Fiorentina

La prima partita dell’anno

Dopo la sosta delle vacanze natalizie, nel primo turno del girone di ritorno, fissato nel giorno dell’Epifania, siamo di nuovo in emergenza pandemia con un aumento di positivi in quasi tutte le squadre della massima serie e non solo.

Il caos regna sovrano con il calcio impreparato a questa nuova situazione, con le ASL (delle diverse regioni che adottano altrettanti criteri) che bloccano i trasferimenti per alcune squadre a raggiungere i campi di gioco, in altri casi anche se con positivi sono autorizzati.

Uno di questi provvedimenti coinvolge anche i viola, che al Franchi il 6 gennaio attende (come da farsa protocollo) 45minuti l’avversario di turno l’Udinese, sapendo che i friulani sono bloccati dagli organi territoriali. Stessa situazione per altre quattro gare.

La Lega è costretta ad un consiglio straordinario nel quale come decisione fissa una base minima di 13 giocatori disponibili compreso un portiere e Primavera maggiorenni, per il non rinvio della gara. Insomma the show must go on. Per la cronaca in una successiva riunione della Lega, per evitare le porte chiuse al pubblico, viene deciso che per le giornate del 16 e del 23 gennaio potranno assistere alle gare solo 5000 persone.

Si naviga a vista in un pianeta che ancora una volta manca di una linea guida, con regole e misure uguali per tutti i club. Tutto sembra deciso e funzionante (con tanti dubbi e perplessità), ma nella gara nel turno successivo del fine settimana, ancora un a volta la Fiorentina si deve adeguare ad un altro rinvio contro il Torino, in questo caso per la quarantena dei granata. La gara in accordo tra le società dalla domenica alle 14.30, slitta a lunedì alle 17.00.

In questo caos totale almeno per qualche ora si torna a parlare di calcio giocato, con i primi botti di mercato che hanno portato la società viola sotto i riflettori per due rinforzi importanti. Dopo l’arrivo dell’esterno francese Ikonè (che abbiamo accennato nell’articolo precedente, ndr), arriva l’attaccante polacco Piatek, un degno sostituto di Vlahovic e forse qualcosa di più, per avere una squadra competitiva e non mancare l’occasione di lottare per un posto in Europa.

Finalmente si gioca, si potrebbe affermare, allo Stadio Olimpico Grande Torino, con i padroni di casa rimaneggiati per alcune assenze, ed i viola con il consueto modulo del 4-3-3. Gli undici di partenza sono : Terracciano, Odriozola, Quarta, Biraghi, Bonaventura, Torreira, Castrovilli, Callejon, Vlahovic, Gonzalez.

I viola partono contratti e sono in difficoltà dai primi minuti anche per la fisicità degli avversari. Si trovano a inseguire già al 19esimo con il vantaggio di Singo, il goal confermato dopo la visione al Var. Al 23esimo ancora in goal i granata con Brekalo, la Fiorentina assiste inerme e senza reazione. Alla mezz’ora passaggio (incredibile quanto scellerato) all’indietro di Callejon intercettato da Brekalo che con Terracciano fuori dalla porta, realizza la doppietta personale e il terzo goal.

Un inizio shock. Incomprensibile e irriconoscibile la squadra gigliata, con un Torino concreto e solido che anticipa gli avversari e non lascia spazi. Nella ripresa, mister Italiano effettua i primi cambi per dare una scossa alla squadra, lasciano il campo Callejon e Quarta per Saponara e Igor. Gli ospiti trovano qualche spunto ma pochi tiri verso la porta.

Al 59esimo arriva la quarta rete del Torino, ancora una disattenzione difensiva con Sanabria che salta il portiere e mette in rete. La gara per i viola non porta speranze di rimonta, il mister effettua tutte le sostituzioni rimaste, prima con Kokorin e Maleh al posto di Vlahovic e Castrovilli, poi esordio in viola di Ikonè al posto di Gonzalez.

Fiorentina220111-02

La gara si avvia al termine, senza situazioni particolari, il Torino controlla, la Fiorentina rassegnata sbaglia anche nei passaggi. Il triplice fischio finale mette fine ad una gara iniziata male e mai messa in discussione per la prova incolore dei viola.  Una sconfitta inaspettata con una prestazione insufficiente per tutti i reparti, con errori nei singoli e di squadra, difesa da incubo, centrocampo che non offre gioco e spesso in ritardo, l’ attacco inesistente mai pericoloso.

Una prestazione determinata da una squadra mai scesa in campo con un approccio mentale sbagliato, dove è mancata la personalità e la grinta che hanno portato anche in alcuni casi a ribaltare lo svantaggio (Sassuolo e Verona, ndr). Dopo sei risultati utili consecutivi, una brutta battuta d’arresto, forse la peggiore sconfitta, arrivata nel momento in cui si poteva fare un ulteriore salto di qualità per consolidare la classifica.

Da questo stop non previsto si deve fare tesoro degli errori commessi e tornare alla squadra che ha portato identità e gioco, a dimostrazione che un episodio non cancella un girone di andata oltre le aspettative. La pronta risposta potrà gia essere sul campo il prossimo giovedì con gli ottavi di Coppa Italia al Maradona di Napoli contro i partenopei, che avranno diverse defezioni ( Insigne, Osimhen, Koulibaly, Mario Rui, Lozano, Zielinski), un ‘ottima occasione per reagire e tornare ad essere la Fiorentina ammirata ed applaudita.

Autore

Patrizia Iannicelli

Lascia un commento