Fiorentina

Un’occasione sprecata

(Nella foto, Lucas Beltran calcia il rigore guadagnato, fonte Instagram Fiorentina)

La ventesima giornata di campionato si chiude con la Fiorentina che affronta nell’U-Power Stadium, il Monza, nel posticipo del lunedì delle 20.45.

Dopo la sconfitta tra le mura del Franchi contro il Napoli, con diverse polemiche per il cambio modulo del tecnico gigliato, prosegue in pieno fermento la fase del mercato invernale, tra acquisti e partenze.

Dopo il malore di Bove, la priorità della squadra, come richiesto dall’allenatore, un centrocampista, con caratteristiche simili.

Il primo rinforzo della società, viene ufficializzato nel precedente venerdì, con l’arrivo di Michael Folorunsho, dal Napoli.

Michael Folorunsho, fonte Instagram Fiorentina

Il  giocatore di grande fisicità, qualità nell’ultimo passaggio, e buon tiro da fuori, può essere utilizzato in diversi ruoli a seconda delle gare, esterno di fascia, a sinistra nel 4-2-3-1,  trequartista dietro la punta, oppure mediano nei due di centrocampo davanti la difesa. La formula è del prestito con diritto di riscatto a 8 milioni.

In vista della gara, il tecnico Raffaele Palladino, in conferenza stampa si sottopone alle domande dei giornalisti, con l’analisi del momento, i giocatori recuperati, il mercato.

La tifoseria nel frattempo, dopo l’iniziale divieto di trasferta per i residenti nel capoluogo toscano, fanno ricorso al Tar della Lombardia, che annulla la precedente decisione, con l’accesso senza limitazioni alla gara.

Nonostante la distanza circa 300 Km, il giorno lavorativo, l’orario notturno con disagi al rientro in tarda nottata, sugli spalti del settore ospiti sono presenti 1000 tifosi. Prima della gara uno striscione ricorda uno storico componente della Curva, Massimiliano Mearini, detto “Ciccio”, scomparso in settimana.

Il tecnico campano, che sfida per la prima volta il suo passato, ex della gara insieme a Colpani, torna al modulo del 4-3-2-1, tra i titolari in mediana Richardson, in attacco dal primo minuto Gudmundsson.

Gli undici di partenza sono: De Gea, Dodo, Comuzzo, Ranieri, Gosens, Adli, Richardson, Colpani, Gudmundsson, Sottil, Kean. Tra i brianzoli, in prestito, il centrocampista viola Alessandro Bianco.

Prima della gara un minuto di silenzio in ricordo dell’ex portiere Fabio Cudicini.

La Fiorentina in campo con la seconda maglia bianca, parte subito in attacco, con Gudmundsson che manda alto, ci provano in seguito Sottil e Colpani, senza esito favorevole.

Al 15esimo l’arbitro Dionisi indica il dischetto per fallo di Pablo Mari su Sottil, dopo la visione al Var il rigore viene revocato.

I brianzoli messi bene in campo chiudono gli spazi, per ripartire in contropiede, un gran tiro di Bondo termina fuori.

Al 44esimo dalla destra assist di Pedro Perreira per Ciurria, che trova l’angolino della porta e il vantaggio dei padroni di casa. 

Dopo 3 minuti di recupero si va all’intervallo.

Nella ripresa primo cambio Beltran al posto di Gudmundsson. Arriva dal neo entrato argentino il primo tiro verso la porta, con il  monzese Carboni che salva sulla linea, un tiro di Gosens dalla distanza alto sulla traversa.

Al 62esimo altra distrazione in area della difesa viola, con Pedro Pereira dalla sinistra che  crossa in area dove Maldini, salta Adli e con un destro al volo, realizza il raddoppio. Per la cronaca seconda rete del figlio d’arte, la prima sempre contro la Fiorentina al Franchi. 

