Quando il film uscì, erano già tutti famosi. Richard Donner, il regista, aveva firmato alcune serie tv di culto come Il fuggitivo, Kojak, Get smart, Selvaggio West, Ai confini della realtà, L’uomo da sei milioni di dollari. Ma soprattutto, una volta passato al cinema, aveva osato l’inosabile: portare sul grande schermo il più grande eroe dei fumetti, Superman.
Rutger Hauer aveva dapprima inquietato e poi commosso il mondo con il suo replicante Roy Batty e l’apologo finale di Blade Runner: ho visto cose che voi umani….
Matthew Broderick era stato la piacevole sorpresa della stagione precedente. Il suo esordio cinematografico nei panni di David Lightman, il giovanssimo hacker che per poco non scatena la terza guerra mondiale in Wargames, aveva inquietato anch’esso, ma altrettanto convinto.
Neanche lei era una esordiente in senso assoluto. Nei panni di Elvira la pupa del boss in Scarface aveva fatto la sua figura accanto ad Al Pacino, ma era stato più che altro un ruolo da bellona. Per lei la vera consacrazione doveva ancora arrivare.
Arrivò con Ladyhawke, anno di grazia 1985. Stato di grazia di Richard Donner, che fece incontrare per la prima volta con successo il Medioevo ed il Fantasy, decretando la fortuna di entrambi presso le nuove generazioni. E la fortuna di Michelle Pfeiffer, che nei panni di Isabeau d’Anjou – la principessa maledetta dal vescovo lussurioso che di giorno si trasforma in falco e non può mai incontrare l’amato Etienne Navarre, ex comandante delle guardie bandito dal vescovo e a sua volta costretto nelle sembianze di un lupo durante la notte, quando la sua fidanzata ritorna umana – stregò a sua volta il pubblico. Bella e ieratica come una Madonna del Trecento, la Pfeiffer dette quel tocco in più ad una storia a suo modo originale (per quanto riproponesse molti cliché delle leggende medioevali) insieme alla colonna sonora degli Alan Parsons Project. Entrambi, musica ed attrice protagonista, ebbero diverse nominations ai più prestigiosi premi cinematografici, primo tra tutti l’Oscar.
Girato prevalentemente in diverse località italiane (a cominciare da L’Aquila, francesizzata in Aguillon, dove si trova la fortezza da cui evade all’inizio Le Rat, Matthew Broderick, per finire alla chiesa di San Pietro a Tuscania, dove i due amanti finalmente si ricongiungono e Navarre ottiene la sua vendetta sul malvagio vescovo), la Signora del Falco è una delle pietre miliari del cinema degli anni 80.
Dei suoi protagonisti, a cominciare da Michelle Pfeiffer (principessa di lì a poco in procinto di trasferirsi ad Eastwick come strega), non c’é altro da dire. Per loro parla la storia del cinema.
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