Avvento 2021

Avvento 2021 – Giorno 1 Il Bagatto

Il Bagatto (dal francese bateleur), il prestigiatore, il Mago, rappresenta l’abilità ma anche l’inganno. Quando simboleggia una persona, si tratta di un individuo intrigante ma ingannevole, un arrivista bugiardo ed egoista.

Roberto Burioni è noto da anni al pubblico. Dei social networks, più che delle conventions sanitarie. Su Facebook si firma Roberto Burioni Medico, e già questo la dice lunga. Si è posto fin dal primo giorno come auctoritas aristotelica. E al pari di quelle di Aristotele, almeno nella sua intenzione, le sue sciocchezze aspirano a durare mille anni.

Stalinista scientifico (è vero e dimostrabile soltanto ciò che dice lui, gli altri sono asini, o peggio ancora popolo ignorante che deve soltanto chiudere la bocca, aprire le orecchie e scoprirsi il braccio sinistro) e da un anno a questa parte anche politico, tra le sue verità di fede ha incluso ultimamente anche i vaccini.

Nel 2017 fu uno dei promotori della prima bordata di pozioni magiche sparata sui bambini italiani, trasformando tra gli altri il morbillo in una piaga d’Egitto che col senno di poi anticipava l’avvento del Covid. Dall’inverno scorso si batte per l’inoculazione obbligatoria a tutto il popolo bue del siero anticoronavirus, nell’intento di debellare l’art. 32 della Costituzione, ai suoi occhi ancora più nefasto del bacillo venuto dall’Estremo Oriente.

Non importa che sia Pfizer, Moderna, Astrazeneca, ogni mattina in Italia tanti cittadini devono ingegnarsi per sottrarsi alle boiate introdotte nell’ordinamento giuridico da virologi come lui. E’ il rappresentante di una categoria nutrita di virologi da TV, Capua, Bassetti, Cricelli, Galli, tutti hanno da dire la loro eresia (Sabin sta dando tante di quelle testate a quel sarcofago dove riposa che prima o poi lo sfonda), ma nessuno in modo arrogante, sprezzante e caciarone come Burioni.

L’ultima uscita è degna di una miriade di denunce, che al girare del vento auspichiamo gli arriveranno in quantità: «vaccinatevi e non rompete i coglioni».

Voilà, poi il rincoglionito sarebbe Luc Montagnier, quello senza del cui Premio Nobel a quest’ora una generazione di adulti cresciuti male – la stessa che ora si mette in fila per il vaccino anticovid portandosi dietro magari anche i bambini – si asterrebbe ancora da rapporti sessuali preferendo (anche a livello fisico, oltre che intellettuale) l’onanismo.

Se Fedriga è il Farinacci del presente regime, Burioni è lo Starace. Nessuno dei due è destinato a sopravvivere al 25 aprile 2.0 prossimo venturo. Anzi, sarebbe bene che come il protagonista del celebre aforismo africano, cominciassero a correre.

«Durante l’imperversare di una pandemia, non si vaccina MAI»

(Albert Sabin)

Autore

Simone Borri

Simone Borri è nato a Firenze, è laureato in scienze politiche, indirizzo storico. Tra le sue passioni la Fiorentina, di cui è tifoso da sempre, la storia, la politica, la letteratura, il cinema.

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