Avvento 2019

Avvento 2019 – Giorno 8

Liliana Segre e Laura Boldrini

Non è possibile né giusto avercela con una anziana signora che ha l’età di mia madre. E che ha trascorso buona parte della sua esistenza ad allontanare da sé il ricordo di orrori inenarrabili subiti insieme ai propri familiari, concittadini, correligionari quando era piccola, e nello stesso tempo a far sì che quel ricordo doverosamente restasse presente nelle coscienze di chi quegli orrori non li ha subiti ma potrebbe viverli a sua volta, per superficialità, distrazione, ignoranza.

Non è possibile avercela con la sig.ra Liliana Segre. E’ possibile piuttosto – e sarebbe magari altrettanto doveroso – chiederle di non prestarsi alla strumentalizzazione che vorrebbe fare di lei e ha fatto la sinistra di malgoverno di questo paese. Quando si è combattuto tutta la vita per ristabilire la dignità propria e di chi insieme a te se l’é vista messa a rischio, non è proprio il caso di sacrificarla di nuovo prestandola a dei mestatori che hanno l’unico scopo di stabilire un regime di nuova intolleranza fingendo di condannare e perseguire la vecchia.

Avremmo preferito che la signora in questione avesse continuato a testimoniare, come aveva fatto fino a poco tempo fa, la tragedia dell’Olocausto, ignorando per quanto possibile certe cialtronerie che ci sono sempre state ma alle quali adesso le nuove tecnologie offrono possibilità di espressione assai più varie ed efficaci. Di cosiddetti leoni da tastiera è pieno ormai il web, che a sua volta ha sostituito il mondo reale. Non c’è personaggio pubblico che non riceva quotidianamente la sua dose di insulti e di minacce, provenienti dalle protettive mura domestiche di qualche spostato. Di qui a scambiare tutto ciò per – nel caso specifico – un concreto pericolo di rigurgiti antisemiti in Italia e a giustificare una nouvelle vague repressiva, ce ne corre.

L’antisemitismo in Italia c’è sempre stato, sotto soglia. Affonda le sue radici nella cultura e nella religione cattolica. Gli assassini di Dio sono sempre stati mal visti dai buoni cristiani. Tutto questo esiste ancora, anche perché le chiese rosse hanno affiancato quelle bianche nella predicazione e nel razzolamento in tal senso. Salvo poi insorgere contro qualche scritta sui muri o sui profili social per chiedere a gran voce commissioni parlamentari e soprattutto repressioni giudiziarie.

Certo, ad una anziana signora, per di più reduce da Auschwitz, può dare comprensibilmente fastidio aprire la propria pagina social o la propria posta elettronica (mia madre non ce le ha, ma la sig.ra Segre evidentemente sì, complimenti) e leggere cose orribili un giorno sì e quell’altro pure. Di qui a chiedere l’intervento del Parlamento ce ne corre. La Magistratura, se crede, ha già gli strumenti per intervenire, bastano e avanzano. Leggi speciali non hanno mai funzionato, qui o altrove, se non per dare a chi governa in quel momento strumenti inediti di repressione erga omnes.

Emanuele Fiano

Emanuele Fiano

E’ quello che cerca il PD, portando in giro Liliana Segre come già a suo tempo Rita Levi Montalcini. Non si tratta più stavolta di sostenere una maggioranza precaria, ma di impedire ad una opposizione forte, più forte del governo, di fare il proprio lavoro. Ecco dunque spiegata la Commissione Segre contro antisemitismo e odi razziali vari. Io non avrei mai voluto il mio nome a battezzare un simile obbrobrio giuridico, la signora purtroppo ha permesso che così fosse.

Non basta, ecco poi il PD attaccare l’opposizione che non vota la Commissione, ma si astiene invocando il principio della libertà di pensiero e condannando ogni tipo di censura – preventiva o successiva che sia – in nome del politicamente corretto. Ecco moralisti di regime come Fiano e Anzaldi paragonare l’astensione (di per sé se si vuole anche rispettosa del personaggio scelto come nume tutelare, io avrei votato decisamente per il NO) ad una implicita benevolenza verso l’intolleranza e l’antisemitismo. Dimenticando tra l’altro che il partito democratico non ha mai votato una volta nella sua vita – neanche quando si chiamava PCI –  a favore dello Stato di Israele.

La Commissione è passata, approfittando della maggioranza artefatta voluta da Sergio Mattarella alla guida di questo Parlamento e di questo paese. Se in questo paese medesimo perfino i dittatori non finissero per rivelarsi dei burattini, avremmo adesso il rischio di veder sostituita la polizia postale con la polizia morale. Occhio a dire che non volete migranti africani nel nostro paese. Potete essere perseguiti dalla legge come se foste mercenari contractors all’opera nell’Africa subsahariana o filonazisti seguaci di Joseph Goebbels.

Continuo a non avercela con la sig.ra Segre. Ma siccome un’icona a questo giorno dell’Avvento ed a questa mostruosità di giornata la devo trovare, ripiegherò su Laura Boldrini, che tanto ci sta sempre bene. E’ stata la prima del resto ad affrettarsi a fare la foto ricordo con la Segre mentre i banchi della maggioranza si alzavano in piedi per acclamare in standing ovation la Commissione sul Controllo del Pensiero appena votata.

Fotomontaggio sul web a proposito di Laura Boldrini e del velo islamico.

Fotomontaggio sul web a proposito di Laura Boldrini e del velo islamico.

E’ sempre lei la pasionaria delle cause sciocche, capziose, ingiuste e finora grazie a Dio anche perse. Conte non aveva ancora giurato per l’entrata in carica del suo secondo governo che lei già proponeva di nuovo lo Jus Soli, l’apertura dei porti, il disarmo della polizia, la violenza sui generi (maschile e femminile) e la censura su tutto e su tutti.

E’ una donna odiosa, nelle sue posizioni e nel modo come le propaganda. Non esiste ancora articolo di legge o men che meno della Costituzione che ci imponga di averla in simpatia, lei e le sue idee. Liberi e Uguali nella non sopportazione della signora, che da sola dovrebbe già dare un bel po’ di lavoro alla Commissione parlamentare che avrebbe dovuto più giustamente portare il suo nome.

Autore

Simone Borri

Simone Borri è nato a Firenze, è laureato in scienze politiche, indirizzo storico. Tra le sue passioni la Fiorentina, di cui è tifoso da sempre, la storia, la politica, la letteratura, il cinema.

Lascia un commento