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Una serata da dimenticare

Nell’anticipo del quattordicesimo turno, i viola al Franchi ospitano il Lecce dell’ex Liverani. Settimana intensa per la Fiorentina, discussioni e polemiche per il caso Chiesa, (il 25 viola fermo per infortunio), l’arrivo del patron Rocco Commisso che porta sempre entusiasmo e positività, la presentazione del nuovo centro sportivo, svolta epocale, per la prima volta una struttura di proprietà della società viola.

In attesa di una gara delicata dopo le due battute d’arresto a Cagliari e Verona. Numeri importanti di presenze al Franchi, con 33.912 spettatori. Si parte con il modulo del 3-5-2, assenze pesanti del capitano Pezzella e Chiesa per infortunio. Dragowski tra i pali, Milenkovic, Ceccherini, Caceres, Lirola, Castrovilli, Badelj (cap.), Pulgar, Dalbert, Vlahovic, Ribery.

Dalla Fiesole una striscione: Tutti insieme uniti avanzerem, messaggio di coesione dei tifosi per società e squadra, dopo qualche disappunto arrivato nel post gara contro il Verona. Uno striscione e cori anche per il Presidente Commisso per il compleanno festeggiato in settimana.

I viola al fischio d’inizio subito in avanti, buoni spunti arrivano dai cross di Lirola dalla destra, i compagni in area non approfittano. Lo spagnolo sfiora il goal all’undicesimo con un diagonale che termina di poco fuori. Questa prima fase è di marca viola, molte occasioni create e sprecate sotto porta, Vlahovic non ha la freddezza della conclusione, gli ospiti spesso si difendono anche con falli non sanzionati dall’inesperto arbitro Piccinini.

Fabio Liverani, ritorno da ex (vittorioso)

Fabio Liverani, ritorno da ex (vittorioso)

Alla mezz’ora il ritmo dopo il pressing totale cala, applausi per le giocate di Ribery che salta due avversari e viene fermato al momento del tiro. Poco prima dell’intervallo durissimo intervento sulla caviglia di Tachtsidis su Ribery, il francese resta a terra dolorante, interviene lo staff medico che dopo le prime cure, accompagna il campione fuori dal campo. Dopo pochi minuti in dieci, si va all’intervallo, fiato sospeso per il francese in attesa di saper l’entità dell’infortunio.

Nella seconda frazione di gioco primo cambio obbligato per Montella, al posto dell’infortunato Ribery entra Boateng, stesso assetto tattico. Al cinquantesimo, inaspettata doccia fredda sul Franchi, da un errore della difesa nasce il goal del vantaggio del Lecce, Farias mette nel mezzo un pallone che La Mantia non fa altro che buttare in rete.

Dalla parte opposta la gara si potrebbe riportare in parità, con Vlahovic, che spreca, ancora un tiro del serbo recuperato dal portiere Gabriel, che si supera subito dopo ancora sul classe 2000. Il secondo cambio l’ingresso di Ghezzal al posto di Lirola.

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Ancora un’occasione per i viola con Milenkovic, il colpo di testa fuori. Il terzo cambio è Pedro al posto di Badelj, la Fiorentina tutta in avanti trova una difesa coriacea che non riesce a sfondare, un muro insormontabile dei leccesi davanti la porta. Dragoswki rischia in un paio di occasioni lasciando la porta sguarnita, recupera in extremis. Nei minuti finali l’ex Babacar sbaglia un goal quasi fatto. Nei quattro minuti di recupero ancora un errore sotto porta, questa volta dell’attaccante brasiliano Pedro che manda alto.

Termina la gara con la squadra che si porta negli spogliatoi  subissata da fischi. Prosegue la serie negativa della quadra viola alla terza sconfitta consecutiva,  buono il pressing ma molto rammarico per i tiri non concretizzati, l’imprecisione in diversi passaggi, ma anche la mancanza di cattiveria e personalità di diversi giocatori, una buona dose di sfortuna, che non vuole giustificare un altro passo falso.

Prova deludente della difesa, il centrocampo ancora poco incisivo, meno brillante e molto nervoso Castrovilli, Ribery non manca di volontà mettendo in campo giocate di qualità, la sua assenza nel secondo tempo si nota, le note dolenti vengono dal reparto offensivo, ancora sterile nonostante attaccanti di ruolo, il giovane Vlahovic che sbaglia tanto sotto porta, cosi come Boateng e Pedro in difficoltà a finalizzare.

L'uscita dal campo di Frank Ribery

L’uscita dal campo di Frank Ribery

Una squadra costruita in poco tempo preventivata a prestazioni e risultati altalenanti, da far crescere e aspettare, ma queste ultime prestazioni negative hanno già messo sotto accusa l’operato di tutti i protagonisti, società, staff tecnico, giocatori, anche per i numeri impietosi di un punto in quattro gare relegati in una anonima bassa classifica.

Nel post gara voci di un possibile esonero allenatore sembrava cosa certa nei corridoi del Franchi, la smentita immediata dal patron Commisso, che in zona mista si assume le responsabilità del periodo difficile e difende squadra e mister. L’ ennesima dimostrazione di un grande uomo e presidente di altri tempi che in prima persona e in poco tempo ha portato una aria nuova nel frenetico calcio moderno.

Resta una serata da dimenticare non solo per la sconfitta, ma anche per l ‘infortunio di Ribery che preoccupa e non poco, per la presenza di Chiesa in tribuna, per i dissapori arrivati dalla tifoseria, encomiabile per tutta al gara, per una mancata vittoria  da poter dedicare al presidente. Per fortuna si torna subito in campo con la parentesi della Coppa Italia martedì contro il Cittadella, saranno necessari reazione ma soprattutto il risultato, per riportare il sole dopo questo mese di pioggia e temporali.

Autore

Patrizia Iannicelli

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