(Nella foto, mister Raffaele Palladino, di Andrea Martini)
Dopo poche ore dal rientro da Siviglia, il primo atto della semifinale spagnola, la Fiorentina nella 35° giornata di campionato, ancora in trasferta, in questo caso nella capitale, all’Olimpico contro la Roma.
Nella bolgia dello stadio capitolino, ancora un esodo per la tifoseria viola, con 1400 sostenitori al seguito della squadra, data l’importanza di uno scontro diretto, per un posto nelle prossime competizioni europee.
Il tecnico gigliato Palladino costretto a fare a meno di Dodo e Cataldi per infortunio, Ranieri per un turno di squalifica, ridisegna il gruppo con qualche sorpresa, anche in previsione del ritorno di Conference del prossimo giovedì al Franchi.
Il modulo resta del 3-5-2, in difesa Pongracic, Marì e Comuzzo, a centrocampo Richardson al posto di Cataldi, Ndour per Fagioli, a destra Parisi, a sinistra Gosens, davanti Zaniolo insieme a Kean.
Gli undici titolari sono: De Gea, Pongracic, Marì, Comuzzo, Parisi, Mandragora (cap.), Richardson, Ndour, Gosens, Zaniolo, Kean. La squadra viola con la seconda divisa da trasferta bianca. Il direttore di gara Daniele Chiffi.
Nella Curva Sud, prima della gara, esposto uno striscione di vicinanza dei tifosi romanisti per Edoardo Bove, ex giallorosso in prestito ai gigliati, dopo il malore del primo dicembre, a fine gara grande commozione del giocatore al giro di campo per il saluto.
Prime fasi di controllo da parte delle due squadre, possesso palla, ritmo lento e poche occasioni. L’ex di turno Zaniolo subissato di fischi ad ogni tocco palla.
A metà tempo, Gosens dopo un colpo rimediato, necessita dei sanitari in campo, il tedesco pochi minuti dopo subisce un altro intervento, con Fagioli a bordo campo in riscaldamento per la possibile sostituzione, ma si prosegue.
Al 27esimo i viola vicini al vantaggio con Kean, il portiere giallorosso Svilar non si fa sorprendere, subito dopo prosegue il duello tra portiere ed attaccante, con l’estremo difensore che ha la meglio.
Dalla parte opposta al 34esimo De Gea alza sulla traversa un tiro di Celik. Pongracic dopo un colpo subito, costretto dall’arbitro a lasciare il campo, con gli avversari in superiorità numerica, sulla battuta da corner. L’operato del direttore di gara discutibile in diverse fasi della gara.
Nei 4 minuti di recupero succede di tutto, Mandragora serve Kean, il suo destro bloccato da Svilar.
Dal capovolgimento di fronte De Gea manda in corner un tiro di Shomurodov, sugli sviluppi del calcio d’angolo cross di Angelino per Shamurodov, l’uzteko fa sponda per Dovbyk, che davanti la porta manda il pallone in rete, per il vantaggio dei padroni di casa.
Il goal subìto a recupero scaduto, porta a plateali proteste del tecnico viola.
Nella ripresa, per gli ospiti il primo cambio, esce Gosens (il tedesco dopo aver raggiunto il numero di gare prefissato, può contare sull’obbligo per la permanenza in viola) per Fagioli, con Parisi che si sposta sulla fascia sinistra, e Ndour sulla destra.
Inizia con grande determinazione la Fiorentina, con pressing a tutto campo, per cercare di riportare in pari il risultato.
Al 61esimo secondo cambio esce Zaniolo, accompagnato da una bordata di fischi, per Gudmundsson.
Al 66esimo altra parata del portiere Svilar su un tiro di Mandragora.
Al 71esimo Fiorentina offensiva, con il doppio cambio, Pongracic e Richardson lasciano il posto a Beltran e Colpani (dopo più di due mesi fermo per infortunio), difesa a 4 con Ndour come terzino destro, Colpani in avanti sulla stessa corsia, in avanti Beltran, Kean, Gudmundsson e Colpani.
Si prosegue con il solito canovaccio, viola in attacco, giallorossi tutti in difesa davanti la porta.
All’81esimo intervento al limite dell’area di Mancini su Kean, l’attaccante chiede la punizione, l’arbitro fa proseguire.
All’83esimo ancora Kean verso la porta, con il portiere belga che chiude lo spazio.
All’89esimo l’argentino Soulè ammonito per perdita di tempo nel battere un corner, incredibile situazione nell’area gigliata, nessun giocatore giallorosso, concentrati a difendere la propria area.
L’ultimo cambio al 90esimo l’ingresso di Adli per Ndour.
Nei 5 minuti di recupero, cross di Gudmundsson, deviato con la mano da Gourna-Douath, la conseguente punizione battuta da Adli, alta sulla traversa.
Il triplice fischio chiude la gara, con l’espulsione di Zaniolo dalla panchina per proteste, salta la prossima gara contro il Venezia.
La squadra, come rituale, si porta sotto il settore dei tifosi, per ringraziare e ricevere cori ed applausi di sostegno.
Un’amara sconfitta che punisce oltre modo i ragazzi di Palladino, che dominano nell’arco della gara, fermati da una Roma difensivista, da un portiere che si supera, il protagonista, premiato come match winner della gara.
I viola reduci dalla trasferta spagnola (rientrati a Firenze solo nel tardo pomeriggio del venerdì ndr), mostrano una buona tenuta fisica, e mettono in difficoltà gli avversari, che dopo la rete al foto finish del primo tempo, si chiudono in un catenaccio di altri tempi.
La Fiorentina mette in campo una buona prestazione con manovre di gioco, crea diverse occasioni da rete, che a differenza di altri casi, non riesce a concretizzare.
La prova dei reparti e dei singoli mette in risalto, tre giocatori, in difesa, il portiere De Gea, presente e reattivo alle incursioni dei giallorossi, incolpevole sulla rete subita.

David De Gea, fonte Instagram Fiorentina
In mediana Mandragora conferma il periodo positivo con buone giocate, assist a Kean, un tiro a rete che potrebbe dare altra soddisfazione, il migliore del reparto.
In avanti la presenza in campo del centravanti Moise Kean, è fondamentale per il reparto offensivo, grinta e carattere da leader, fisicità e coordinazione nel trovare lo specchio della porta, il più pericoloso nelle conclusioni a rete, instaura un duello personale con il portiere avversario, imprescindibile nell’assetto della squadra.

Moise Kean, fonte Instagram Fiorentina
La classifica viola dopo i risultati della giornata, resta invariata, all’ottava posizione, con le squadre avanti che allungano di qualche punto, ma le ultime tre gare da giocare, lasciano aperti possibili spiragli, per cambiare gli scenari.
Il rammarico della sconfitta non meritata, per i ragazzi di Palladino, dovrà trasformarsi in grinta e determinazione, il prossimo giovedì contro il Betis Siviglia, per ribaltare il risultato dell’andata, per conquistare la finale europea.
Firenze e la Fiorentina, inscindibili da sempre, si apprestano a vivere una notte di forti emozioni, per poter scrivere un’altra pagina della storia viola.
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