Si prosegue con l’esordio in maglia viola nel neo arrivato Folorunsho al posto di Richardsono, e un minuto dopo con l’ingresso di Parisi e Ikonè al posto di Gosens e Colpani.

Al 72esimo intervento di Carboni su Beltran, l’arbitro indica il dischetto, il Var conferma la decisione arbitrale. Dagli undici metri si porta lo stesso Beltran, che dimezza il risultato con un forte tiro, con il portiere Turati che tocca con la mano.

Al 75esimo ultimo cambio Kouame al posto di Sottil. Inizia il pressing viola, anche se i brianzoli in contropiede pericolosi, Pedro Pereira costringe la difesa al corner, De Gea allontana il pallone con i pugni.

Azioni concitate dei viola e confusione, Ikonè da buona posizione non trova la porta.

Nella fase finale nervosismo in campo e mischia, che l’arbitro chiude con 3 ammoniti, Ciurria, Bondo e Ranieri.

Subito dopo Folorunsho protesta per una trattenuta in area, l’arbitro fa proseguire.

Nei 4 minuti di recupero più ulteriori due per cambi dei monzesi, il pressing viola non trova sbocchi, il triplice fischio spegne le ultime flebili speranze per riportare il risultato in parità.

Una sconfitta inaspettata, questa volta arrivata con un avversario alla portata in piena crisi di risultati e ultimo in classifica, che certifica un momento negativo della squadra viola, spenta e lenta in diverse fasi della gara, irriconoscibili alcuni dei protagonisti, carente nel gioco e approccio alla gara.

La squadra come rituale si porta sotto il settore, smarrita e  confusa come vista in campo, ascolta i cori che sono uno sprone a dare il meglio con grinta e carattere, “vogliamo 11 leoni”, “tirate fuori gli attributi”, ma anche di incondizionato sostegno, “non ti lasceremo mai da sola”, malgrado la grandissima delusione.

Un punto nelle ultime 5 gare, portano a riflessioni ed analisi, il cambio modulo non ha dato risposte adeguate, giocatori del calibro di Gudmundsson, investimento oneroso ma soprattutto di qualità, non pervenuto, alla ricerca della migliore condizione fisica, il guerriero Kean solo davanti l’area, mai servito adeguatamente, ben marcato dal suo difensore Pablo Mari, un centrocampo debole che non riesce a impostare e fare da filtro sulla difesa, cambi che non danno un giusto supporto.

Moise Kean, fonte Instagram Fiorentina

Un’occasione sprecata che certifica le difficoltà dei reparti e dei singoli, come sottolineato dal tecnico campano, manca il gioco di squadra, la difesa incerta, continua a subire reti, un centrocampo che non incide, un attacco sterile e poco concreto.

A livello individuale la solita volontà di Sottil, meno reattivo nella seconda frazione, il più intraprendente che merita il migliore della gara, con rigore conquistato e realizzato, l’argentino Beltran. 

Riccardo Sottil, fonte Instagram Fiorentina

Un periodo negativo che abbiamo giustificato con un dicembre horror, in qualche caso con avversari superiori, da archiviare per ritrovare la bella Fiorentina osannata e con grandi ambizioni dei mesi precedenti, con la consapevolezza di ripartire con la fiducia nei propri mezzi, di un gruppo ben assemblato.

L’unica soluzione ritrovare la strada della vittoria, mettendo da parte polemiche, malumori e mercato (uscite, entrate), che spesso distrae e condiziona, per superare le problematiche del momento, e consolidare la classifica per arrivare alle posizioni dell’Europa che conta.

La prossima domenica, nel lunch match, arriva al Franchi il Torino, uno storico gemellaggio tra le due tifoserie, un clima di festa per tutto l’ambiente prima e dopo la gara, da affrontare come l’ultima spiaggia da vincere a tutti i costi, per guardare con ottimismo al proseguo della stagione. 

Autore

Patrizia Iannicelli

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