, che avrà il compito di assemblare ruoli e tattiche nelle gare da affrontare.

La classifica resta buona, sesto posto con 42 punti, che potrà essere consolidata con un calendario alla portata.

Le prossime sfide, il Como e il Lecce in casa, il Verona nel mezzo in trasferta, potranno confermare le  buone prestazione dell’ultimo periodo, e mettere in luce una rosa rafforzata e competitiva, pronta a dare grandi soddisfazioni.

Autore

Patrizia Iannicelli

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