Calcio

Hombres

Si inginocchino i francesi, che se non avessero naturalizzato l’Africa sarebbero fermi ancora a quell’unico titolo vinto in Europa nel 1984 da una squadra che aveva 11 giocatori di razza bianca tra cui diversi immigrati, in particolare uno dall’Italia, Michel Platini.

Si inginocchino i tedeschi, che se non avessero naturalizzato tutto ciò che atterrava nei loro aeroporti da un certo punto in poi sarebbero fermi alla batosta che presero nel 2006 a Dortmund 11 giocatori di razza ariana da 11 giocatori di razza nostrana.

Si inginocchino i belgi, che hanno cominciato a mettere il capo fuori dalla mediocrità da quando hanno naturalizzato anche loro qualche congolese e qualche immigrato secondo i buoni o cattivi uffici della UE, sui quali e sul cui malgoverno campano da una trentina d’anni a questa parte.

Si inginocchino i portoghesi, ma non gli spagnoli, che come noi hanno ancora un po’ di dignità e fermano l’ipocrisia europea a Ceuta, e in Nazionale tra le Furie Rosse chiamano i loro talenti, non quelli saccheggiati a paesi che non hanno nulla a che spartire con loro e con la loro storia.

Si inginocchi il mondo davanti all’Italia.

L’unica volta che abbiamo avuto un campione di colore, Mario Balotelli, nessuno discuteva il suo posto in Nazionale. Semmai discuteva il suo cervello, che era quello che era. E nonostante quello la sua maglia azzurra era considerata di pari dignità rispetto alle altre.

Non è colpa nostra se gli africani vengono in Italia per fare tutto fuorché giocare a calcio in maniera decente. Per ora, qui in Nazionale ci va chi se lo merita, non chi fa gioco al PD ed al Movimento 5 Stelle.

Dio li benedica, i nostri ragazzi fanno bene a non inginocchiarsi davanti a nessuno. Francesi, tedeschi, belgi & c. lo fanno, e il risultato è che le loro scuole calcistiche sono un bluff e le loro città sono addirittura peggio delle nostre, malgrado noi siamo ridotti a chiedere il permesso ad un delinquente di colore di arrestarlo, se proprio dobbiamo.

L’UEFA non ci farà mai vincere questo Europeo, dopo lo schiaffo che le abbiamo dato. Vincerà l’Africa coloniale francese, come due anni fa, o il lebensraum tedesco, o qualche altro centro di accoglienza comunitario. Ma la foto ricordo sarà quella della Russia e dell’Italia che restano in piedi, e dello stadio Puskas di Budapest gremito in ogni ordine di posti da gente senza mascherina, che applaude una squadra che guarda caso ha ridicolizzato quelle della UE, Germania e Francia.

Sia chiaro: chi si inginocchia vada in chiesa, non a giocare a pallone. Non a contendere una coppa che da sempre è destinata agli uomini veri.

Non ai buffoni.

P.S. Cara Angela Merkel, la finale si gioca a Wembley. Non rompere le scatole e occupati di vaccini e di wurstel.

Autore

Simone Borri

Simone Borri è nato a Firenze, è laureato in scienze politiche, indirizzo storico. Tra le sue passioni la Fiorentina, di cui è tifoso da sempre, la storia, la politica, la letteratura, il cinema.

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