Fiorentina

Ennesima occasione sprecata

Dusan Vlahovic a Bologna ha eguagliato Alberto Gilardino tra i cannonieri stagionali viola

Nella 34° giornata di campionato, al Dall’Ara va di scena il derby dell’Appennino, così definito per la relativa distanza delle due città di capoluogo, Firenze e Bologna. Le due squadre divise in classifica da qualche punto a favore degli emiliani sono alla ricerca di punti per la matematica salvezza. I viola di mister Iachini (in ritiro un giorno prima chiesto dalla squadra per ritrovare massima concentrazione, parole del mister nel pre gara) partono con il modulo consolidato del 3-5-2, Dragowski tra i pali, Milenkovic, Pezzella (cap.), Caceres, Venuti, Bonaventura, Pulgar, Amrabat, Biraghi, Ribery, Vlahovic.

Gli ospiti dai primi minuti, anche se giocano con un forte vento contro, cercano di creare qualche occasione, la difesa dei felsinei controlla, e prova a ripartire. Al 20′ un fallo di mano in area del rossoblu Soumaoro, viene sanzionato dall’arbitro Dionisi con un rigore ineccepibile. Dal dischetto il serbo Vlahovic, freddo e preciso che manda il pallone nell’angolino di destra per il vantaggio dei viola.

Il rigore del primo vantaggio viola

Il rigore del primo vantaggio viola

Il Bologna cresce con il passare dei minuti e alla mezz’ora un assist preciso del giovane Vignato trova l’attaccante Palacio che sbuca tra la difesa gigliata e porta in pari il risultato. I padroni di casa rinvigoriti dal pareggio, sono più incisivi, i gigliati costretti a difendersi, una parata di Dragowski evita il raddoppio su un tiro di Barrow. Si va all’intervallo con un pari che lascia la gara aperta ad ogni risultato.

Nella ripresa ancora il Bologna che attacca, viene consultato il Var per un contatto in area viola tra Venuti e Vignato, si prosegue senza sanzioni, dalla parte opposta contatto di De Silvestri sul viso di Caceres, anche in questo caso non ci sono gli estremi per il rigore. Dopo diversi minuti con i padroni di casa in attacco, al 64′ la Fiorentina torna in vantaggio, cross dalla sinistra di Venuti e tiro di Bonaventura, gran gol del centrocampista.

Il primo cambio al 67′ esce Biraghi per Igor. Al 71′ ancora un cross di Vignato e colpo di testa dell’attaccante argentino Palacio che riporta in pari il risultato. La gara è piacevole e con ribaltamenti di fronte, al 74′ ancora un gol di rapina del giovane Vlahovic che da un corner sul secondo palo si trova al posto giusto per buttare in rete il pallone.

Bologna vs FiorentinaAl 77′ entra Kouame al posto di Ribery colpito duramente nel primo tempo. La gara diventa infinita per le occasioni create, annullato un gol a Skov Olsen, che tocca il pallone con un braccio. All’83’ ancora una sostituzione per Iachini, entra Castrovilli al posto di Bonaventura. Il Bologna costringe i viola nella propria metà campo, la difesa degli ospiti sembra reggere l’urto.

All’84’ arriva la terza rete ancora di Palacio ( 39 anni, ad un solo goal da settembre), ancora su assist di Vignato, un amnesia incredibile del reparto difensivo viola che permette per la terza volta di tenere in gioco l’attaccante rossoblu.

Nei quattro minuti di recupero Vlahovic prova il tiro su assist di tacco di Kouame ma non trova la porta, subito dopo ancora Vlahovic prova la conclusione personale in contropiede ma il difensore Danilo recupera, subito dopo il triplice fischio finale.

Una gara incredibile con un risultato rocambolesco, che lascia l’amaro in bocca ai viola, per tre volte in vantaggio, un punto che costringe a rincorrere per la matematica salvezza. Sul banco degli imputati ancora una volta come in altre gare, il reparto difensivo, i 57 goal subiti raccontano l’andamento generale.

Le difficoltà dei singoli sono evidenti, cosi come sono inspiegabili alcune scelte tecniche (ad esempio lasciare in panchina Quarta e Igor, quest’ultimo subentrato a gara in corso). Dalla mediana manca il filtro con la difesa, con le prove dei singoli incomprensibili da Amrabat che fa un passo indietro rispetto alla precedente gara, a Pulgar a fasi alterne ( tiro che causa il rigore, corner dal quale scaturisce il terzo goal) ma anche errori banali, prove insufficienti.

Sul francese Ribery, una prestazione incolore, forse ci si aspetta sempre un tocco di classe da un campione di livello, ma infortuni ed età giustificano questo tipo di gara, il prolungamento dovrà essere considerato e rivalutato a fine stagione, anche per il suo contratto esoso. Le note liete arrivano da Bonaventura che conferma giocate di qualità e ottimo tiro, il secondo goal non facile da applausi.

Il migliore dal girone di ritorno, che sta tenendo a galla tutta la squadra, con elogi e complimenti, il serbo Dusan Vlahovic, numeri incredibili e crescita esponenziale che nessuno all’inizio della stagione avrebbe immaginato, 6 rigori su 6 trasformati, 19 goal al suo attivo, che eguagliano quelli di un bomber tra i migliori in viola, (Alberto Gilardino, stagione 2008/9), giocatore che dal 2021 ha segnato di più in serie A, terzo in classifica marcatori dietro solo a Ronaldo e Lukaku.

Rodrigo Palacio si conferma "bestia nera" dei viola

Rodrigo Palacio si conferma “bestia nera” dei viola

L’ennesima occasione persa che porta una sofferenza senza fine, una squadra senza gioco, senza identità senza carattere, con una serie di circostanze che hanno dell’incredibile. Tre reti fatte e altrettanti goal rimontati dagli avversari, tre punti da racimolare nelle prossime tre gare, (sembra bastino per la salvezza), l’ultima con il Crotone (già retrocesso) non si considera, ci auguriamo possa essere una gita sullo Ionio. Insomma evitando qualche piccola sbavatura (come mister Iachini ha commentato nel post gara ), la Fiorentina ha un calendario per cuori forti, dall’anticipo serale del prossimo sabato contro la Lazio al Franchi, alla successiva sfida salvezza a Cagliari, con un occhio rivolto alle squadre coinvolte nella bassa classifica, fino a chiudere questa annata disastrosa con Il Napoli in casa il 16 maggio.

Una volta archiviato il terzo anno di fallimento, ci aspettiamo una programmazione concreta con basi solide, partendo dalla conferma del giovane attaccante (che non diventi il solito tormentone visto e rivisto), e da una squadra creata da un nuovo allenatore che possa lottare per altri obiettivi.

Autore

Patrizia Iannicelli

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