Accadde Oggi

1996, amarcord viola

Siamo agli sgoccioli di un’altra stagione calcistica, per i colori viola soddisfacente e ancora aperta ad obiettivi che nessuno immaginava alla partenza.

La vittoria della Primavera, con i ragazzi che hanno confezionano un capolavoro storico con la conquista della quarta Coppa Italia, un successo che resterà nell’albo d’oro, è già storia. Proprio il prestigioso trofeo, ha riportato alla mente ricordi di una notte fantastica, così abbiamo deciso, di riscrivere con i nostri flashback, il quinto titolo nazionale conquistato dalla squadra viola, nel lontano 1996.

La Fiorentina inizia il percorso della competizione nel secondo turno eliminatorio il 30 agosto del 1995, vince ad Ascoli per 2 a 1. Negli ottavi affronta il Lecce ancora fuori casa, vittoria netta 0 a 5, si prosegue con il doppio confronto nei quarti contro il Palermo, 1 a 0 in casa, 1 a 2 in trasferta. Le semifinali contro l’Inter, due vittorie, 3 a 1 in casa, 0 a 1 a Milano, ed è finale.

In quel periodo ancora un doppio turno nelle città finaliste, l’andata si gioca al Franchi il 2 maggio 1996, l’antagonista è l’Atalanta, di mister Emiliano Mondonico, che non ha mai fatto mistero della sua simpatia verso i colori della città del giglio.

Lo stadio Franchi esaurito in ogni settore, 40.000 spettatori presenti, con un meteo inclemente e pioggia copiosa, e diretta televisiva anche per la zona del capoluogo. Luci scintille di fumogeni avvolgono il terreno di gioco, la coreografia della Curva Fiesole e della Maratona, che accompagna l’ingresso in campo delle squadre, l’inno amplificato dal coro dei quarantamila, rimbomba nell’impianto.

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La squadra viola già qualificata alla competizione europea, aspetta di chiudere in bellezza la stagione con un trofeo atteso da decenni. Gli assenti al match sono lo squalificato Cois e gli infortunati Baiano e Serena. Gli undici titolari guidati da mister Claudio Ranieri, in completo viola: Toldo tra i pali, Carnasciali, Padalino, Sottil (85’Bigica) Amoruso, Piacentini, Rui Costa, Schwarz, Orlando M. Robbiati, Batistuta.

La gara avvincente si sbocca, dopo varie occasioni mancate, con Batistuta al 52esimo che riceve palla da Rui Costa, l’argentino con un forte destro batte il portiere nerazzurro Ferron. La Fiorentina sfiora il raddoppio, ma quasi al termine è Toldo che salva la porta su tiro ravvicinato di Morfeo.

Si chiude con il tripudio del Franchi, una serata spettacolare, con l’esito finale rinviato nella gara di ritorno a Bergamo il 18 maggio. Il popolo viola si organizza con treni speciali e pullman, un vero esodo.

La società, con l’evento eccezionale, viene incontro a coloro che restano in città, aprendo i cancelli del Franchi per permettere di seguire la gara al maxi schermo. L’attesa è spasmodica, l’intera città coinvolta, troppa la voglia di poter alzare un trofeo che manca da 21 anni, gli ultimi 90 minuti al coronamento di un sogno.

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La squadra che scende in campo a Bergamo, con la seconda divisa bianca e bordi viola è cosi formata: Toldo (90′ Mareggini), Padalino, Malusci, Amoruso, Carnasciali, Piacentini, Bigica, Rui Costa, Cois, Batistuta, Flachi (63’Robbiati) e (89’Orlando M.).

Al 48′ da corner battuto da Rui Costa arriva il vantaggio con la conclusione del difensore Amoruso, il raddoppio arriva al 61esimo, contropiede di Flachi, passaggio di Rui Costa e tocco finale del solito Batistuta, capocannoniere del torneo con 8 reti.

Purtroppo la serata è rovinata da tafferugli tra le due tifoserie con le forze dell’ordine costrette ad intervenire per placare gli animi, prima durante e dopo la gara, con razzi esplosi all’interno dello stadio e diversi feriti. Note di cronaca che non hanno nulla a che vedere con lo sport, spesso costretti yuttavia a raccontarle.

I trentamila tifosi che assistono alla gara al Franchi attendono la squadra che arriva a notte inoltrata, la festa continua con canti, cori, applausi e abbracci per tutti i protagonisti, quasi fino all’alba. L’entusiasmo incontenibile del presidente Vittorio Cecchi Gori, di mister Claudio Ranieri, dei giocatori che portano in trionfo la coppa appena conquistata sul terreno di gioco, accerchiati da un popolo in delirio dalla gioia, le immagini di quella pagina di storia.

Un sogno che ancora oggi chi lo ha vissuto lo ricorda come qualcosa di straordinario, quella quinta Coppa Italia, che portò la Fiorentina agli onori di cronaca con elogi e complimenti.

Una notte magica di un tempo passato… di un trofeo atteso e vissuto da una città intera.

Autore

Patrizia Iannicelli

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