Parla Londra. Trasmissione destinata alle forze combattenti nelle zone occupate.
Alcuni messaggi in codice:
C’è sempre un intero spettro di grigi fra il nero ed il bianco.
(Albert Bruce Sabin)
Il rumore inutile è la più crudele mancanza di attenzione che si possa infliggere a un malato o a una persona sana.
(Florence Nightingale)
La storia che vi racconto oggi rischia di essere una delle tante che sentiremo nei prossimi giorni, settimane, mesi. E’ a lieto fine, e così preghiamo tutti a mani giunte che rimanga, e tuttavia rappresenta anche quelle altre che il lieto fine non l’hanno avuto, o non lo avranno.
B. è una donna imprenditrice, che vive in un posto che chiameremo l’Isola Bianca (il riferimento cromatico dovrebbe essere sufficiente ad identificare il luogo) e che da un anno a questa parte avrebbe già abbastanza preoccupazioni circa il futuro non solo della sua esistenza ma anche e soprattutto dell’attività con cui la sostenta.
B. è una donna coraggiosa, di quelle che credono che non ha senso tentare di non morire di Covid se poi si deve morire di fame, e che in ogni caso non ha voglia di aspettare la morte chiusa in casa, fintanto che la vita – fino a prova contraria – è fuori.
B. adesso ha una preoccupazione in più, per affrontare la quale tuttavia nessuna delle sue certezze e delle sue eccellenze caratteriali è sufficiente. B. è madre, orgogliosamente madre, di una figlia che ogni giorno fa di tutto per alimentare il suo orgoglio di mamma, pur essendo dotata di un caratterino niente male anche lei come mamma e pur essendosi scelta una attività molto pericolosa, di prima linea, soprattutto da un anno a questa parte.
F. – la chiameremo così – è figlia di B. e fa l’infermiera. Mamma B. la descrive così: meravigliosa figlia, quella che lavora in ospedale, quella che ama da morire il suo lavoro, quella che conosce il nome di ogni suo paziente, perché per lei non sono numeri, ma persone, quello scricciolo di 47 kg, sempre un po’ di salute cagionevole, che ha lavorato nel reparto covid bardata come un palombaro ma felice di essere li a regalare un sorriso rassicurante e una mano da stringere, quella che ci mette sempre il cuore in ogni cosa che fa, quella bella persona, che Dio ha voluto che fosse tua figlia…
In ogni parola di B. si sente l’orgoglio, misto alla paura latente, sottofondo esistenziale che alberga nel cuore di ogni genitore degno di questo nome. B. convive con questa paura da quando ha messo al mondo F., ma soprattutto da quando F. è andata in guerra, in prima linea.
Fin qui è la storia di ognuno di noi, in qualunque luogo ed in qualunque tempo. Lo è ancora nel momento in cui quella sottile inquietudine che si sta gonfiando come un palloncino carico di veleno tra il cuore e lo stomaco di B. comincia a diventare qualcosa di più. Di peggio.
Apri gli occhi la mattina – sono ancora le parole di B. –, guardi l’ora sono le 6, hai dormito poco e niente, hai quel peso addosso, quella sensazione opprimente di ansia, pensi ad uno dei tuoi figli e dici a tuo marito…..”sono in pensiero, non sono tranquilla, non ho dormito niente”……
Ti alzi, la giornata scorre, è una meravigliosa giornata di primavera, ma il tuo pensiero è sempre lì fisso, il peso è sempre tanto, diventa quasi ingestibile, allora prendi il telefono e scrivi un messaggio a lei…..
B. è una mamma giustamente apprensiva, se no che mamma sarebbe? F. è una figlia indipendente, oltre che al momento impacciata dalla tuta da palombaro che come ogni giorno continua ad indossare per mestiere e per sicurezza.
B. vuole solo sentirla, per rincuorarsi: sei una spaccapalle ma ti amo tanto, e sono orgogliosa di te…. Il suo ultimo sms si chiude così, con un cuoricino come firma. F. le risponde quello che rispondiamo tutti alle mamme ed ai babbi apprensivi quando pensiamo che lo siano troppo, che la nostra indipendenza valga più del loro affetto e della loro paura che non comprendiamo, perché ancora magari non siamo diventati genitori a nostra volta.
B. e F. si sono salutate, ognuna di ritorno alla propria quotidianità fatta di dipendenza e di indipendenza continua dal mondo e dagli affetti. E non immaginano che da quel momento la loro storia si complica, e che il loro contatto successivo sarà molto meno scherzoso, o di routine. Sarà molto più drammatico, perché nel frattempo la bomba è esplosa.
