Fiorentina

Marcia per l’Europa

Dopo l’impresa al Maradona di Napoli con l’entusiasmo ritrovato in tutto l’ambiente, la società apre il Franchi a metà settimana per un allenamento a porte aperte, con l’abbraccio dei diecimila tifosi verso i protagonisti viola.

Si torna sul terreno di gioco alla vigilia di Pasqua nell’inconsueto orario delle 16.30, tra le mura di casa, contro il Venezia in lotta per non retrocedere. Aria di festa ad attendere il pullman davanti l’ingresso con cori ed applausi, tante famiglie con bambini sugli spalti, il primo record stagionale con 31.627 spettatori.

Si parte con il consueto modulo del 4-3-3, Bonaventura fermo per infortunio, Odriozola rientra in panchina, gli undici di partenza sono: Terracciano, Venuti, Milenkovic, Igor, Biraghi (cap.), Castrovilli, Torreira, Maleh, Gonzalez, Cabral, Ikonè.

La Fiorentina parte subito in avanti molto aggressiva e determinata, gli ospiti restano chiusi nella loro metà campo. Ottimo possesso palla per i gigliati con giocate di prestigio, in evidenza l’ex Lille Ikonè che da centrocampo salta tre difensori, ma sbaglia il tocco finale, lo stadio applaude il francese.

Al 17esimo azione concitata in area del Venezia scambio di passaggi dei viola, palo di Ikonè,  nugolo di giocatori con contrasti di gioco, si richiede da parte dei viola la massima punizione, senza risultato.

Le occasioni da goal si susseguono, Cabral entra in area ma il suo tiro è parato dal portiere Maenpaa, subito dopo un cross di Gonzalez trova il brasiliano in area che si cimenta con una rovesciata che termina alta. L’argentino Gonzalez fermato per interventi fallosi in due sequenze, gara spesso interrotta.

Al 30esimo dalla sinistra fallo su Torreira, punizione battuta da Biraghi verso il centro area, sulla porta Igor intercetta e passa in mezzo dove l’uruguaiano Torreira davanti il portiere manda in rete. Esplode il Franchi per il meritato vantaggio sia per totale possesso palla (circa il 90%) che per occasioni create.

Nella ripresa stesso copione della prima parte, il Venezia non mostra neanche una flebile reazione, anche per la caparbietà dei viola che cercano di perforare il muro difensivo degli ospiti.

Al 67esimo doppio cambio tra i gigliati escono Ikonè e Maleh per Duncan e Sottil. Subito dopo una piccola pausa, un cooling break per permettere alle squadre di bere, data la temperatura alquanto alta.

Al 76esimo Castrovilli dopo un contrasto si accascia al suolo, dall’espressione del giocatore si nota la gravità dell’infortunio, costretto a lasciare il campo in barella, i tifosi con applausi incoraggiano il giocatore per l’ennesimo stop della stagione. Una nota della società comunica la lussazione al ginocchio ridotta in campo, non si sanno i tempi di recupero. Al suo posto entra Amrabat.

La gara non mostra spunti di gioco spettacolari, molti giocatori sul taccuino dell’arbitro Abisso. All’86esimo ancora una sostituzione entra Piatek al posto di Cabral. Lungo recupero per le tante interruzioni, sei minuti prima della fine.

Ancora due ammoniti tra i viola, con tanto nervosismo e tensione, Torreira per proteste, Venuti per fallo su Nsame. Finalmente il triplice fischio finale con l’urlo liberatorio del pubblico fondamentale per tutta la durata del match.

Gara vibrante soprattutto con un ottimo primo tempo che ha evidenziato un dominio di gioco su un avversario modesto che non ha mai impensierito (ben altra cosa la gara d’andata al Penzo dove i viola uscirono sconfitti, forse nella peggiore prestazione della stagione, ndr), che poteva chiudersi con altro bottino da reti, il secondo meno spettacolare e incessante ma con la stessa personalità.

La prova della squadra merita comunque un plauso per come gestita e affrontata, le medio piccole chiusi in difesa creano più difficoltà delle squadre che propongono gioco e tecnica. In questo caso evidenziamo i magnifici che hanno portato qualcosa di più rispetto agli altri, il nostro podio della gara.

Nel reparto difensivo ancora Igor con la solita padronanza di campo e sicurezza, ottimo l’assist nel mezzo che causa il successo, in avanti apprezzamenti per il solito Gonzalez, per Cabral a disposizione della squadra, ma il migliore consideriamo sia Ikonè, ormai integrato negli schemi, porta scompiglio tra gli avversari, peccato per il palo che ha negato la gioia del goal.

A centrocampo l’ex Maleh si nota con qualche bella giocata e offre un buon contributo alla mediana, anche Castrovilli ormai in costante crescita con qualità si propone ma riesce anche in fase di copertura, cerca anche il tiro in porta, speriamo che l’ ennesimo infortunio non lo lasci lontano dal campo per troppo tempo.

Il migliore del match il piccolo grandissimo Torreira, leader della squadra, trascinatore assoluto, si inserisce in avanti, recupera palloni e lotta con tutti gli avversari, una grande partita di grinta e cuore, con l’istinto da goleador, quinta rete in campionato, beniamino dei tifosi che lo omaggiano con un coro.

Una vittoria fondamentale, la terza consecutiva, che proietta la squadra di mister Vincenzo Italiano a 56 punti sesta in classifica, una marcia straordinaria sul cammino dell’Europa, che può trasformare un effimero sogno in qualcosa di reale. Con l’entusiasmo della tifoseria, i ragazzi viola sanno di avere un’arma in più al loro fianco, sia nel fortino del Franchi, che in trasferta, lo dimostrano i tagliandi del settore ospiti (la carica dei mille, ndr) dell’Allianz Arena esauriti all’istante.

Per qualche ora si archivia il campionato e tutta l’attenzione si sposta alla semifinale di ritorno di Coppa Italia in casa Juventus, dove bisogna ribaltare un risultato ingiusto con lo sfortunato autogol di Venuti, dove si ritroverà l’ex Vlahovic, ma con la consapevolezza di arrivarci con morale e convinzione dei propri mezzi, per conquistare una finale che sarebbe qualcosa di straordinario. Un mercoledì da leoni da vivere tutto d’un fiato per scrivere un’altra pagina della storia viola, con l’orgoglio di rappresentare la città del giglio.

Autore

Patrizia Iannicelli

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