Fiorentina

Una domenica da festeggiare

(Nella foto Dodo e Kean festeggiano il vantaggio viola, di Paolo Giuliani)

La vittoria contro la Lazio in trasferta, dopo i risultati negativi di questo inizio anno, placano polemiche  e dissapori, mettendo da parte ipotetici rivoluzioni di cambi alla giuda tecnica, con buona pace dei tanti detrattori.

Dopo la tempesta mediatica del periodo, finalmente si spera di poter essere concentrati sul fattore campo, e sui possibili moduli e tattiche per affrontare al meglio le successive sfide.

Invece come un fulmine a ciel sereno, la finestra del mercato invernale, in pieno fermento (liste di giocatori in arrivo, poche possibilità di partenze, ndr) scoppia il caso Pietro Comuzzo per un suo trasferimento definitivo. Il ragazzo classe 2005, cresciuto nelle giovanili, proveniente dalla Primavera, richiesto da una società di vertice, ad una cifra importante, divide l’intero ambiente con discussioni contrapposte che non facilita la preparazione alla gara da affrontare.

Il tecnico gigliato Palladino nel pre gara chiede esplicitamente di non fare domande sull’argomento, ma come sempre il suo appello resta inascoltato, con illazioni e dubbi che si rincorrono.

La ventitreesima giornata di campionato nell’orario delle 15.00 domenicale, è tra le mura di casa, contro il Genoa, in ripresa dopo il cambio di allenatore, Patrick Viera.

La giornata nuvolosa, la temperatura del periodo, porta sugli spalti 19.088 spettatori.

Il tecnico Palladino segue la gara da un box di tribuna, data la squalifica arrivata dopo l’espulsione contro la Lazio, al suo posto il secondo Stefano Citterio, fermi ai box Adli per squalifica, Colpani e Cataldi per infortuni fisici.

Si parte con il modulo del 4-2-3-1, De Gea tra i pali, Dodo, Pongracic, Ranieri, Gosens, in mediana Richardson e Mandragora, Folorunsho esterno insieme a Gudmundsson e Beltran, in avanti Kean. La Fiorentina scende in campo con la quarta maglia, presentata nei giorni precedenti, il colore è viola scuro su nero.

Subito in avanti i padroni di casa con un accelerata di Dodo che entra in area e viene fermato da Frendrup, il difensore viola protesta, l’arbitro di turno Collu sembra far proseguire, poi richiamato si porta al monitor del Var, che cambia l’intervento a favore del genoano, restano dubbi sull’intervento.

La sfida procede con tante interruzioni, nervosismo in campo e sulla panchina ospite.

Al nono da una punizione fuori area battuta da Mandragora, Kean con una vera acrobazia al volo, si gira e manda in rete il pallone, un goal da cineteca, che l’ attaccante festeggia con i compagni e sotto la Curva, lo zoccolo duro del tifo.

Ottimo impatto dei ragazzi viola che impongono un ritmo alto agli avversari e continuano a pressare.

Al 29esimo dalla sinistra sale Gosens che effettua un perfetto cross verso il centro area, l’ex di turno Gudmundsson libero di calciare con un gran destro trova il raddoppio, il giocatore abbracciato dai compagni, non esulta per il suo precedente passato in rossoblù.

A sinistra Folorunsho, Gudmundsson e Kean nel mezzo, a sinistra Beltran, festeggiano la seconda rete, di Paolo Giuliani

La gara scorre piacevole, i viola con buone manovre di gioco, gli ospiti in qualche occasione provano ma non trovano lo specchio della porta. Dopo un minuto di recupero si va all’intervallo.

La ripresa inizia con qualche minuto di ritardo per il cambio del guardalinee per problemi di salute, con il quarto uomo.

Al’55esimo, dopo diversi minuti in area gigliata, arriva la rete del Genoa, da corner battuto da Martin colpo di testa di De Winter che batte De Gea, partita riaperta e pubblico pietrificato.

Il tecnico viola corre a i ripari con la prima sostituzione, entra Comuzzo al posto di Richardson, il neo entrato applaudito da tutto lo stadio. Cambia anche l’assetto tattico, con Comuzzo come esterno basso a destra, Folorunsho si sposta in mediana accanto a Mandragora, al posto di Richardson.

Il difensore Pietro Comuzzo, di Paolo Giuliani

Il Genoa in pressing, la difesa gigliata respinge gli attacchi, al 63esimo occasione per i padroni di casa con un cross dalla sinistra di Gosens, Dodo sotto porta vede deviato il suo tiro sul secondo palo in corner, dal conseguente angolo il tiro di Pongracic, parato dall’estremo difensore Leali.

