Musica

The little drummer boy

Il brano di oggi ha una storia incredibile. Più che una carol di Natale, potrebbe essere proprio il soggetto di un film sul tema. E a ben vedere, è proprio quello che alla fine è successo.

La storia comincia nel 1941, quando la compositrice americana Katherine Kennicott Davis compone un brano che si chiama The carol of the drum. Canzoncina natalizia accattivante e decisamente originale: narra la storia di un bimbo che non potendo portare doni a Gesù Bambino gli dedica una suonata del suo tamburino, con la benedizione della Madonna.

La canzone aveva tutto per sfondare, e l’avrebbe fatto probabilmente anche senza l’espediente adottato dall’autrice: farla passare per un adattamento di un brano tradizionale boemo. L’espediente durò poco, ma non era finita lì, perché nel 1959 due tizi che si chiamavano Henry Onorati e Harry Simeone ebbero la brillante idea di riarrangiare il brano (modificandolo appena, quanto bastava secondo loro per non incorrere nella violazione del diritto d’autore) e rinominandolo The little drummer boy, Il piccolo tamburino.

Katherine Kennicott Davis intentò causa, e la vinse. Il brano restò suo, anche se ormai il titolo con cui il pubblico lo conosceva era quello modificato dai plagiatori. Nel corso del tempo sarebbe stato eseguito da una quantità di cantanti e di gruppi musicali. Ma c’é soprattutto una di queste esecuzioni che è rimasta nella storia, ed il video che la testimonia sembra tratto dal film di cui si diceva all’inizio. Un film di quelli che mettono insieme i due protagonisti più improbabili l’uno rispetto all’altro, che poi alla fine si affiatano e si integrano completamente, e con successo.

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Era il 1977. Bing Crosby, icona delle strenne natalizie americane (lo abbiamo già avuto in rubrica con White Christmas) si trovava in Inghilterra per uno speciale – appunto – sul Natale. Lo studio di registrazione era lo Elstree, situato nell’omonimo sobborgo dell’area metropolitana londinese. Lì vicino aveva la propria casa nientemeno che colui che si stava affermando come il number one del rock del momento. David Bowie aveva appena pubblicato Heroes, l’apice della sua carriera artistica. Si trovava a passare degli Elstrees Studios mentre c’era anche Crosby, e a qualcuno venne la brillante idea di metterli insieme.

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Più agli antipodi l’uno dell’altro non potevano essere. Eppure, la scintilla scoccò e la magia ebbe luogo. Bing Crosby che presenta il video di Heroes è già tanta roba. David Bowie che accetta di cantare con lui The little drummer boy (malgrado la detestasse, disse in seguito che l’aveva fatto per fare contenta sua madre, grande fan di Crosby) lo è ancora di più. Bowie chiese solo un riarrangiamento, ed in quattro e quattr’otto un gruppo di musicisti degli studios gli approntò Peace on Heart, un testo che si sovrapponeva perfettamente a quello originale.

Fu un buona la prima, il duo Crosby-Bowie registrò la nuova hit in un’ora soltanto. Tre mesi dopo, al lancio in contemporanea negli USA e nel Regno Unito, Bing però non c’era più, se lo era portato via un attacco di cuore il 14 ottobre, a Madrid, poche ore dopo aver giocato la sua ultima partita di golf ed avere eseguito su richiesta dei presenti per l’ultima volta Strangers in the night.

A presentare il video del Piccolo tamburino alla vigilia di Natale del 1977 assieme a Bowie c’era l’attrice Kathryn Grant, vedova Crosby. Non è dato sapere se la signora Margaret Mary Burns coniugata Jones, madre di quel David Robert che il mondo ormai conosceva come David Bowie, fosse rimasta soddisfatta dell’ultima incisione del figlio.

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Di sicuro sono soddisfatti nei secoli dei secoli i fortunati possessori del bootleg uscito nei primi mesi dopo il lancio, dove The little drummer boy occupava il lato B e sul lato A c’era nientemeno che Heroes.

Autore

Simone Borri

Simone Borri è nato a Firenze, è laureato in scienze politiche, indirizzo storico. Tra le sue passioni la Fiorentina, di cui è tifoso da sempre, la storia, la politica, la letteratura, il cinema.

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