Ombre Rosse

I professionisti dell’Anti-Covid

Parla Londra. Trasmissione destinata alle forze combattenti nelle zone occupate.

Messaggio in codice:

«Ma il fatto è, mio caro amico, che l’Italia è un così felice Paese che quando si cominciano a combattere le mafie vernacole vuol dire che già se ne è stabilita una in lingua… Ho visto qualcosa di simile quarant’anni fa: ed è vero che un fatto, nella grande e nella piccola storia, se si ripete ha carattere di farsa, mentre nel primo verificarsi è tragedia; ma io sono ugualmente inquieto».

(Leonardo Sciascia, A ciascuno il suo).

Paolo Borsellino con Leonardo Sciascia

Avete fatto caso che nelle fiction poliziesche più recenti il racket non si occupa più del traffico di droga, ma piuttosto del contrabbando di vaccini?

Bisogna fare attenzione a certi dettagli. La malavita organizzata vera, di cui quella televisiva è lo specchio se gli sceneggiatori sono bravi ed informati, ha sempre fatto affari sulle dipendenze della clientela. La tossicodipendenza ultimamente è in ribasso. Negli ultimi anni qualcuno aveva scoperto che con le scorie da smaltire prima ed il traffico di esseri umani poi si fanno più soldi. Finché nel 2021 la paura, in molti casi il terrore da Covid ha aperto nuovi mercati.

E così, non si tratta di un artificio scenico frutto della fantasia di qualche scrittore di copioni quando i poliziotti bloccano un furgone sospetto e lo aprono, trovando nel vano di carico quantità di vaccini anti-Covid impacchettati così come avrebbero dovuto riceverli le autorità sanitarie del posto, e che invece vengono dirottati verso il mercato nero e la vendita a prezzi esorbitanti ai tanti cittadini nei quali il terrore della nuova Morte Nera prevale ormai sul raziocinio e sulle conoscenze mediche di base che ormai dovremmo avere tutti, se la pubblica istruzione avesse funzionato.

vaccinocovid201220-001Iniettarsi quella roba è già di per sé un azzardo biologico, una scommessa con se stessi e con il tempo a venire. Farlo senza la prescrizione medica ma anzi addirittura con quella del mafioso, è un corto circuito sanitario che a breve potrebbe creare una nuova emergenza sociale. Oltre a tante vittime.

E’ bene fare attenzione a certi dettagli, a certi segnali, a quello che si vede passare in TV nei momenti in cui chiacchieroni e virologi (categorie in molti casi combacianti) tacciono. Ed è bene fare sempre il 2 + 2 che ci insegnavano alle elementari, all’epoca in cui si studiavano le tabelline e si studiavano in presenza di maestri e professori.

Se il racket, con la sua consueta tempestività, si è buttato sullo spaccio di anti-Covid, la politica, con la consueta improntitudine, probabilmente gli è andata già dietro. Dopo anni in cui ci siamo sentiti dire che a raccattare barconi stracarichi di gente nel Mediterraneo facevamo del bene a chi muore di fame, salvo poi scoprire che con i fondi stanziati a quello scopo qualcuno ci brinda a champagne e qualcun altro ci costruisce sopra fortune elettorali, adesso arriva il momento in cui chi governa o quantomeno orienta la pubblica opinione spinge sulla e per la campagna vaccinale al di là di ogni logica. I medici che dicono apertamente che il vaccino è nella migliore delle ipotesi un azzardo, nella peggiore un inutile azzardo, sono in costante aumento rispetto ai colleghi che percepiscono allegramente e senza battere ciglio le indennità previste per i vaccinatori. E nel frattempo al fianco dei primi si stanno già muovendo gli avvocati.

E allora perché i politici non ascoltano la voce della scienza a cui dicono di porgere tanto ossequio, e vanno a dritto con restrizioni e ricatti ad una popolazione che peraltro non ha mai brillato per consapevolezza di sé e dei propri diritti, da difendere con la propria forza e non da attendere per graziose concessioni? E’ comune in questi giorni sentire il conoscente, il parente, il collega uscirsene con un “sai, alla fine mi sono vaccinato anch’io, almeno non mi rompono più le scatole”. Ogni popolo ha dunque davvero il governo che si merita, e viceversa.

vaccinocovid201216-001I vaccini – questi vaccini – non coprono, non rendono immuni e non impediscono di essere contagiosi, la cronaca di questi giorni è piena di attestazioni di questa semplice verità. Eppure si sta investendo sulla campagna vaccinale in proporzione più che sulla ricostruzione nel dopoguerra. I datori di lavoro ricattano apertamente i lavoratori, minacciando sanzioni non previste dalla Costituzione ancora vigente per ritrovare precedenti delle quali bisogna andare indietro agli statuti corporativi medioevali. Lo fanno sia i privati che il pubblico. Il decreto legge approvato un mese fa da Draghi è un abominio giuridico che soltanto un arrogante e ignorante poteva pensare di introdurre nel nostro ordinamento. Ma del resto, cambiato governo, Il clima che si è mantenuto nel secondo anno dell’Era Covid è da psicosi accentuata, da terrore millenaristico. Per quanto più raffinato nella gestione, adesso ti dicono: esci di casa soltanto se ti buchi. Tossicodipendenza di stato, dovevamo vedere anche questa. Tante storie per legalizzare la cannabis e poi è il governo che ti spaccia roba ben più tosta.

Viene da fare davvero quel 2 + 2, soprattutto se si pensa che la criminalità organizzata si è infilata in passato in affari molto meno redditizi, figurarsi se si è perso questo. Il business di questi vaccini potrebbe rappresentare per lei, e per la politica connivente, il nuovo bingo del secolo, in un momento in cui il business della carne umana ha un po’ stancato, qualche procuratore meno allineato a certe dinamiche ha cominciato a prendere per le orecchie i vari Casarini e le varie Rackete, e il racket (ci si perdoni il bisticcio di parole) tanti rischi non ha mai avuto voglia di correrli, preferendo mercati più sicuri.

Chiedetevi da dove viene quella boccetta che il medico o l’infermiere agitano, mentre attendete il vostro turno all’ago con la manica arrotolata ed il sollievo di esservi finalmente messi in regola, come una volta succedeva con il canone RAI. Mentre il virologo e il politico buttano lì alla radio, con nonchalance, l’ipotesi che servirà anche una terza dose, e poi forse una quarta, una quinta. Chissà……

Autore

Simone Borri

Simone Borri è nato a Firenze, è laureato in scienze politiche, indirizzo storico. Tra le sue passioni la Fiorentina, di cui è tifoso da sempre, la storia, la politica, la letteratura, il cinema.

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