Al 68esimo ancora in forcing il Genoa, che con De Winter impegna De Gea che allontana, viola in affanno.

Al 71esimo altro cambio tra i gigliati, entra Parisi al posto di Beltran accompagnato da tanti applausi. Si passa ad un modulo del 4-4-2, con Dodo e Parisi terzini in avanti, per contenere il pressing avversario.

La gara un assalto da parte degli ospiti, i viola sbagliano diversi passaggi, giallo anche per Comuzzo che diffidato salterà la successiva gara di campionato. Proprio per il difensore in Curva appare uno striscione con la scritta “Dont ’touch Comuzzo”, in riferimento ad un suo ipotetico passaggio in un’ altra squadra.

All’83esimo termina la gara anche per Kean che esce tra la standing ovation del Franchi, al suo posto Kouame, forse alla sua ultima in maglia viola, per il prestito all’Empoli. Nei 4 minuti di recupero, assalto verso la porta viola, con la squadra gigliata che resiste agli avversari, le lancette ancora in avanti dopo lo stop per crampi dei giocatori, il triplice fischio un sospiro di sollievo.

La squadra sotto la Curva, di Paolo Giuliani

La squadra si porta sotto la Curva per ricevere cori ed applausi, conquistati tre punti pesantissimi ai fini della classifica, ma soprattutto aver raggiunto una vittoria cercata, voluta e difesa con i denti, dove il gruppo ha fatto la differenza.

Una prestazione corale appunto, dove il cuore supera l’ostacolo, ed i reparti compatti rimediano a qualche passaggio sbagliato, agli errori personali.

La difesa ancora attenta, il portiere De Gea fondamentale a chiudere gli spazi, decisivo in diverse occasioni, come chi realizza una rete, tra i migliori in campo, un pilastro della reparto arretrato.

David De Gea uno dei protagonisti della gara, di Paolo Giuliani

Dodo imprendibile sulla fascia vicino alla rete che poteva chiudere la gara, conferma l’ottimo rendimento, Pongracic si ripete come le buona prova a Roma, Gosens reattivo, in anticipo sugli avversario, pericoloso in diverse azioni, suoi gli assist, per la seconda rete e per il passaggio a Dodo, Ranieri a parte qualche piccola sbavatura, porta il suo contributo, Comuzzo subentrato, sicuro sugli interventi come il compagno Parisi.

In mediana Mandragora si lascia sfuggire De Winter sull’azione del goal, ma nel complesso volontà e buone azioni, compreso il passaggio vincente per Kean, Folorunsho integrato al meglio nelle dinamiche della squadra, tra esterno e centrocampo, mostra fisicità e qualità.

Il mediano Michel Folorunsho, di Paolo Giuliani

In avanti prova di sacrificio di Beltran, meno evidente per la posizione arretrata, ma efficace  nei passaggi e nel filtro a centrocampo.

Buona prova dell’islandese Gudmundsson che mostra un rendimento fisico in crescita, più intraprendente nella prima frazione, ma riesce a disputare l’intero arco della gara, necessario per avere minutaggio, decisiva la seconda rete, (ultima realizzata il 6 ottobre), che porta a 4 il bottino personale.

Sul podio l’attaccante Moise Kean, la sua rete spettacolare, vale il costo del biglietto, cala nella ripresa per pochi palloni giocabili, ma sempre un pericolo per gli avversari con azioni personali, straordinario la classifica marcatori con la tredicesima rete realizzata in campionato, 17 in totale, la standing ovation del Franchi, evidenza l’attaccamento della tifoseria al centravanti, che risponde dando enormi soddisfazioni a suon di goal.

Una domenica da festeggiare per il ritorno alla vittoria al Franchi (che mancava dall’8 dicembre, ndr), la seconda consecutiva, meritata a buoni tratti, sofferta in altri, ma con l’atteggiamento positivo della squadra di raggiungere un risultato determinante per il futuro.

In attesa degli arrivi di queste ultime ore di mercato, (Ndour e Zaniolo ormai certi, ndr), necessari a portare nuova linfa ed alternative per il tecnico, la Fiorentina può avvicinarsi alla doppia difficile sfida, contro i campioni d’Italia dell’Inter, con fiducia e ottimismo.

Il gioco del pallone spesso capovolge la regola del più forte, la squadra viola, nell’imminente gara di giovedì per il recupero della 14° giornata (rinviata per il malore di Edoardo Bove, ndr), in campo senza timori reverenziali, avrà motivazioni e la bolgia del Franchi, per ribaltare un pronostico di partenza sfavorevole.

 

Autore

Patrizia Iannicelli

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