Diario Viola Fiorentina

Il primo round è Viola

during theserie a football match between Fiorentina and milan , on march 30 ,2024 at the stadium Artemio Franchi in florence

(Nella foto il gruppo festeggia la rete di Rolando Mandragora, di Paolo Giuliani)

Dopo la delusione per la sconfitta di campionato contro il Milan, la Fiorentina torna in campo per l’andata della semifinale di Coppa Italia, mercoledì al Franchi alle 21.00, contro l’Atalanta.

A differenza della precedente gara con il sold out sugli spalti, gli spettatori presenti sono 21.560. La Curva Fiesole, come sempre, un supporto costante per la squadra per l’intero arco della gara, con cori applausi, tante bandiere di ogni decennio colorano il settore.  Dopo dieci minuti dall’inizio, appare  uno striscione di auguri per Giancarlo Antognoni, dietro la storica bandiera della sua immagine con la scritta “onora il padre”, che ha festeggiato pochi giorni prima il compleanno.

Con i tanti impegni ravvicinati, la formazione iniziale come normale parte con delle novità, il modulo del 4-2-3-1, in difesa Parisi titolare a sinistra, Kayode a destra, dopo la squalifica Bonaventura torna in mediana, Gonzalez riprende il suo posto. Gli undici di partenza sono: Terracciano, Kayode, Milenkovic, Ranieri, Mandragora, Bonaventura, Gonzalez, Beltran, Kouame, Belotti. Nel pre gara Ikonè con una maglia celebrativa viene premiato per le sue 100 presenze in viola.

I padroni di casa dai primi minuti arrembanti, gli avversari chiusi nella propria area con occasioni da goal ravvicinati, tiri di Beltran, Gonzalez e Bonaventura, con la difesa bergamesca che rinvia, il portiere Carnesecchi decisivo.

Alla mezz’ora arriva il meritato vantaggio dei gigliati, Beltran per Gonzalez che dalla destra, con un passaggio in orizzontale serve Mandragora, il centrocampista con un gran tiro, manda il pallone sul palo che entra in porta, alle spalle del portiere orobico.

Rolando Mandragora autore della spettacolare rete, di Paolo Giuliani

Prima dell’intervallo, ancora una ‘occasione per i viola, Kouame apre sulla destra per Gonzalez che con un’azione personale salta la difesa e va al tiro, pallone di poco fuori sul secondo palo. Si va a riposo con i viola che avrebbero meritato maggior numero di reti per occasioni create.

Christian Kouame, foto di Paolo Giuliani

Nella ripresa la Fiorentina continua con la stessa intensità e ritmo della prima fase, pressing a tutto campo e azioni offensive, gli ospiti anche per i cambi effettuati conquistano qualche metro, Terracciano si oppone ad un tiro di Hien.

Al 56esimo ancora protagonista il portiere bergamasco Carnesecchi, che nega il raddoppio, cross di Ranieri e colpo di testa di Gonzalez, che il portiere intuisce e devia in angolo. In campo con la posta in palio alta sale la tensione e il nervosismo, un contrasto tra Holm e Kouame, dell’esterno nerazzurro sull’ivoriano viola, non viene sanzionato dall’arbitro Mariani.

Marco Carnesecchi, portiere nerazzurro decisivo protagonista, di Paolo Giuliani

Al 67esimo ancora un ‘azione offensiva viola, sinistro di Gonzalez a botta sicura, ancora Carnesecchi provvidenziale manda in angolo. Prima occasione degli ospiti al 67esimo con un diagonale di Bakker di poco fuori. Al 69esimo sprecano i viola sotto porta in una doppia occasione, prima Belotti con la difesa bergamasca che manda in corner, dal conseguente angolo Belotti schiaccia davanti la porta, Ranieri accanto al palo manda il pallone fuori.

Il primo cambio al 78esimo, esce Beltran tra gli applausi del Franchi, per Arthur. Nei minuti finali l’Atalanta cerca di recuperare lo svantaggio con qualche affondo offensivo, nessun pericolo reale per i viola, all’84esimo Terracciano anticipa Scamacca.

Il secondo cambio Ikonè prende il posto di Belotti, Kouame si sposta al centro in attacco, il francese neo entrato si posiziona sulla sinistra. Nei cinque minuti di recupero, la stanchezza si nota in molti giocatori, ma concentrati, difendono senza rischiare.

Al triplice fischio grande entusiasmo per un successo fondamentale, la squadra viola padrona del campo mette in difficoltà e surclassa nei diversi reparti un avversario di valore, con il rammarico dell’esiguo vantaggio per le occasioni create.

Una prova più che positiva del gruppo e dei singoli, la difesa attenta e precisa non rischia sui pochi affondi bergamaschi, Kayode in velocità chiude gli spazi, Ranieri porta sicurezza al reparto, spesso si inserisce in fase offensiva, il rientro di Parisi una buona notizia per il finale di stagione.

A centrocampo la presenza di Bonaventura una certezza con ottimi inserimenti offensivi, crea e smista palloni, ottime le chiusure.

In avanti Gonzalez recupera in condizione fisica, vicino al goal in un paio di occasioni, classe e tecnica da fuoriclasse fanno la differenza,  Beltran, Kouame e Belotti, lottano con volontà su ogni pallone, non si risparmiano, più che sufficiente la prova.

Tra i migliori ancora Terracciano, che per la maggior parte della gara spettatore, ma provvidenziale nei pochi episodi da rete degli avversari.

Il migliore della gara il match winner Rolando Mandragora, che con un bolide e una traiettoria balistica perfetta, da grande distanza realizza una perla di goal da cineteca, una vittoria che offre anche se minimo, un fondamentale vantaggio per la gara di ritorno.

Una bella serata di festa sugli spalti e finalmente in campo, una squadra che si ritrova, dopo mesi di difficoltà di gioco e risultati, gli ultimi giorni terribili con la scomparsa del direttore Barone, per raggiungere gli obiettivi ancora aperti, nelle diverse competizioni.

La rinascita di un gruppo con a capo il suo condottiero Italiano (quasi certo la sua partenza a fine stagione), un tecnico di grinta e mentalità vincente,  di carattere e determinazione, importante per la crescita di tanti singoli, ma soprattutto capace di trasmettere la volontà di lottare insieme, per raggiungere importanti obiettivi.

Il primo round della semifinale è Viola, un punto di partenza che porta buoni presupposti per il ritorno, fissato il 24 a Bergamo, l’ultimo ostacolo per disputare la seconda finale consecutiva del trofeo nazionale, alzare finalmente un trofeo dopo decenni, e scrivere una bella pagina di storia viola.

Autore

Patrizia Iannicelli

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