Fiorentina

Per i viola il solito inutile pareggio

Simeone neutralizzato da Skorupski

Il campionato riparte con la tredicesima giornata, dopo la sosta per gli impegni delle Nazionali. La Fiorentina affronta al Renato Dall’Ara il Bologna, il derby dell’Appennino data la relativa distanza delle città. Sugli spalti buona l’affluenza di pubblico con 21.241 spettatori, primo esodo viola della stagione con 1.794 tifosi al seguito.

Il modulo resta quello del 4-3-3, Pezzella e Pjaca non convocati per problemi fisici, al loro posto esordio in viola per il difensore Ceccherini, Gerson nel tridente. Gli undici titolari in completo verde in onore del quartiere di S.Giovanni sono : Lafont tra i pali, Milenkovic, Ceccherini, Vitor Hugo, Biraghi, Benassi, Veretout, Edimilson, Chiesa (Cap.), Simeone, Gerson.

Nei primi minuti i viola cercano di impostare qualche azione di gioco, i padroni di casa provano con le ripartenze. La prima occasione pericolosa parte da un destro di Chiesa che il portiere Skorupski manda in angolo, dalla parte opposta anche Lafont blocca un tiro di Orsolini. La Fiorentina al passare dei minuti guadagna campo e costringe i felsinei a difendersi nella loro area. Grande azione di Veretout che passa a Gerson , l’esterno su Benassi che conclude ma il pallone esce di poco fuori.

Le occasioni dei viola si susseguono ma la difesa del Bologna respinge tutti gli assalti. Ancora Skorupski in evidenza para in due tempi un tiro di Simeone, ma dalla parte opposta anche il portiere francese Lafont mette in corner un pericoloso colpo di testa di Orsolini. Si va all’intervallo dopo un minuto di recupero.

Si riparte con la Fiorentina ancora in avanti, Veretout lancia Simeone in contropiede ma l’argentino non aggancia al meglio e il suo tiro ancora deviato in angolo. Le occasioni sprecate dei viola nell’ultimo passaggio si susseguono anche se questa fase centrale della gara è meno vivace del primo tempo. Al settantunesimo un tiro del serbo Milenkovic da solo al centro dell’area si ferma sul palo, sfortunati i viola.

Il primo cambio dei gigliati è l’esordio stagionale di Thereau al posto di Simeone. I viola in avanti per il forcing finale, ma ancora sbagli sull’ultimo passaggio. Il secondo cambio è l’ingresso di Mirallas al posto di Gerson. Nei minuti finali esce Benassi per Dabo. Tre minuti di recupero e la gara si chiude a reti inviolate.

La Fiorentina ancora una volta spreca l’ennesima occasione contro un avversario inferiore nei singoli e nel collettivo. Si conferma il tabù in trasferta, una vittoria manca dal 6 maggio dello scorso campionato, i tre punti dal 30 settembre. Il problema principale resta l’astinenza da goal degli attaccanti, se il Cholito è il primo imputato, anche il resto del reparto non trova giustificazioni. I numeri positivi arrivano dalla difesa che in tredici gare ha subito dieci goal, seconda nel campionato insieme a quella dell’Inter.

Federico Chiesa in azione nella difesa rossoblu

Federico Chiesa in azione nella difesa rossoblu

La solita Fiorentina che non gioca male, ma che manca di cattiveria agonistica sotto porta, si creano diverse palle goal che non sono sfruttate. Un altro inutile pareggio, il quinto consecutivo, che lascia invariata una classifica anonima e mediocre e accantona, almeno in questo periodo, le ambizioni di competere per un posto in Europa. Una vittoria poteva portare nuovi risvolti, approfittando dei passi falsi di Roma e Atalanta e del pari tra Lazio e Milan.

Le critiche dopo questo risultato deludente coinvolgono tutte le componenti, dalla società che non ha fatto i giusti investimenti per una squadra competitiva, all’allenatore che giustifica forse in modo eccessivo la giovane squadra, e che potrebbe osare nei cambi per portare a casa il risultato pieno, ad alcuni giocatori che ancora non hanno dato un loro contributo per un salto di qualità. Una situazione stagnante che deve trovare una svolta immediata, prima che diventi irreparabile.

La prossima gara potrebbe davvero diventare un bivio fondamentale, con la sfida contro la Juventus al Franchi. La corazzata di certo darà una scossa all’intero ambiente, ma soprattutto nella gara dell’anno, la squadra in campo dovrà andare oltre le possibilità fisiche e mentali. Un risultato positivo per riportare un entusiasmo sopito, un percorso bloccato, qualche soddisfazione che i tifosi meritano.

Autore

Patrizia Iannicelli

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