Ci racconta ancora B. di che bomba si tratta: Dopo due ore la telefonata…..”mamma hanno ritirato il lotto di vaccini con il quale mi hanno vaccinato……”
Una BOMBA…..quella maledetta BOMBA che era esplosa silente ma terribilmente pesante su di me 24h prima….io l’avevo sentito, io lo sapevo……
Un anno vissuto pericolosamente e con apprensione, a temere Covid, il nemico misterioso dal nome esotico, quando invece dovevi guardarti le spalle dal fuoco amico, quello sparato con proiettili che hanno un numero di serie identificativo familiare: ABV2856. E’ il numero del lotto dei vaccini prodotti da Astra Zeneca, sembra il nome di un nemico di James Bond 007, che all’improvviso sta gettando nel panico l’Occidente. Quell’Occidente dalla bocca larga e dal cuore stretto che si è subito messo in coda per farsi bucare dall’ago non appena le sue autorità hanno ordinato di farlo.
Ordinato, sì, perché l’art. 32 della Costituzione non conta più nulla, come tutto il resto della Costituzione stessa. Basta che un arrogante cialtrone di datore di lavoro ti faccia pressione e tu ti trovi con le spalle al muro: o la salute o il lavoro. Dove la salute starebbe nell’ignorare le versioni ufficiali di politicanti e virologi d’accatto che assicurano la copertura totale, di gregge, da parte di un liquido strano, testato poco e male, che chiamano vaccino contro una pandemia che provoca problemi soltanto allo 0,06% della popolazione. Quanto al lavoro, fortunato chi ancora ce l’ha, e lo rischia a dire quel NO sia che sia dipendente privato che pubblico.
Ma sentiamo ancora B.: Non sono una madre sdolcinata, tutt’altro, e lei non è una bebè….ma il peso di oggi sullo stomaco, sul cuore, non cessava.… Lei è quella figlia che non voleva vaccinarsi ora, voleva aspettare, voleva capire, non una novax, ma una persona intelligente, meravigliosa, che ama il suo lavoro, voleva semplicemente che fosse rispettata la sua scelta…..ma non le è stato concesso… 3 giorni di febbre a 40, dolori in tutto il corpo….e chissà cosa ancora che non sapremo mai….
Ora chi non l’ha ascoltata, è preoccupato, sono tutti preoccupati… allarme rosso, ANCHE LA DANIMARCA BLOCCA ASTRAZENECA, è il settimo stato ad oggi.… “troppo pesanti gli effetti collaterali, sono in corso accertamenti sui deceduti post vaccino”.… “7 Paesi sospendono la somministrazione del vaccino ASTRAZENECA per rischio trombosi.”
Lei poteva essere una di questi, poteva essere una di quei maledetti titoli… ma i medici al quale ha esternato le sue perplessità, il suo timore avendo problemi di salute, avendo una malattia autoimmune, non l’hanno neanche ascoltata, “è da fare, è sicuro” …..
Siate maledetti siate maledetti.…
E su questa maledizione, ci sia consentito dire, potremmo sottoscrivere e dare la linea allo studio. Cara B., tua figlia F. non sarà uno di quei titoli, come lo chiami tu senza voler neanche nominare il genere di annuncio…. La sua vita futura non sarà scambiata per un effetto collaterale, come quelle di tanti che da un anno a questa parte continuano a credere a quanto i nostri infami governi ci raccontano.
Non lo sarà perché è forte, e ce la farà a superare anche l’intossicazione, il veleno che questa Spectre che noi chiamiamo Unione Europea ha forzato le cose per iniettarle o farle iniettare.
F. ce la farà, e questo sarà per lei e per voi famiglia un brutto ricordo. Non andrà tutto bene, come continua a canticchiare qualche imbecille. Ma le cose non andranno sempre così. Le tue maledizioni sono le nostre, di cittadini traditi da chi li doveva governare e salvaguardare. La tua figlia è la nostra, e stanotte nessuno dormirà, insieme a te, aspettando che la febbre scenda.
E che questi maledetti la paghino. Che paghino soprattutto per le vittime, come quel poliziotto di Catania e quel militare di Augusta che usi ad obbedir tacendo hanno fatto quello che sentivano come il loro dovere offrendo il braccio all’ago secondo quanto superiori dalla voce che immaginiamo intonata ad aspro e secco comando li hanno indirizzati.
Che paghino soprattutto per quell’odioso «è emerso che non c’è alcuna evidenza di un nesso tra i casi di trombosi registrati in Europa e la somministrazione del vaccino AstraZeneca», con cui gli ineffabili Draghi Mario e Von der Leyen Ursula hanno inteso liquidare ieri la faccenda, a preventivo. Confidando in autopsie che non porteranno a niente e a cui del resto nessuno potrà assistere, così come l’anno scorso a Bergamo le salme finirono nei forni crematori senza che nessuno potesse obbiettare o sindacare alcunché.
Il lotto ABV2856 è sospeso in buona parte dell’Europa, ma ormai chissà quante trombosi ha innescato, e quante vittime riusciranno a superarle. La cosa che fa più rabbia è che le vittime andranno ad essere rubricate come Covid, la beffa oltre il danno, alimentando questo Circo Barnum della pandemia e delle pozioni magiche che vengono offerte per curarla.
Forza B. e soprattutto forza F. Andrà tutto bene, per te sì, e probabilmente vivrai in un mondo migliore, quando questa generazione che governa adesso sarà soltanto un ricordo. Un brutto ricordo.
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