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Un pari di carattere

Nella venticinquesima giornata di campionato, nel serale del sabato, di scena al Franchi il big match tra Fiorentina e Milan. Pubblico delle grandi occasioni, con 39.769 spettatori sugli spalti. Dalla Curva Fiesole uno striscione per l’ex mister Stefano Pioli:Uomo vero e grande condottiero, Stefano per sempre uno di noi, accompagnato da cori e applausi da parte di tutto lo stadio, a dimostrazione di un legame forte e di una riconoscenza totale, verso un uomo determinante in un momento drammatico della storia viola, emozioni proseguite al minuto tredici con il consueto coro per il compianto Davide Astori.

Nella formazione di partenza nessuna sorpresa, Pulgar al posto dello squalificato Badelj, in avanti confermato Vlahovic. Si parte con il modulo del 3-5-2, Dragowski, Milenkovic, Pezzella (cap.), Caceres, Lirola, Duncan, Pulgar, Castrovilli, Dalbert, Chiesa, Vlahovic.

Nei primi minuti, fase di studio delle due squadre, tanto possesso a centrocampo, il gioco  interrotto da diversi falli. La prima occasione da goal è dei viola, Chiesa recupera una palla su Donnarumma, e crossa in mezzo per Castrovilli, il centrocampista spreca e tira alto. Immediata la risposta degli ospiti, dalla destra Castiillejo passa nel mezzo a Rebic che con un colpo di testa impegna Dragowski che respinge.

In questa fase il Milan recupera metri e spesso in area mette a repentaglio la difesa viola. Alla mezz’ora goal di forza di Ibrahimovic che prende il pallone a Dalbert, salta Caceres e mette in rete. Il gol dopo la visione al Var è annullato per un tocco di mano dello svedese. Nei minuti finali, bella azione dei viola con asse Castrovilli-Chiesa, con tiro finale di Duncan che termina alto sopra la traversa. Dopo due minuti di recupero si va all’intervallo.

Nella seconda frazione di tempo, parte bene il Milan, sostituto il portiere rossonero Donnarumma per infortunio, al suo posto Begovic. Al cinquantatreesimo è Chiesa che manda di poco fuori. Pochi minuti dopo gli ospiti passano in vantaggio, difesa distratta con Pezzella e Caceres che non si intendono, l’uruguaiano con uno stop di petto favorisce Rebic che senza problemi manda in rete.

La rete dà maggiore spinta agli ospiti che chiudono i viola nella propria metà campo. Al sessantesimo fallo al limite dell’area di Dalbert su Ibrahimovic, l’arbitro Calvarese prima sanziona con il giallo, ma dopo la visione del Var reputa il fallo da ultimo uomo ed espelle il brasiliano. I viola in inferiorità numerica per quasi mezz’ora al termine della gara.

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Mister Iachini effettua il primo cambio entra Cutrone al posto di Castrovilli. Il neo entrato vivacizza le azioni, e al settantatreesimo, i viola vicini al pari con Vlahovic che vede passare il pallone di poco fuori dalla porta. Nel secondo cambio esce Lirola per Igor.

La Fiorentina preme e si porta in avanti con diverse conclusioni nell’aria avversaria. Al’ottantacinquesimo assist di Vlahovic per Cutrone che in  progressione arriva in area e viene fermato da Romagnoli, l’arbitro indica il dischetto, con le accese proteste dei rossoneri. Il Var conferma il rigore. Dopo un rapido consulto dei giocatori viola in area, con tanto di siparietto curioso tra Chiesa, Cutrone e Pulgar, si porta dagli undici metri il cileno Pulgar (mister Iachini nel post gara sottolinea la gerarchia dei rigoristi), che non sbaglia e fa esplodere di gioia tutto il Franchi.

Nei minuti finali e nei quattro di recupero i viola terminano in attacco e sfiorano la vittoria, ma il triplice fischio chiude la gara in parità. La Fiorentina come già successo in altre gare sembra impacciata e prevedibile, con poche idee di gioco, chiusa in difesa, in attesa di ripartenze che mancano, con pochi palloni verso la coppia d’attacco, imprecisi e mai pericolosi. Gli avversari, non certo la squadra delle passate stagioni, con maggiore possesso palla, rischiano di vincere una gara, anche per demeriti e disattenzioni dei padroni di casa

I ragazzi di Iachini nel momento peggiore, in svantaggio e in dieci, evitano una sconfitta incomprensibile in casa, trovano la forza di reagire con grinta e convinzione. Un punto in rimonta è sempre positivo, muove la classifica e soprattutto porta una maggiore tranquillità per migliorare in quelle lacune dove spesso l’iniziativa si regala agli avversari.

Il rigore di Pulgar

Il rigore di Pulgar

La difesa ha sempre doppi risvolti, buone le prove di Dragoswki e Milenkovic, ma ancora errori dalla coppia di esperienza Pezzella e Caceres con disattenzioni pesanti, la mediana regge con diversi inserimenti, il neo acquisto Duncan porta concretezza, la qualità di Castrovilli una costante, Pulgar oltre la freddezza del rigore non demerita, in avanti Chiesa trova pochi spazi ma mette determinazione e lotta su ogni pallone, Vlahovic meno brillante della scorsa settimana, spreca due ottime occasioni, ma nella parte finale la stessa grinta della squadra, ottimo l’ assist per Cutrone che poi guadagna il rigore.

Patrick Cutrone, dal passato rossonero,  subentrato dalla panchina travolgente cambia e decide la gara, risultando uno dei migliori dei suoi, insieme a Chiesa e Dragowski. Un plauso va anche al mister Iachini che in corsa trasforma la squadra con mosse che saranno vincenti, Chiesa sulla fascia e Lirola a sinistra, ma anche con l’innesto di Cutrone. Esperimento riuscito, anche se nel post gara il mister sottolinea,  che ci sarà molto da lavorare per vedere la squadra con il tridente. Una gara da mille emozioni, che porta un punto d’oro, ottenuto con cuore orgoglio e carattere, forse per questo festeggiato da tutta la tifoseria come una vittoria.

Autore

Patrizia Iannicelli

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