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Nubifragio viola

Nel trentacinquesimo turno di campionato, la Fiorentina è di scena al Castellani di Empoli nel lunch match della giornata. Nessun rinvio della gara nonostante le abbondanti piogge cadute sulla cittadina toscana, buona la tenuta del campo, anche se per quasi tutta la durata della gara continua a piovere.

Mister Montella ancora alla ricerca del primo successo da quanto è approdato sulla panchina viola, costretto a cambiare giocatori e modulo, Chiesa fermo per attacco febbrile. Si parte con il modulo del 3-5-2, Lafont tra i pali, Milenkovic, Pezzella (cap.), Vitor Hugo, Mirallas, Benassi, Edimilson, Veretout, Biraghi, Muriel e Simeone.

Appena al fischio d’inizio azione di confusione in area viola con l’arbitro di turno Irrati che fischia un presunto fallo di mano di Pezzella, le immagini al Var revocano il rigore. Scampato pericolo, ma ospiti che non trovano spazi, con ritmi bassi, errori tecnici e pioggia che rallenta la velocità della palla. Gara noiosa e senza emozioni. Qualche spunto di Muriel, bella parata di Dragowski (ex di turno) sul columbiano, delude ancora Simeone.

Nella ripresa prima occasione per gli azzurri, palla per Krunic in area, ma Lafont manda in angolo. Al cinquantatreesimo, Empoli in vantaggio con un colpo di testa di Farias che anticipa Milenkovic in area. La Fiorentina potrebbe pareggiare in due situazioni ravvicinate di Simeone, prima con un colpo di testa che si ferma sul palo alto, poi sbaglia mira a pochi passi dalla porta.

Fiorentina190506-002Al sessantesimo entra Chiesa anche se non in perfette condizioni fisiche per un evanescente Mirallas. Montella prova anche la carta Vlahovic al posto di Muriel nel secondo cambio. Chiesa subito in evidenza con un gran tiro che colpisce il piede del portiere polacco, e Traorè sulla porta toglie dalla rete un colpo di testa di Simeone. La Fiorentina sfortunata in queste fasi di gioco, continua ad attaccare nell’area avversaria, ancora protagonista il portiere Dragowski su un tiro di Vlahovic.

L’ultimo cambio dei gigliati esce Pezzella infortunato (rischia di saltare le prossime gare per una frattura da operare allo zigomo destro) per Gerson. Dopo cinque minuti di recupero termina la gara, da annotare il rosso a Veretout per proteste. Ancora una prestazione dei viola al di sotto delle proprie possibilità con un avversario modesto, che allunga la serie negativa a tredici partite senza vittorie, con un triste bilancio anche per il mister Montella subentrato, quattro sconfitte ed un pari.

Il reparto offensivo mai incisivo, Muriel in calo, Simeone manca l’ultimo passaggio decisivo, un problema fare goal. L’impegno e la determinazione di Federico Chiesa da sole non possono bastare ad una squadra che si è persa mentalmente, e ha staccato la spina dopo la semifinale di Bergamo.

Il nervosismo e il rendimento mediocre di Veretout, che rimedia l’espulsione a fine gara, quindi inutile, non trova giustificazione e lo annovera tra i peggiori in campo. Stesso copione vissuto dal francese lo scorso anno a fine stagione contro il Cagliari, magari sarebbe necessario un provvedimento disciplinare interno.

A tre giornate dal termine di questo campionato che forse nessuno avrebbe immaginato così catastrofico, terzo anno senza Europa, manca ancora la matematica salvezza, mentre per proprietà e società si rinvia ogni decisione a fine anno, un paradosso inspiegabile. Troppo umiliante vedere una classifica che relega la squadra del giglio al dodicesimo posto, con squadre come Spal e Sassuolo che hanno bacini d’utenza e monte ingaggi inferiori.

La sparuta pattuglia dei tifosi viola al Castellani

La sparuta pattuglia dei tifosi viola al Castellani

La contestazione della minoranza si sta allargando di domenica in domenica anche a chi con serafica pazienza ha assistito a questo triennio di delusioni e amarezze, cercando di comprendere, ma gli ultimi eventi e l’incertezza per il futuro hanno evidenziato una gestione incomprensibile. Da una leggera pioggerellina di primavera sottovalutata e mai presa in considerazione, cosi come i risultati con prestazioni indecorose, la Fiorentina è sommersa da un vero nubifragio dove tutti sono responsabili e colpevoli.

Basta alibi, basta false promesse, basta giustificazioni, e soprattutto il solito giochino di chi ha fatto peggio, che ognuno abbia un minimo di coraggio e dignità per affrontare una situazione insostenibile, con provvedimenti immediati. Una città, una maglia, una squadra e la sua storia meritano ben altre soddisfazioni e rispetto…

Autore

Patrizia Iannicelli

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