Nella diciannovesima giornata del campionato, l’ultima del girone di andata, la Fiorentina al Franchi affronta il fanalino di coda Spal. Dopo il pari al fotofinish a Bologna e la questione stadio molto dibattuta in settimana, i viola sono chiamati a fare risultato in una sfida salvezza, visto la posizione delle due squadre in classifica.
L’orario domenicale delle 15.00, e la temperatura mite, porta sugli spalti 33.970 spettatori, gara non di cartello ma di fondamentale importanza. Mister Iachini si affida al modulo del 3-5-2, Dragowski, Milenkovic, Pezzella (cap.), Caceres, Lirola, Castrovilli, Pulgar, Benassi, Dalbert, Chiesa, Boateng. In panchina prima convocazione per il neo acquisto Patrick Cutrone. L’arbitro designato inizialmente La Penna viene sostituito da Doveri. Dalla Curva Fiesole uno striscione di supporto alla squadra: Nelle gioie e nei dolori…sosteniamo i nostri colori.
Buono l’avvio dei viola, Pezzella in area serve Chiesa che passa a Boateng, il ganese manda in rete il pallone, ma il goal viene annullato dopo una breve consultazione del Var per off side di Chiesa. Dopo questo sussulto, la gara non offre nessuna azione di rilievo, gli ospiti che non lasciano spazi con un buon possesso palla che non concretizzano, i viola fermi e impacciati con diversi passaggi sbagliati. Solo alla mezz’ora un cross tiro dalla destra di Lirola trova Castrovilli al centro il cui tiro è parato dal portiere Berisha.
Le occasioni pericolose arrivano dalla Spal, nei minuti finali, un calcio di punizione l’ex Felipe manda alto sopra la traversa, subito dopo nel recupero, un traversone del brasiliano Strafezza si ferma sul palo, Felipe a pochi passi non ne approfitta e manda fuori. All’uscita dal campo il pubblico manifesta il proprio disappunto con diversi fischi verso la squadra.
Nella seconda frazione di gioco primo cambio esce Boateng per Vlahovc, molti applausi dagli spalti per il serbo che si mette in evidenza con un tiro che termina al lato del secondo palo. Ancora un’occasione per i viola con Vlahovic che dalla destra mette al centro un buon pallone, Chiesa manda alto da ottima posizione. Alla mezz’ora secondo cambio esce Chiesa per l’esordio in viola di Patrick Cutrone.
Al trentaduesimo un pallonetto di Valoti, di poco sul fondo, altra occasione da goal sprecata dagli ospiti. Al trentasettesimo calcio d’angolo battuto da Pulgar, velo in area di Valoti, e colpo di testa vincente di Pezzella, che fa esplodere il Franchi. Il capitano esprime tutta la sua gioia con un pianto liberatorio, insieme ai compagni e a tutta la panchina entrata in campo. Nei tre minuti di recupero un colpo di tacco di Cutrone di poco fuori.
Al triplice fischio finale un sospiro di sollievo, anche per il presidente Commisso che festeggia con i tifosi il primo successo al Franchi (a parte la gara con il Cittadella in Coppa Italia). Una gara con poche emozioni, di sofferenza e di paura, una squadra lenta e prevedibile, con poche idee di gioco ed evidenti difficoltà a livello fisico. La Spal messa bene in campo gioca meglio, cerca di arginare le incursioni dei padroni di casa (per la cronaca quelle viste in campo poche), rischia di fare il colpaccio in un paio di occasioni.
Il reparto difensivo offre la solita prova, pochi interventi risolutivi, errori nell’anticipare gli avversari, il centrocampo poco propositivo e con pochi inserimenti in area avversaria, l’attacco in evidente difficoltà realizzativa. Non poteva essere altrimenti con Chiesa in un ruolo non suo (in condizioni fisiche precarie), Boateng giocatore che continua a deludere, Vlahovic ch
e ha ottime potenzialità per crescere e fare bene, ma ancora a fasi alterne. Forse qualche innesto dal mercato sarebbe opportuno per rinforzare una rosa incompleta.
I migliori in campo risultano il capitano German Pezzella, soprattutto per il gol pesante che ha portato tre punti, e risolto un’altra gara complicata, (anche se la sua gara fino a quel momento non aveva offerto spunti di rilievo,) e il solito Castrovilli che da sorpresa e scommessa iniziale (Montella ha il merito di averlo considerato un titolare) è una certezza anche per il futuro. Mister Iachini come lui stesso ha affermato nel post gara non ha ancora dato una sua identità alla Fiorentina, e anche se con qualche scelta tattica discutibile, ha portato la concretezza di quattro punti, che al momento resta la cosa fondamentale per allontanare il baratro della zona calda della classifica.
La Fiorentina finalmente torna alla vittoria, dopo due mesi e mezzo, un successo che dà morale e un minimo di tranquillità per affrontare le prossime gare. Tra due giorni al Franchi contro l’Atalanta, (la squadra più in forma del campionato con il miglior gioco) nel turno degli ottavi di Coppa Italia, una sfida proibitiva sulla carta, ma che potrebbe cambiare questo inizio di stagione in una svolta positiva.
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