Accadde Oggi

The Royal Society

I tempi erano maturi perché la conoscenza riprendesse il suo cammino interrotto alla fine del Mondo Antico, faticosamente ripreso con l’Umanesimo ed il Rinascimento alla fine dei secoli bui, fieramente e sanguinosamente avversato dalla Chiesa Cattolica, il cui potere temporale consapevolmente si fondava sulla credenza (forzosamente alimentata) che il mondo fosse quello, immutabile e ingessato che un Aristotele mal compreso ed un Tolomeo eccessivamente ossequiato avevano codificato per sempre.

I tempi erano maturi affinché fosse proprio l’Inghilterra, la terra più remota posta ai confini di quel mondo aggrappato alle sue Colonne d’Ercole malgrado Cristoforo Colombo le avesse già divelte e Galileo Galilei le avesse sbeffeggiate con il suo «eppur si muove», a porsi alla guida del Mondo Nuovo. Quello che i suoi corsari e ammiragli avrebbero navigato per tutta la sua superficie sferica, e dove i suoi soldati e mercanti avrebbero conquistato un impero su cui il sole non sarebbe tramontato più.

In quell’anno di grazia 1660, la Restaurazione seguita alla sanguinosa Rivoluzione Puritana di Oliver Cromwell aveva rimesso sul trono gli Stuart. Carlo II, il figlio del re decapitato dai settari repubblicani, era forse l’unico della sua famiglia a non credere nell’assolutismo, nel diritto divino dei re (in fondo era stato un voto del Parlamento di Westminster a restaurarlo), nell’opportunità delle tragiche contese religiose. Avrebbe governato per 25 anni saggiamente come un sovrano relativamente benevolo, consapevole che la sua nazione – e non soltanto essa – aveva bisogno di un periodo di pacificazione e di serenità, per riprendersi dal sangue versato e per affacciarsi come grande potenza ai tempi nuovi che stavano arrivando. Consapevole anche che quel progresso scientifico di cui molti intellettuali discutevano insofferenti sempre più delle pastoie religiose e che rappresentava anche uno stimolo alla sua stessa curiosità intellettuale meritava la sua benevolenza regale, ed anche qualcosa di più.

Quando lo scrittore memorialista John Ewelyn promosse presso il Gresham College una riunione delle migliori menti dell’epoca e il 28 novembre 1660 dette vita alla Royal Society of London for Improving Natural Knowledge, la società reale londinese per il miglioramento della conoscenza naturale, quella che sarebbe diventata ne secoli a venire la più antica istituzione accademica del mondo tutt’ora esistente ebbe subito il riconoscimento più alto sotto forma di patente reale.

John Ewelyn

John Ewelyn

Alla Royal Society parteciparono come fondatori personalità del calibro di Christopher Wren, che avrebbe legato il proprio nome alla ricostruzione di Londra dopo il grande incendio del 1666 ed alla costruzione della cattedrale di Saint Paul, nelle sue intenzioni la gemella della romana Basilica di San Pietro; il fondatore della fisica e chimica moderne Robert Boyle, con i suoi studi sull’atomo e sugli stati gassosi della materia; il filosofo naturalista e proto-scrittore di fantascienza John Wilkins, il primo ad immaginare un viaggio spaziale dalla Terra alla Luna; il fondatore della matematica avanzata William Brouncker.

La Royal Society avrebbe fatto da allora la propria parte per la gloria dell’Inghilterra moderna, acquisendo come adepti e favorendo la fama e gli studi dei più brillanti studiosi non soltanto del regno. Tra gli inglesi, alcuni nomi su tutti: John Locke, Isaac Newton, Charles Darwin ed in epoca recente Stephen Hawking. Tra gli stranieri, si va da Alessandro Volta ad Albert Einstein a Rita Levi Montalcini a Carlo Rubbia. Dalla fondazione nel complesso ne hanno fatto parte circa 1.600 membri inglesi e 140 stranieri.

Il motto della Society è Nullius in verba, frase latina per «(non dar fiducia) alle parole di nessuno», allude alla determinazione dei fondatori nello stabilire i fatti secondo il metodo sperimentale e nel procedere della scienza in modo oggettivo, ignorando l’influenza della politica o della religione. Fu scelto come motto della società, al momento della fondazione, da John Aubrey, artista, biografo dia rtisti (una specie di Vasari britannico) ed archeologo ante litteram, ed è tratto dalle Epistole di Orazio.

Dopo aver girovagato più volte, l’attuale sede della Royal Society è a Londra in Carlton House Terrace, nei pressi di Saint James Park.

Autore

Simone Borri

Simone Borri è nato a Firenze, è laureato in scienze politiche, indirizzo storico. Tra le sue passioni la Fiorentina, di cui è tifoso da sempre, la storia, la politica, la letteratura, il cinema.

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