Fiorentina

Tripudio Viola

Nella trentacinquesima giornata di campionato nel pre-serale delle 18.00, al Franchi il big match della giornata, con la Fiorentina che affronta il Napoli in piena corsa scudetto. Molte le polemiche e le discussioni nella settimana precedente alla gara, sia per la vendita dei tagliandi agli ospiti, un vero esodo che poteva creare problemi di ordine pubblico, sia per le illazioni che potevano portare ad una gara accordata, per evitare favoritismi alla rivale Juventus.

Tutto rimandato al mittente, tra la società che decide di bloccare la vendita dei tagliandi nelle curve, e soprattutto la certezza che la partita sia in campo che sugli spalti sarebbe stata affrontata con il massimo impegno. Il termine scansarsi da queste parti non è stato mai considerato, al di là dell’obiettivo di stagione (Europa League) da raggiungere, la Fiorentina e i suoi tifosi non sarebbero mai scesi a compromessi per agevolare l’uno o l’altro avversario. Sugli spalti nessun sold out, malgrado gli appelli delle associazioni del tifo, gli spettatori totali saranno 26.206. Dalla curva Fiesole l’omaggio con uno striscione al tifoso Marco Ficini scomparso lo scorso anno a Lisbona.

La formazione parte con il modulo del 4-3-2-1, rientrano Sportiello tra i pali, Pezzella e Badelj, fuori per infortunio Vitor Hugo e per squalifica Dabo. Gli undici di partenza sono: Sportiello, Laurini, Pezzella, Milenkovic, Biraghi, Veretout, Badelj (cap.), Benassi, Saponara, Chiesa, Simeone. I viola  costretti a fare punti anche per i risultati delle avversarie tutte vittoriose in zona Europa, si portano subito in avanti.

Al settimo Simeone lanciato in contropiede costringe Koulibaly al fallo, l’arbitro Mazzoleni indica il dischetto per il rigore. Dopo aver consultato il Var, il rigore è revocato, in quanto il fallo inizia fuori dall’area, ma viene espulso il giocatore, per una chiara occasione da goal. Il Napoli già nei primi minuti si trova in inferiorità numerica. Dalla conseguente punizione Biraghi costringe il portiere Reina a fare una bella parata.

I viola attenti e determinati lottano su ogni palla, e dalle parti del portiere Sportiello nessun rischio. Alla mezz’ora lancio lungo di Biraghi per Simeone che scatta e realizza il goal del meritato vantaggio viola. Il Franchi che dal fischio d’inizio con cori e applausi sostiene i ragazzi gigliati,  esplode in un grande boato di gioia. In un paio di occasioni si sfiora il raddoppio ma si va all’intervallo sull’uno a zero.

Nella ripresa la Fiorentina ancora in avanti sfiora il raddoppio in due occasioni, prima con Veretout che termina di poco al lato, poi con Chiesa che costringe Reina a mandare in angolo. Al diciassettesimo primo cambio, esce Laurini per Gaspar. Al diciottesimo dagli sviluppi di un corner tiro di Badelj che Reina respinge corto, ma uno scatenato Cholito Simeone si porta sul pallone e realizza il raddoppio.

La Fiorentina padrona del campo sempre pericolosa, i partenopei poco lucidi e concreti. Al ventinovesimo secondo cambio esce Saponara, che polemizza con l’allenatore per la sostituzione, per Eysseric. L”ultimo cambio è l’ingresso di Cristoforo per Milan Badelj che viene accompagnato da una standing ovation di tutto lo stadio. Applausi anche per Benassi per un tiro al volo, alto sulla traversa.

Nei tre minuti di recupero l’ultima grande emozione per i presenti, assist di Chiesa per Simeone che in contropiede realizza il 3 a 0 per i viola che decreta la fine della gara e la gioia dell’intero stadio. Al triplice fischio tutta la squadra festeggia in campo e sotto la Curva Fiesole mentre le note di Firenze Santa Maria Novella echeggiano in tutto l’impianto, nel totale tripudio che coinvolge ogni cuore viola.

Nel post gara un mister Pioli, euforico come normale che sia, parla di gara quasi perfetta, l’uomo in meno negli avversari ha agevolato i viola, ma il merito ai ragazzi che hanno lottato ancora una volata con cuore e grinta oltre l’ostacolo, contro un forte avversario che aveva lasciato punti fuori casa l’ultima volta nell’ottobre 2016. Ottimo il reparto difensivo, da Laurini a Biraghi, due gli episodi salienti dei difensori (Laurini con il lancio su Simeone che innesca l’espulsione, Biraghi con il lancio per il primo goal), ma anche di Milenkovic e Pezzella che non ha mai avuto problemi ad arginare uno degli attacchi più forti del campionato. Centrocampo mai in affanno, Benassi e Veretout in ogni parte del campo, ma con un determinante Badelj al rientro dopo l’infortunio, il vero metronomo della squadra. A tal proposito la società dovrebbe fare il massimo per trattenere il croato a scadenza contratto.

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Il match winner della gara merita cori e applausi e le prime pagine dei quotidiani, l’argentino Giovanni Simeone, protagonista assoluto, non solo per la sua storica tripletta personale, ma anche per una prestazione esemplare nel recuperare e gestire palloni a tutto campo. Arrivato con molte aspettative ma con diverse perplessità a seguito di diverse prestazioni anonime, l’attaccante argentino gara dopo gara sta dimostrando di diventare la base per costruire la squadra per il futuro. Con tredici goal in campionato diventa l’attuale capocannoniere viola con la possibilità di incrementare ancora il suo bottino. Un bella e meritata vittoria che lascia ancora aperta la rincorsa in un posto Europa, difficile ma non impossibile, in una stagione che un gruppo di ragazzi hanno comunque reso incredibile e positiva.

Autore

Patrizia Iannicelli

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