Per una Fiorentina che ha ammainato bandiera ormai da tempo, quella maschile, ce n’é un’altra che non molla. Le Women’s di Antonio Cincotta, che sono ancora lì. Finché la matematica non dice no, e c’é spazio e tempo di sognare.
La Juventus, pochi giorni dopo la fortunosa vittoria nello scontro con le ragazze viola, decide di rimettere tutto in gioco, presentandosi a Sassuolo con le pile scariche. Tocca alla Fiorentina riaprire il discorso scudetto, anche se l’occasione è forse la meno facile di tutte.
Sembra incredibile, ma contrariamente a quanto avviene in campo maschile, Firenze è l’unica realtà calcistica a potersi permettere allo stato attuale un derby. Da quest’anno ad ambire di esser vanto e gloria della città sono due le squadre, segno ulteriore che qui qualcosa si è mosso con largo anticipo rispetto al panorama nazionale. Dopo aver inventato il calcio, Firenze sta dando forse prima e meglio di altre realtà italiane un senso diverso e più confacente al calcio femminile. I quasi 40.000 spettatori dello Juventus Stadium di domenica scorsa si spiegano anche così.
Alla Fiorentina che non vuole smettere di sognare e di lottare si para di fronte dunque la Florentia, la squadra allenata da Stefano Carobbi a cui spetta il compito di fare lo sgambetto ai sogni in riva all’Arno vincendo un derby che avrebbe del clamoroso.
Le ragazze che giocano in biancorosso sembrano andarci vicino, complicando la vita almeno nel primo tempo a quelle che giocano in viola. Per ben due volte riagguantano il risultato pareggiando i gol di Vigilucci e Jacques con Nocchi e Rinaldi. In entrambe le circostanze, sfortunata la portierina Francesca Durante confermata da mister Cincotta tra i pali appartenuti fino al girone d’andata a Stephanie Ohrstrom. La Durante compie due belle parate, ma sulla ribattuta entrambe le volte le avversarie hanno la meglio. Restano comunque due interventi e una prestazione complessiva che spostano l’ago della bilancia del giudizio dalla parte del mister e della giovane promessa del calcio femminile italiano da lui lanciata. Una ammenda che facciamo noi stessi più che volentieri rispetto al giudizio forse troppo critico espresso una settimana fa.
Ma non c’é ancora tempo per queste riflessioni, il campionato è alla stretta finale, la Fiorentina deve far suo questo derby se vuole arrivare alla volata conclusiva testa a testa con le rivali bianconere. Quando il gioco si fa duro, Alia Guagni non si fa pregare. E’ quasi un coast to coast quello della capitana, che una volta giunta in area della Florentia ha ancora fiato e lucidità sufficienti a freddare la portiera Marchitelli.
La capitana potrebbe ripetersi pochi minuti dopo, ma stavolta il suo piatto esce di un soffio. C’é da soffrire fino a dieci minuti dalla fine, anche se le ragazze di Cincotta mancano il colpo del KO diverse volte, e sempre per quel benedetto soffio.
L’urlo liberatorio arriva al 79’, ed è ancora lei, l’Alia su cui volano oggi i sogni della Fiorentina, a farsi più di mezzo campo per andare a servire alla Mauro la più comoda delle occasioni da rete.
4-2, il derby si tinge di viola ed anche una fetta di campionato. Adesso, a due giornate dalla fine, separate da quel solito punto che fa la differenza dall’inizio dell’anno, Juventus e Fiorentina corrono fianco a fianco in vista del rettilineo finale. Difficile dire chi ha il compito più duro, se la Juve in casa con il Tavagnacco e poi a Verona, oppure la Fiorentina in casa dell’Orobica e poi in casa propria con la Roma.
A questo punto, è una questione di chi ha più da spendere, l’unico pronostico che ci sentiamo di azzardare è che la Fiorentina è stata ben allenata dallo staff tecnico e dalle avversità superate, sia da un punto di vista fisico che mentale.
Comunque vada a finire, ci sarà spazio e motivo soltanto per la parola grazie. A queste ragazze e a chi le ha condotte fino a qui.
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