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Amarcord viola a Pescia

Lo scorso giovedì, lo storico Viola Club Pescia (nasce nel lontano 1965), nella splendida cornice dell’Hotel Villa delle Rose, nel quadro dei festeggiamenti per il cinquantenario del secondo scudetto viola, in occasione del 20° Pinocchio d’Oro ha organizzato una serata evento. Gli ospiti d’onore e premiati sono stati l’ex bomber gigliato Luca Toni, due campioni del tricolore del 1969, Claudio Merlo e Luciano Chiarugi, il Museo Fiorentina.

Il Pinocchio d’Oro è un trofeo che ha origini lontane, istituito nel 1984, per dare un riconoscimento ad un calciatore rappresentativo della Fiorentina che si evidenzia nella stagione precedente. Il riconoscimento di quest’anno, il Pinocchio stilizzato simbolo del club, è consegnato, con qualche anno di ritardo a Luca Toni. L’attaccante fu proposto nel lontano 2006, ma la manifestazione fu sospesa per i terribili scontri di Catania del 2007.

Lungo e importante l’albo dei giocatori premiati, da Galli ad Antognoni, da Baggio a Mario Cecchi Gori, da Rui Costa a Riganò e molti altri ancora.

Fiorentina190525-001Nella serata è stato presentato il libro Campioni che celebra l’impresa dello storico secondo scudetto, con statistiche, aneddoti, foto, racconti, testimonianze, di quella Fiorentina ye ye, che fece impazzire di gioia tutta la città. Ancora oggi resta uno dei momenti più entusiasmanti e indimenticabile anche da chi non lo ha vissuto in prima persona. Realizzato dalla Commissione Storia del Museo Fiorentina, ma con la collaborazione quotidiana e attiva del Museo Fiorentina, che da anni celebra la storia viola dalla nascita della squadra nel 1926, agli avvenimenti, ai diretti protagonisti che si sono distinti in campo e fuori per amore della Fiorentina.

Per il cinquantesimo anniversario il Museo ha riprodotto anche una maglia celebrativa, con lo scudetto tricolore e il giglio sul petto, il nome dei fantastici campioni sul retro. Presenti all’evento una delegazione del Museo, il presidente onorario Raffaele Righetti, il vice presidente del Museo Massimo Cervelli, che ricevono una targa ricordo e una pergamena dell’albo d’oro.

Durante la manifestazione organizzata in modo impeccabile dal club, al centro della sala addobbata, una riproduzione dello scudetto fatto di fiori (come quello di allora realizzato dai fiorai di Pescia per festeggiare nell’ultima giornata in casa contro il Varese, lo scudetto già vinto la settimana prima).

Attorniati dall’affetto e dall’entusiasmo dei tifosi, gli ex viola non si sono sottratti alle domande, anche sulla delicata situazione della squadra gigliata, che in maniera inaspettata si gioca la salvezza all’ultima giornata.

Luciano Chiarugi ex attaccante, che a suon di goal portò la squadra alla conquista finale, afferma che ci sono le condizioni per ripartire, ma con la massima chiarezza da parte della società verso i tifosi, con la squadra che deve dare il massimo negli ultimi novanta minuti senza pensare ai risultati delle altre gare. Ha raccontato inoltre come era diverso il calcio di allora, come venivano fatti i trasferimenti dai presidenti, come da un giorno all’altro fu venduto all’Inter, poche ore dopo al Milan, senza avere voce in capitolo, senza poter rifiutare. Lasciò a malincuore la squadra viola.

Claudio Merlo ha ricordato quella stagione fantastica, la compattezza del gruppo, e come nessuno avrebbe creduto nella vittoria finale. Un ricordo anche sulla finale di Coppa Italia del 1975 dove Chiarugi era un avversario, ma alla fine della gara data la grande amicizia che li lega tuttora oggi, Merlo festeggiò la Coppa con la maglia rossonera addosso, quella appunto dell’ex compagno.

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Anche Luca Toni non si sottrae alle domande sulla Fiorentina attuale, incredulo per questo finale di stagione che nessuno avrebbe immaginato, consapevole che il clima di tensione non ha portato benefici alla squadra. Sarebbe contento di far parte in futuro della società, ma al momento nessun contatto. Degli anni fantastici a Firenze parla con grande emozione e tanti ricordi lieti, la cavalcata straordinaria dalla penalizzazione all’Europa, e poi la scarpa d’oro, il mondiale, tutto grazie alla Fiorentina.  Pochi anni intensi ma di diritto entrato a far parte di una bella pagina della storia viola.

Una serata speciale a Pescia, cittadina della Valdinievole, un territorio che non si può considerare una roccaforte per i colori viola, ma con tanti cuori pulsanti che seguono da decenni le gesta della Fiorentina con emozione e passione, tra un passato glorioso e la speranza di un futuro da protagonisti.

Autore

Patrizia Iannicelli

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