Fiorentina

Crollo inaspettato

Dopo la brillante prestazione contro la Roma, la Fiorentina si candida con merito per un posto in Europa, a 180 minuti dal termine del campionato. L’ultima trasferta della stagione al Ferraris di Genova contro la Sampdoria, certa di giocare nella massima serie, a poche ore dal match, per le sconfitte delle due squadre coinvolte nella lotta per la salvezza.

Con la posta in palio che potrebbe consegnare l’obiettivo prestigioso ad una giornata dal termine, anche se alle 18.30 in un giorno feriale, massima è la mobilitazione della tifoseria viola, circa duemila sugli spalti per incitare i ragazzi di mister Italiano. Nella formazione di partenza nessuna novità di rilievo, consueto modulo del 4-3-3 con Torreira che torna nella mediana al posto dello squalificato Amrabat. Gli undici di partenza in divisa rossa sono: Terracciano, Venuti, Milenkovic, Igor, Biraghi, Bonaventura, Torreira, Duncan, Ikonè, Cabral, Gonzalez.

Fin dalle prime battute si nota la squadra viola contratta, che subisce la pressione degli avversari, con diversi errori in fase di impostazione. Il primo tiro nella porta avversaria di Gonzalez all’undicesimo. Nei minuti successivi due ammonizioni che rischiano di pesare sul proseguo della gara, il primo per Torreira, il secondo giallo per Gonzalez.

Al sedicesimo il vantaggio dei doriani, punizione di Candreva e goal di petto di Ferrari da solo davanti la porta. Alla mezz’ora arriva il raddoppio dell’incredibile Quagliarella, passato dalle rive dell’Arno, che su passaggio di Sabiri, realizza un goal d’autore. La Fiorentina assente, in balia degli avversari, chiude la prima frazione con una pessima prestazione che non salva nessuno dei giocatori.

Nella ripresa il primo cambio Maleh al posto di Duncan. Nel primo quarto d’ora interruzioni di gioco a ripetizione per falli da una parte e dall’altra. Mister Italiano prova a cambiare qualche giocatore, nella doppia sostituzione, entrano Piatek e Callejon al posto di Cabral e Ikonè. Al 71esimo ancora pesanti disattenzioni difensive, assist di Candreva per Thorsby che indisturbato mette in rete. L’ultimo doppio cambio fuori Torreira e Venuti per Saponara e Terzic.

In attesa di una minima reazione viola, arriva la quarta rete di Sabiri con un tiro dal limite dell’area che trova l’angolino. All’89esimo un tocco di mano in area dei doriani, dopo il consulto del Var, porta alla massima punizione. Sul dischetto Nico Gonzalez realizza il goal della bandiera, che non cancella una sconfitta pesante e inspiegabile. L’espulsione nei minuti di recupero di Colley per proteste, un episodio di cronaca.

Sprecato in maniera indecorosa il primo match point per l’ Europa, contro una squadra di certo inferiore e senza obiettivi, ma che ha fatto la gara con determinazione e ha meritato il successo. Dare una spiegazione logica del crollo inaspettato è difficile, la troppa pressione di fare risultato, o forse la certezza di una gara semplice sulla carta, la mancanza di personalità  e l’approccio sbagliato, oppure la stanchezza fisica a fine stagione, tante motivazioni lecite, ma giustificare una prova imbarazzante è difficile.

Giocatori e squadra inesistenti, sono mancati anche coloro che hanno fatto la differenza con prestazioni encomiabili, mettendo in secondo piano limiti e carenze tecniche. Una stagione double face, esaltante con vittorie straordinarie contro avversari di elevata caratura, dal Milan al Napoli, all’Atalanta, fino alla Roma, alternata a pessime prestazioni con sconfitte inaccettabili (Venezia, Torino, Salernitana, Udinese, Sampdoria) che sono costate punti preziosi.

Il salto di qualità mancato, quello di mettere in campo la stessa mentalità in tutte le gare che si affrontano, non sottovalutare l’avversario, non dare nulla per scontato, trovare un minimo di reazione nelle difficoltà. Al di là dei diversi black out ai quali abbiamo assistito, con delusione, amarezza e rimpianti per quello che poteva essere e non è stato (prima della gara con la Salernitana del 24 aprile, si parlava di Champions !!!), non possiamo che sottolineare il buon lavoro partito da luglio con il nuovo tecnico, il recupero di diversi giocatori, la posizione costante nella parte alta della classifica, presupposti dai quali ripartire, con rinforzi mirati in ogni reparto, per iniziare un nuovo ciclo.

Nonostante resti l’amaro in bocca per questa gara sbagliata sotto tutti gli aspetti, ancora tutto può succedere a 90 minuti dal termine, con la dea Eupalla che per divertirsi ha messo come ultima gara da calendario, l’acerrima nemica di sempre, la Juventus con l’ex Vlahovic.  Una sfida nella sfida che il popolo viola aspetta dall’inizio della stagione, una gara che non sarà mai come le altre, che assume un valore inestimabile, oltre all’ennesima vittoria di prestigio da annotare, battere i rivali e coronare un sogno, inimmaginabile ad inizio campionato.

A proposito di ricorrenze, il 16 maggio 1982, una data indelebile per la storia viola, per coloro che la hanno vissuta, la Fiorentina per torti arbitrali vide sfumare il terzo scudetto a favore dei bianconeri, dopo quarant’anni, si presenta la possibilità di una vendetta calcistica, il prossimo sabato al Franchi.

Una serata da vivere tutta d’un fiato, tra mille emozioni da raccontare.

Autore

Patrizia Iannicelli

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